Capitolo 1 - L'invito

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Era il 3 dicembre quando ricevette l'invito alla festa di compleanno di sua cugina Kate.

Dovete sapere che Wendy aveva appena iniziato il suo primo anno di università e dovette trasferirsi in una città diversa da quella in cui era cresciuta. La cosa, però, non le dispiaceva affatto, anzi: la sua città natale era troppo legata ai ricordi del passato, e la ragazza sapeva che non avrebbe mai potuto ricominciare una nuova vita avendo ancora quegli scheletri nell'armadio. Doveva cambiare aria.

Così, al momento di scegliere dove proseguire gli studi, colse l'occasione al volo e partì per quella che era la città dei suoi sogni: Milano. I primi giorni nella capitale lombarda furono indimenticabili. Dopo anni, Wendy sentiva di poter esprimere la sua creatività, di poter essere se stessa, libera finalmente dai giudizi altrui.

Dopo pochi mesi, però, l'eccitazione iniziale iniziò a svanire e si fece spazio una leggera nostalgia di casa. Per questo Wendy non vedeva l'ora di andare al diciottesimo della cugina, voleva solo tornare in un ambiente famigliare.

Presto il suo entusiasmo si spense, e al suo posto subentrò un pensiero: chi sarebbe potuto essere presente al compleanno che, in un modo o nell'altro, glielo avrebbe potuto rovinare?

Ci mise un po', ma facendo mente locale tra le sue conoscenze e quelle della cugina, ristrinse il campo a 3 possibili invitati.

Il primo, si chiamava Adam. Lui e Wendy si erano conosciuti ad una festa qualche mese prima. Fin da subito, aveva mostrato dell'interesse nei confronti della ragazza, la quale però non ricambiava. In realtà, alcuni suoi atteggiamenti la mettevano abbastanza in soggezione, tanto che la giovane si sentiva proprio a disagio in sua presenza, e per questo, cercava in tutti i modi di evitarlo.

Poi c'era Philip. Possiamo definirlo, oramai, una costante nella vita della protagonista. Un ragazzo... semplicemente eccezionale. Si erano conosciuti pochi anni prima, ma avevano subito instaurato un legame speciale, un'affinità che nemmeno loro sapevano descrivere. Tutti avevano sempre creduto che stessero insieme, ma in realtà la ragazza non accettò mai le sue avances, benché lui ci avesse provato ripetutamente. Più volte i loro amici avevano provato a farle cambiare idea, ma senza alcun risultato. La cosa bizzarra era che Philip era tutto quello che la nostra protagonista aveva sempre cercato in un ragazzo, il prototipo del ragazzo perfetto. E nonostante Wendy fosse sicura del fatto che difficilmente avrebbe trovato qualcuno che la amasse e la rispettasse allo stesso modo, non riusciva a spiegare a nessuno, nemmeno a se stessa, perché non volesse provare a dargli almeno una possibilità. Qualcosa la bloccava... ma nessuno avrebbe mai capito di cosa di trattasse.

Infine, c'era Lui. Wendy l'aveva quasi dimenticato, o meglio...voleva. 

L'ultima volta che si videro fu alla festa di qualche mese prima, la stessa in cui conobbe Adam.

Quando entrò in sala, quella sera, si sedette sul primo posto vuoto che trovò, e accanto c'era solo una sedia vuota con un cappotto nero appoggiato sopra. Inizialmente non ci diede tanto peso, ma quando poi Lo vide avvicinarsi e sedersi su quella sedia fino a poco prima abbandonata, realizzò cosa stesse per succedere: il cappotto era Suo, e il sarcastico Destino aveva deciso che sarebbero dovuti stare seduti tutta la serata a meno di un metro di distanza l'uno dall'altro. La ragazza da un lato se lo aspettava di vederselo comparire davanti, ma dall'altro, non aveva veramente realizzato la sua possibile presenza.

Wendy non era ancora pronta ad affrontarlo. In un primo momento si lasciò leggermente prendere dal panico, ma cercò di non darlo a vedere. Sentiva che tutte le emozioni che aveva represso, quasi dimenticato, fino a quel momento, stessero per riaffiorare e travolgerla come un'onda. Ma non poteva succedere. Non lì e non in quel momento.

Si alzò e con una nonchalance in completo contrasto con i suoi sentimenti si diresse verso il bagno. Appoggiò le mani al lavandino, stringendolo con forza, quasi a voler trasferire tutta la sua frustrazione su di esso. Guardò il suo riflesso allo specchio e ripeté a se stessa:

"Sei forte. Ti sei rialzata da sola e sei andata avanti. Lui fa parte del tuo passato e tale deve restare".

Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, e tornò in sala come se nulla fosse. Nessuno le avrebbe rovinato la festa.

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Wendy lo ignorò completamente per tutta la serata. Lui, d'altro canto, non fu da meno.

Ci fu solo un episodio, tra i due, che rimase impresso nella mente della ragazza: al momento dei saluti, prima che ognuno tornasse a casa propria, il giovane si avvicinò al gruppo di ragazze in cui stava anche la nostra protagonista, salutò e abbracciò tutte e, arrivato a lei, la guardò negli occhi. Nella mente della giovane riecheggiava solo una domanda: "Che cosa ha intenzione di fare adesso?"

Scusarsi? Sarebbe stato un gesto gradito.

Abbracciarla? Abbastanza fuori luogo.

Stringerle la mano? Avrebbe potuto suscitare delle domande da parte degli altri invitati.

La ragazza non sapeva cosa aspettarsi, ma le parole che uscirono dalla Sua bocca non si avvicinavano nemmeno per sbaglio a quello che la nostra protagonista stava pensando. Pronunciò tre parole. Tre semplici parole che ancora oggi riecheggiano nella mente di Wendy:

"Nessun rancore vero?"

La giovane rimase spiazzata, non sapendo cosa rispondere. Non capiva se il ragazzo fosse serio o meno. Possibile che dopo tutte le bugie, le speranze infrante e gli anni in cui non si sono né visti né tantomeno sentiti... dopo che finalmente era riuscita a rialzarsi con le sue sole forze e ad andare avanti, fossero queste le uniche parole che uscirono dalla Sua bocca? Veramente non gli venne in mente altro? Qualsiasi altra frase sarebbe stata migliore di quella.

Si sentì presa in giro. Solo in quel momento realizzò che il ragazzo non si era nemmeno reso conto di quanto l'avesse fatta soffrire, anzi, per lui era semplicemente tutto un gioco...Wendy era solo un gioco.

La ragazza voleva piangere, ridergli in faccia, urlargli contro tutto quello che si è tenuta dentro, per fargli provare anche solo un quarto di quello che aveva vissuto lei negli ultimi due anni...ma non lo fece. Si limitò a sorridere, annuire leggermente con la testa e a guardarlo uscire un'altra volta dalla sua vita...o almeno così credeva.  







#spazioautrice

Ciao a tutti. Non so come si mi sia venuto in mente di scrivere questa storia...mi sono messa al computer un giorno e puff, eccola qui. Non mi voglio dilungare in parole inutili, quindi spero solo che vi piaccia. Ce la sto mettendo tutta e cercherò di aggiornare il più possibile. Grazie!

WendyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora