Ci piaceva rivivere i momenti più belli, come quando tornavamo a quell'incrocio dove ci conoscemmo, da un lato la pasticceria e di fronte il negozio di dischi dove io stavo aspettando il mio turno per entrare.
Scelsi il giorno sbagliato. Una delle band del momento aveva annunciato il firma copie del loro nuovo album proprio quel giorno, quindi mi toccò prendere parte alla lunga coda per quasi tutta la giornata ma tanto non avevo nulla da fare. Stetti al telefono con la mia migliore amica Wendy, quella che non ti ha mai visto di buon occhio ma che nel profondo ti ha sempre adorato. Mi tenne compagnia per la maggior parte del tempo, tra chiamate e messaggi.
<<Ma non puoi andare a casa e tornare domani?>> mi chiese esasperata per l'ennesima volta la mia amica, dopo le mie prime lamentele sulle basse temperature e la fame
<<No, mi ha detto che sarebbe arrivato oggi e siccome poi mi non troverò il tempo rimango in fila, anche tu ultimamente sei incasinata con il lavoro, dovresti capirmi>>
<<Mi puoi rinfrescare la memoria e spiegarmi nuovamente perché devi prendere parte alla fila di persone, che sono lì per incontrare i loro idoli, mentre a te non te ne può fregar di meno perché non sei lì per quello?>>
<<Per motivi di sicurezza e cose così>> sbuffai
<<Mh, ti lascio che vado a cercare di capire se i miei vicini hanno intenzione di mandare a fuoco il terrazzo. Ci sentiamo dopo>>
<<Ciao Wen>> terminai la telefonata e mi sfregai le mani cercando di scaldarle, chi poteva immaginare che ad ottobre potesse fare così freddo.
Appena riuscii a svoltare l'angolo e ad avere nella mia visuale l'entrata del negozio quasi mi commossi.
Avevo fame, molta, troppa e i dolci esposti nella vetrina di quella pasticceria avevano un aspetto così invitante ma no, se avessi lasciato la fila avrei dovuto lasciare il mio posto e mettermi in fondo.<<Ehi!>> ti avvicinasti a me con un sacchetto della pasticceria in mano. Avevi un viso a me noto ma non diedi troppa importanza alla cosa
<<Non sono stupida, non accetto "caramelle" dagli sconosciuti>> risposi decisamente troppo scontrosa
<<In realtà pensavo volessi qualcosa di caldo. Ero al bar con amici e uscendo ti ho notata, non hai una bella faccia né tanto quella di una che sta per incontrare la sua band preferita, sei probabilmente una vittima>> ti misi in imbarazzo mettendoci di conseguenza anche me
<<Scusami è che non mi sento per nulla bene, oggi non ho mangiato e sto prendendo freddo da ormai un'ora perché, come hai detto tu, non era prevista la fila>>
<<Ti ho portato un tè caldo al limone e un cornetto vuoto appena sfornato, non conosco i tuoi gusti quindi sono andato sul classico>>
<<Grazie, sei stato troppo carino non dovevi!>> sentii le mie guance congelate riscaldarsi
<<Spero tu possa riprenderti un minimo>> mi sorridesti e quasi mi sciolsi, sei sempre stato così dannatamente affascinante e gentile.
Consumai ciò che mi portasti e mi facesti compagnia.Chiacchierammo a lungo ed insistetti invano per restituirti i soldi. Non era bene accettare doni dagli sconosciuti ma al momento ero alquanto disperata.
<<Quindi fammi capire. Pur di non dover ritornare un'altra volta, sei stata tutto il giorno in fila per ritirare un vinile che hai ordinato solo per bellezza?>> suonava male, sì
<<Ecco... circa. Quell'album è uno dei miei preferiti di sempre, mi riporta alla mente bei ricordi e il giradischi che avevo si è rotto. Ne comprerei un altro ma diciamo che non me la sento al momento>> iniziai rimanendo vaga
<<Lo so, ti sembrerò stupida a mettere a repentaglio la mia salute per un vinile. È che sono effettivamente stupida e non prevedevo che le temperature si sarebbero abbassate così drasticamente>>
<<Stai tranquilla. Ti senti un po' meglio?>> eri evidentemente preoccupato per me
<<Sì dai, un pochino sì. Tra poco tocca a me, quindi a breve tornerò a casa al calduccio>> sorrisi fievolmente
<<Vuoi la mia giacca?>> per quanto potessi essere gentile io non riuscivo proprio a sciogliermi
<<Non mi piacciono molto i cliché da film romantico, anche se apprezzo molto, i piccoli gesti sinceri sono i miei preferiti. Comunque per questo breve lasso di tempo posso ancora resistere >>
<<Questo è il secondo>>
<<Esatto, mi piaci sai?>>
<<Grazie>>
<<No- Nel senso che- Io- Sono pessima>>
<<Ho capito, non preoccuparti>>Una volta uscita con il mio amato vinile stretto tra le braccia tu eri lì fuori ad aspettarmi con una felpa nera e due bicchieri da asporto in mano. Ti chiesi il perché e tu mi rispondesti che volevi passare altro tempo con me ma senza che io congelassi.
<<Che album è?>>
<<Come Around Sondown dei Kings of Leon>>
<<Non me ne volere, li conosco perché li ho sentiti nominare ma non li ho mai ascoltati>>
Ti proposi dunque di ascoltare da Spotify l'album e un'ora dopo eravamo ancora seduti sulla panchina posta davanti al negozio di dischi. Le canzoni ti piacquero molto e a quanto pare anche la mia compagnia perché mi chiedesti il mio nickname di Instagram. Quando mi arrivò la notifica della richiesta capii come mai il tuo volto non mi era nuovo, era anche grazie a te se spesso il weekend avevo qualcosa da guardare.Dubito tu ti possa essere dimenticato di quel giorno, quello del nostro primo incontro.
~ Mary