Capitolo 3: A Freezing Church

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Nei miei sogni, ricercai il significato di amare: essere attaccato a qualcosa o qualcuno, pensare che quella è importante, voler stare con essa, creare un legame più forte degli altri. Quello era cosa avevo dedotto in questi anni, ma ancora non la comprendevo, ancora non capivo quale fosse la differenza di come si ama un familiare, un amico o un partner in modi così differenti, perché non son certo di aver mai provato nulla del genere per una persona.
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Assassin l'ho appena conosciuta, penso che sia bella e estremamente forte, il suo carattere risoluto ma allo stesso tempo apprensivo lo trovavo così gradevole, ma da Master penso solo sia l'elemento essenziale per continuare la guerra. Allora cosa provo per lei? Simpatia, rapporto fra soci, amicizia, fraternità, attrazione amorosa o amore platonico? Ci si può davvero innamorare solo dopo essersi appena conosciuti? Io in fondo non ne sono così convinto.
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Non comprendo né i sentimenti e nemmeno me stesso, so solo che sono freddo, il mio cuore è freddo, la mia anima è fredda e lo è sempre stata sin da quando ho memoria, il mondo è solo un palcoscenico a cui assisto passivamente e poco interessato. Queste sensazioni nuove dopo così tanto tempo mi mandano solo in confusione, però stavolta, ho iniziato a voler capire perché sono così, e che forse vorrei anche cambiare.
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Però sento di star sbagliando qualcosa, forse ho dimenticato un pezzo essenziale per risolvere questo puzzle nella mia mente, come se nella mia memoria ci fosse un muro di nebbia tiene nascosto in fattore importante da mettere in conto...

Giorno 2

Aprii gli occhi, e la luce del mattino mi piombò sul viso, non era forte, anzi, era piuttosto lieve date le nuvole che coprivano il cielo, ma era comunque abbastanza per interrompere il mio sonno. Mi alzai e guardai la sveglia sulla scrivania

«le 10:47...»

Sospirai, avevo sprecato un sacco di tempo a dormire, oltre al resoconto della scorsa sera, dovevo fare anche la spesa per il pranzo, nemmeno pensai alla colazione.
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Mi girai verso la finestra, e potei vedere il bianco su tutte le case, sui muretti, sulle strade, e quella vista mi lasciò un'impressione piuttosto positiva, quel bianco mi lasciava sempre un senso di pace, ma anche un po' di angoscia, pensare che quello spettacolo fosse creato dal freddo, mi dava in qualche modo malinconia.
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Mi prepararai per farmi una veloce doccia, e con i vestiti in mano mi diressi verso il bagno a passo spedito, così da evitare di sprecare ulteriore tempo

«Buongiorno Master, spero abbia dormito bene»

Disse la ragazza alle mie spalle, io mi girai per guardarla negli occhi con un'espressione rassegnata

«Ho dormito anche fin troppo, ora mi tocca sbrigarmi a compiere le mansioni quotidiane»

Mi lamentai, anche se le lamentele non erano volte a chi mi aveva obbligato a dormire, ma a me stesso che non mi son svegliato prima

«Senza sonno non sarebbe stato meglio»

Cercai di controbattere, per poi finire a grattarmi il capo in difficoltà, alla fine dovetti arrendermi con un sospiro

«Effettivamente non hai torto»

Ammisi, quella ragazza a volte arrivava a prendere un ruolo simile alla sorella maggiore

«Comunque preparati, dopo la doccia andremo a comprare il necessario. Anche se è giorno, preferisco averti dietro per essere sicuro, inoltre dovremmo farci una mappa mentale della città»

Spiegai alla spadaccina, lei semplicemente annui decisa

«Tutto chiaro, Master»

Sentii una sensazione non esattamente piacevole, mi succedeva a volte quando parlavo con Assassin, mi sentivo a disagio, e in quel momento avevo capito anche il perché

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