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La luce del sole filtrava dalle tende quando Felix si svegliò, per rendersi conto solo dopo alcuni secondi di trovarsi in una stanza che non era certamente la sua. Si mise seduto e si guardò attorno, cercò freneticamente il suo cellulare invano. In un secondo si ricordò di tutto, pregò si fosse trattato di un sogno ma le fotografie di Chan sulle pareti non facevano che confermare il fatto che ciò che era successo era del tutto reale.

Aprì lentamente la porta facendo più piano possibile e si trascinò in salotto, dove trovò un'abbondante colazione a tavola.

Rimase a fissare le porzioni di cibo davanti a se mentre l'indecisione di uscire immediatamente di casa lo bloccava, ma poi si ricordò che sarebbe stato quasi impossibile per lui tornare a casa da quel quartiere, a piedi e senza soldi con sé ci avrebbe messo delle ore.

"Che aspetti? Siediti" la voce di Chan lo spaventò leggermente, si voltò, indossava felpa e pantaloni della tuta mentre i suoi capelli erano ancora scompigliati.

Cercò di rimanere lucido e si sedette a tavola.

"Il mio telefono dov'è?" chiese tra un boccone e l'altro.

Chan indicò un mobiletto alle sue spalle.

"L'ho messo in carica ieri sera" disse dolcemente Chan.

Solo in quel momento Felix si accorse di non indossare più i suoi abiti. Sgranò gli occhi mentre guardava le maniche, poi alzò lo sguardo verso Chan che con un sorriso disse "N-non è come pensi. Ieri sera ti sei cambiato da solo non ricordi??"

Felix rimase silenziosamente confuso.

<Ma io non ricordo affatto di essermi cambiato> pensò.

Chan ritornò immediatamente serio "non violerei mai il tuo corpo senza il tuo consenso".

Felix sbiancò, una leggera scossa elettrica gli partì dal basso ventre "vado in bagno!" era l'unica cosa che riuscì a dire.

Chiuse la porta del bagno alle sue spalle <COSA INTENDEVA? SIGNIFICA CHE ASPETTA IL MIO CONSENSO? Felix calmati non farti film, lui è etero ricordi?> continuava a ripetersi.

Improvvisamente sentì bussare alla porta "Felix, posso entrare?".

Preso dal panico girò la chiave sbloccando la serratura, la porta si aprì e Chan entrò nel bagno. Afferrò lo spazzolino, il dentifricio e iniziò a lavarsi i denti. Felix continuava a fissarlo mentre il più grande come se niente fosse continuava a lavarsi i denti davanti a lui.

Chan spostò lo sguardo sul più piccolo che con il viso arrossato abbassò lo sguardo al pavimento.

Finì di lavarsi i denti, e uscì dal bagno. Dopo quelle che sembravano ore Felix tornò finalmente a respirare.

Perché Chan sembrava flirtare continuamente con lui? Ma infondo l'ha sempre trattato come un suo fratello minore. Si diceva cercando una risposta coerente. Ma per quanto provasse a trovare la coerenza Chan finiva sempre per fare o dire qualcosa che lo faceva dubitare nuovamente. Non era certamente spiacevole avere determinati contatti fisici con il ragazzo dei suoi sogni, se non fosse che la sua eterosessualità lo schiaffeggiava ogni volta ed era sempre più doloroso.

"Chan..." Felix si fece coraggio.

"Mh?"

"Scusami ma...non mi va più bene così..." stava per finire la frase chiedendo di smetterla con tutto quel contatto ma Chan lo interruppe "quindi che vuoi fare?".

Felix continuava a non capire, che cosa voleva questo ragazzo da lui? Ma era inutile, si stavano ponendo entrambi la stessa domanda.

<cosa vuole da me?>

Per la prima volta scoppiò "Come che voglio fare?? Io spero tu stia scherzando, ho pianto per te, piango ogni volta che stai con qualcuno che non sono io, è da tre anni che non ho occhi che per te e mi chiedi pure cosa voglio?? Riportami a casa, per favore" non ebbe nemmeno tempo per respirare, non gli diede il tempo per controbattere. Chan rimase in silenzio poi disse "Quindi mi stai dicendo che ti da fastidio vedermi con altre ma ora che sei qui vuoi andartene??" perché ora quello in difetto era lui? Dopo tre anni di amore, in cambio riceveva pietà.

"Tu pensi di farmi un favore?" chiese Felix deluso "a te andrebbe bene passare la notte assieme perché ti faccio pena?"

Chan si sentì mancare il fiato <no>.

Felix e la sua audacia presero sopravvento e diede un pugno alla porta.

Tornò in salotto prese il telefono fra le mani e se lo portò all'orecchio.

"Chi stai chiamando?".

Rimase in silenzio, "Hey, puoi venire a prendermi? Si, si sono qui. Bene fai presto. A fra poco".

Si tolse furiosamente i vestiti di dosso e si rimise i suoi.

Chan entrò nella stanza dove si stava cambiando.

"Comunque non l'avrei fatto perché mi fai pena"

Felix impallidì.

Fece qualche passo verso il più piccolo, poi continuò "scusa, è che non so nemmeno io cosa stia provando. Volevo stare un po' con te perché è da un po' che quando ci sei mi sento strano. Non posso negare che...forse tu...mi piaci..."

Il cuore di Felix mancò un battito e con voce rotta si girò verso Chan e disse "ormai non ti credo più" per poi uscire e raggiungere Minho che lo stava spettando in macchina. 

I'm Just A Boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora