𝐀𝐍𝐃 𝐀𝐋𝐋 𝐓𝐇𝐄 𝐊𝐈𝐃𝐒 𝐂𝐑𝐈𝐄𝐃 𝐎𝐔𝐓, "𝐏𝐋𝐄𝐀𝐒𝐄 𝐒𝐓𝐎𝐏, 𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄
𝐒𝐂𝐀𝐑𝐈𝐍𝐆 𝐌𝐄"Tik, tak
Il tempo scorre.
Come un fiume in piena.
Tik, tak.
Le finestre della casa erano spalancate, l'aria umida ci girava attorno, Touya sentì improvvisamente un brivido accarezzargli la schiena, come una mano ossuta e callosa, inarcò la schiena spostandosi sul pavimento, guardò l'orologio appeso al muro difronte a sè, erano quasi le cinque, il maggiore dei Todoroki sbarrò leggermente gli occhi rendendosi conto di quanto il tempo fosse volato, lui stava per arrivare. Li sentiva, i suoi passi pesanti e autoritari, era come sentire l'intera casa sgretolarsi attorno a lui.
Non era al sicuro lì, non lo era da sempre.
Tik, tak.
"Oniichan?" Touya smise di respirare per un secondo e si voltò verso la porta, lì, sullo stipite, tre paia di occhietti apprensivi lo guardavano impauriti di ciò che stava per accadere.
Touya aveva le gambe indolenzite, era stato in ginocchio per troppo tempo, strinse i pugni mentre i suoi tre fratellini mantennero il respiro sentendo uno scricchiolio più forte, proveniva dalle scale, lui era vicino.
Touya doveva farli andare via, non potevano stare lì.
"Dov'è la mamma? Andate da lei" li invitò, Fuyumi scosse la testa, Shouto le stringeva forte il braccio, come se stesse per scomparire, "Si è chiusa in camera," il più piccolo aveva gli occhi lucidi, non capiva perché, non capiva come "Parlava a telefono con nonna, piangeva".Natsuo aveva lo sguardo rivolto in avanti, sprezzante, sopracciglia corrucciate, una corazza sottile come lo stesso ghiaccio di sua madre, piena di crepe. "La mamma se ne vuole andare". Era forse quello che disprezzava di più suo padre, Natsuo, dopo Touya. Aveva gettato presto la spugna col suo terzogenito, non lo riteneva degno, ne forte e non mancava mai occasione che Endeavor, l'eterno numero 2 ㅡ che non era più ormaiㅡ gli ripetesse quanto il colore dei suoi capelli lo rivoltasse, che il suo quirk fosse una maledizione, una condanna per la loro famiglia, non gli voleva bene, non lo amava, e prima, prima di arrendersi, con lui, prima di metterlo da parte, glielo ripeteva spesso "sei il mio erede Natsuo, sei me, glielo devi mostrare, devi essere il migliore di tutti" Natsuo aveva fallito, ma era come se la sconfitta avesse colpito direttamente Endeavor e non il fragile bimbo di nove anni che in quell'umido pomeriggio di inizio autunno stette là, ad osservare il proprio fratello maggiore mentre tutti e quattro attendevano l'arrivo dell'eroe numero 2.
Touya sospirò, un rivolo di vento gli scompigliò i capelli, molto simili a quelli di lui. Le scale continuavano a scricchiolare, le tegole di legno suonavano una sinistra ninna nanna.
"Andate fuori a giocare mh?" Insistette Touya, Shouto scosse convinto la testa, "No... Quando torni hai sempre le braccia coperte di bende... Non mi piacciono..." Fuyumi aveva gli occhi liquidi di tristezza.
Il più grande gattonò verso i tre, posò le mani sulle spalle ossute di Shouto, le bende del giorno prima arrivavano fino al polso, partivano dalle clavicole, Natsuo strinse gli occhi per non guardare.
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𝐃𝐔𝐄𝐌𝐈𝐋𝐀 𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 [Touya Todoroki]
FanfictionSono passati più di dieci anni, cosa ne pensi, papà? Igirasolicolorpesca | 2021