vii ⇝ the night we met

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"sta sera vado in discoteca, ci saranno tante ragazze con cui provarci, vuoi venire con me? magari è la volta buona che trovi quella giusta" un sorrisetto malizioso si creò sulle labbra di matt pronunciando quelle parole bramose e piene di eccitaz...

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"sta sera vado in discoteca, ci saranno tante ragazze con cui provarci, vuoi venire con me? magari è la volta buona che trovi quella giusta" un sorrisetto malizioso si creò sulle labbra di matt pronunciando quelle parole bramose e piene di eccitazione, ed intanto torturava i fianchi di mello non facendolo respirare a causa delle risate causate dal solletico; egli cercava in ogni modo di sedurlo per portarlo in qualche locale illegale "scusa matt io salto, non mi interessano queste cose" il biondo smise di ridere, riprendendosi pian piano, parlando sinceramente al suo migliore amico; non è che non gli andasse di andare contro le regole, ma semplicemente il pensiero di doversi trovare a stretto contatto con ragazze vogliose di sesso e pronte a catturarlo tra le loro grinfie non lo eccitava per niente, non trovava interesse nelle relazioni romantiche, anche se aveva ormai quattordici anni e solitamente i ragazzi alla sua età hanno gli ormoni alle stelle e sono volenterosi di sperimentar di tutto, lui non ne sentiva il bisogno. forse anche perché le ragazze che aveva conosciuto non gli avevano fatto scattare alcuna scintilla e non aveva provato la saetta scagliata dall'amore alle coppie di innamorati, legandoli con un filo invisibile ma dal forte legame incomparabile con qualsiasi altro. non ne era certo, ma al momento non gli interessava, magari poi in poco tempo sarebbe tutto cambiato.

"va bene, ma non sai cosa ti perdi, le donne sono così affascinanti" matt sbavava al sol pensiero "parli da uomo e giochi ancora ai videogiochi, su ragazzo cresciuto andiamo in giardino a prender un po' d'aria fresca" spintonandosi e ridendo sonoramente uscirono dalla stanza di matt e il più grande con poca gentilezza spinse l'amico con forza, che perdendo l'equilibrio cadde impacciatamente per terra e imprecando a bassa voce accarezzandosi la gamba dolorante, alzò la testa trovandosi a stretto contatto con una chioma di capelli mossi e spettinanti bianchi e il naso di esso fin troppo vicino al suo "near cosa fai" disse il biondo arretrando e sentendo il cuore correre all'impazzata, quella solita scomoda sensazione, gli dava fastidio, odiava sentirsi in trappola con l'albino, sia per le graduatorie che per cosa provava in sua presenza: diventava improvvisamente calmo e consenziente, non riusciva a mostrare la sua rabbia che poi riversava su oggetti o su sé stesso, odiava come il piccolo riuscisse a comandarlo senza dir o far nulla, si sentiva sottomesso e la sua autostima scompariva, diventava debole e quello che sentiva per il bianco in quattro anni era aumentato a dismisura.

erano passati quasi cinque anni dal loro primo incontro, anni in cui erano cambiate tante cose: il biondo era riuscito a trovar modi per sfogar le sue emozioni senza ritorcersi contro nessuno, aveva rafforzato le sue abilità sportive e sociali e anche di pianificazione, studiava e si impegnava tanto per poter andar pari passo con near, che invece a confronto dell'inizio era diventato più permissivo a nuove conoscenze e aveva mostrato un lato gentile del suo carattere, per quanto introverso e freddo, la sua intelligenza era straordinariamente sviluppata e preferiva concentrarsi sui suoi pensieri che praticare sport, ma in confronto al suo arrivo, provava a studiare e a stare anche con i suoi conviventi, per quanto comunque tendesse a star solo. il rapporto tra i due ragazzi era di rivali per il biondo mentre per il bianco di due semplici compagni, ma si rispettavano a vicenda e riuscivano, cosa fenomenale visti i due caratteri inversi, a capirsi facilmente. i loro incontri erano radi, due anime e corpi separati, ma quando si univano creavano la perfezione.

summertime | melloxnear Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora