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Oggi torniamo agli inizi, ti va?
Per il nostro primo "appuntamento", se si può definire tale, mi portasti in quella discoteca che poi divenne il nostro punto di ritrovo per le uscite con gli amici.

Misi il famoso vestito bordeaux, corto ma non troppo, non scollato e con le spalline sottili; pensare che l'avevo comprato apposta per quella sera sotto consiglio di Alicia, colei che in quei giorni stava vivendo una sorta di vacanza in casa mia. Tu invece degli skinny neri, che ti stanno divinamente bene e una camicia bianca.
<<Sei bellissima>>
<<E tu non sei da meno>> ti risposi seguendoti all'entrata
<<Non osare pagare tu la mia entrata>>
<<Fammi fare il principe>>
<<Preferisco i cavalieri, ti va male principino>> sorpassai la tua figura e pagai il mio ingresso.

<<Almeno fatti offrire da bere>> erano ormai venti minuti che eravamo lì dentro e tu insistevi per pagarmi una qualsiasi cosa
<<Un cavaliere farebbe di tutto per la sua dama>> continuasti notando che stavo cercando un modo per declinare l'offerta
<<E va bene, un Moscow Mule mi sarebbe più che gradito, giusto per partire abbastanza blandi>>
<<Corro>> da quando ti conoscevo non ti avevo mai visto così felice, bastava così poco a quanto pare.
Chiacchierammo molto, discorsi abbastanza profondi nonostante il luogo. Comunque non mancarono le prese in giro, le risate e le mie uscite poco carine nei confronti delle persone che non vedendomi vista la mia bassa statura, mi pestavano i piedi.

<<Scusate, avete per caso visto il mio ragazzo? Ora che guardo meglio è simile a lui ma moro. Ha detto che andava un secondo a fare una telefonata ma poi è scomparso>> si avvicinò a noi una ragazza mora
<<Io non- non credo di aver prestato attenzione agli altri ragazzi>> feci imbarazzata
<<Figurati, ci mancherebbe! Guardate, io sono Ginevra e questo è il- il mio numero->> iniziò ad agitarsi la ragazza
<<Stai tranquilla, lo troveremo>> cercavo di farla calmare
<<Anna, tu resta con lei io vado a cercarlo, se mi assomiglia ed è qui in terrazza non dev'essere molto difficile>> mi dicesti.
Dopo una decina di minuti tornasti con tuo fratello, lo avevi trovato durante la tua ricerca, scoprimmo poi capimmo essere il fidanzato di Ginevra. A quanto pareva Pierre aveva litigato pesantemente con la fidanzata e stava delirando... o qualcosa di simile.

Alla fine si era, fortunatamente, risolto tutto e potemmo tornare tutti quanti alla nostra serata.
<<Non ti senti un po' a disagio, stanno tutti ballando e sono appiccicati ed innamorati>>
<<Vorresti ballare?>>
<<Si ma da sola no e->> inizia venendo poi interrotta da te
<<Allora andiamo, we'll dance like se are boyfriends>> mi prendesti la mano e ci immergemmo nella folla. Appoggiasti delicatamente le mani sulla bassa parte della mia schiena, mentre io allacciai le mie braccia torno al tuo collo. Ridemmo.
<<Ti senti in imbarazzo?>> mi chiedesti avvicinando il viso al mio orecchio
<<Per nulla>> ed era vero, stavo molto bene con te
<<E allora cosa provi>> mi rivolgesti un sorriso
<<The sheer delight>> ti risposi continuando a perdermi nei tuoi occhi
<<A sì?>>
<<No ok, ora mi sto imbarazzando>> abbassai lo sguardo e sentii le mie guance avvampare
<<Ma no, tu devi pensare a noi come già fidanzati>> ridesti
<<E chi ti dice che ci fidanzeremo>>
<<Il Cuba libre che sto per offrirti ma che non ti pagherò>>.

Terminammo la nostra serata su un divanetto, sorseggiando io un Cuba libre e tu del Gin. Mi accompagnasti a casa e mi baciasti, ti ringrazierò sempre per averlo fatto, io non avrei mai avuto il coraggio

~ Mary

Mary | Arthur LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora