Arrivarono all'entrata del locale, indossarono l'espressione più convincente che potevano davanti al buttafuori all'entrata. Così grande e spaventoso rispetto Felix che forse l'avrebbe scambiato per un giocattolo in una circostanza diversa da questa.
"Non potete entrare voi" nemmeno arrivati alla porta che l'uomo aveva già messo le mani avanti.
"S-salve, io sono maggiorenne" disse Minho porgendogli il documento con mano tremolante. Dopo aver esaminato attentamente il documento spostò lo sguardo sul più giovane.
"E tu?" chiese.
Se fino a quel momento il più sicuro e pronto a spaccare il mondo pur di entrare in questo locale era Felix, ora dalla sua bocca non usciva neanche mezza parola.
"Vede signore, il mio amico ha accidentalmente dimenticato il documento a casa. Ma siamo dello stesso anno, andiamo nella stessa classe alla Yonsei University".
Felix rimase sbalordito, Minho era talmente convincente che per un momento ci credette pure lui.
Dopo interminabili minuti, finalmente l'uomo li lasciò entrare.
"Non ci credo che ci abbia creduto, non solo non sembri per niente maggiorenne, ma indossare pure una felpa blu pastello non è il massimo" disse Minho ridendo.
"Non è il momento di commentare i miei abiti, dobbiamo trovare Chan" disse Felix guardandosi attentamente attorno.
Minho prese in mano due bicchieri di Soju (bevanda alcolica coreana).
Ne porse una al più giovane, "Sai che non posso berlo" disse a bassa voce Felix.
"Lo so, fammi finire il mio poi ce li scambiamo senza farci vedere".
Le luci si spensero improvvisamente nella sala, dando vita ad una serie di luci strobo, giusto in tempo per scambiarsi il bicchiere senza dare nell'occhio.
Improvvisamente lo vide, era lì a pochi metri da lui. Indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri che gli calzavano a pennello. Non riusciva a capire se fosse la musica o il suo cuore a martellargli nel petto, ma in ogni caso rimase immobile senza parole.
Minho ci mise pochi secondi a capire il motivo di quello stato di trans, così lo afferrò per un braccio e lo allontanò.
Si chiusero in una sala vuota, appena i due rimasero soli e lontani da occhi indiscreti Felix si getto fra le braccia di Minho.
"Hey guarda che non sono Chan!" disse con un filo d'ironia.
Felix non ascoltò nemmeno le sue parole, nella sua testa c'era solo Chan, il suo cuore stava per esplodere era felice e al tempo stesso si sentiva un idiota.
"L'hai visto?? Ora che devo fare??" disse agitandosi.
"Lix, calmati. Non devi fare nulla. Fai come se non sapessi della sua presenza, in caso sarà lui ad avvicinarsi"
"La fai facile tu. Come faccio a fingere che non ci sia? Sai, è impossibile per me nasconderlo"
"Usa me come alibi, se ti viene da ridere fingi di raccontarmi una battuta e cose del genere...".
Minho non era preoccupato. Pensava "se siamo riusciti a superare il butta fuori, dover far semplicemente finta di niente davanti ad un nostro amico sarà una passeggiata".
I due si fecero strada fra la gente fino a trovarsi un posto non troppo lontano dal bersaglio ma nemmeno troppo in vista.
Gli occhi di Felix non si staccavano dal corpo del ragazzo che intanto ballava in mezzo alla pista. Nonostante la folla di gente, i suoi pensieri poco casti si fecero strada nella sua mente, in oltre quei pantaloni così ingegnosamente stretti nei punti giusti non aiutavano.
"Ti consiglio di guardare un po' altrove se non vuoi chiuderti in bagno come al tuo solito" disse Minho sorseggiando il suo Soju.
Felix era così preso da non sentire nemmeno una parola dell'amico, riusciva a mantenere solo quell'unica espressione da pesce lesso che lo faceva sembrare ancora più minorenne di quanto già non fosse.
Quel momento di felicità e beata ingenuità del più giovane svanì in un attimo quando Chan si prestò in un ballo di coppia con una ragazza, incitato dalla folla per le sue doti da ballerino mentre con le mani sui fianchi di lei la coinvolgeva in un ballo sensuale.
Felix iniziò a sentire gli occhi riempirsi di lacrime ma non ebbe il tempo di fare nulla che pochi secondi dopo aveva il volto nascosto fra le braccia di Minho, che non ci pensò due volte ad accorrere in suo aiuto.
Voleva davvero bene al suo amico, non voleva più vederlo piangere, avrebbe preso a pugni quel bel faccino di Chan pur di non farlo star male, ma d'altronde non era c'erto colpa sua se Felix si era innamorato a tal punto.
Felix si lasciò andare in un pianto straziante sapendo che nessuno poteva vederlo.
Le lacrime scendevano un'altra volta, e nonostante Minho in quel momento lo stesse supportando, si sentì un idiota, aveva infranto la promessa. Alzò lo sguardo verso l'amico e con voce singhiozzante disse "A-avevi ragione...a non fidarti. Andiamocene.", si staccò dalle braccia dell'amico che lo guardava con gli occhi pieni di compassione e iniziò a camminare a testa bassa fra la folla verso l'uscita.
Si sentì afferrare il braccio, sapeva che Minho gli avrebbe detto che potevano restare se voleva, ma era nuovamente finito per piangere a dirotto.
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I'm Just A Boy.
Fanfiction"I don't wanna be a dreamer, dreaming of the things I can't get..."