Day Two

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Day Two
Non potevo certo definirmi contenta di ciò che era successo tra me e Mads. Eppure, avevamo deciso di mettere una pietra sopra tutti i nostri dubbi ed andare avanti. Quando sarebbe stato il momento giusto, li avremmo affrontati -Cosa hai voglia di fare?- le chiesi dopo aver finito di fare colazione -In realtà un'idea ce l'avrei- rispose facendomi cenno con la mano di seguirla. -Che tipo di idea?- mormorai in tono malizioso mentre salivamo le scale -Vedrai-. Mi bloccò davanti alla porta della camera da letto iniziando a cercare velocemente qualcosa nell'armadio -Chiudi gli occhi-. Io obbedii mettendomi il palmo della mano davanti agli occhi. Cercai in qualche modo di sbirciare dalle fessure tra le mie dita mentre lei era praticamente finita nell'armadio. -Apri gli occhi- mi disse piazzandosi davanti a me -Dei grembiuli bianchi?- chiesi perplessa -Ho letto di una fantastica attività da fare in coppia. Era consigliata per coloro che si devono sposare e stanno vivendo un momento di crisi. Pensavo potevo fare al caso nostro- -Periodo di crisi?- ironizzai -Davvero ti stai riducendo a queste attività consigliate sui siti di gossip-. Sbuffò alla mia affermazione -Nessa, io non mi sto riducendo a nulla. Penso solo che se vogliamo affrontare questo periodo dovremo pur trovare qualcosa da fare o vogliamo guardarci in faccia- -A me non dispiacerebbe- sbuffò nuovamente -Ora prenditi questo dannato grembiule e vieni con me in salotto-. Anche se non totalmente contenta, tirai fuori un sorriso porgendole una mano per prendere il grembiule.

-Cosa dobbiamo fare ora?-. Ero curiosa quando mi aveva passato un foglio e degli acquarelli. -Mi devi fare un ritratto- -Come scusa?- -Un ritratto- ripeté scandendo bene ogni lettera. -Dai amore, sai che faccio schifo a disegnare. Sei tu quella che ha fatto la scuola d'arte no?- -Infatti disegnerò anche io-. Sbuffai prendendo in mano un pennello ed iniziando a contemplare il foglio bianco. -Mi sono dimenticata di un dettaglio?- -Sarebbe?- chiesi intingendo il pennello nell'acqua -Devi disegnarmi per come mi vedresti in futuro- -Ok- risposi iniziando a pensare. Decisi di partire disegnando i tratti facciali per poi concentrarmi sul resto. Ogni tanto cercavo di buttare lo sguardo sul suo foglio. Sembrava davvero metterci tanta concentrazione.
Dopo un po' di tempo, entrambe finimmo. -Prima tu!- esclamò prima che potessi dire lo stesso. -Non vale- risposi mostrandole il mio disegno. -Domanda. Perché ho le treccine?- scoppiai a ridere -Perché te le farò io prima che questa quarantena finisca- -D'accordo- rispose sorridendo. -Comunque è davvero bello- -Non scherziamo- risposi alludendo al fatto che anche un bambino potesse fare meglio di me. -Intendo è davvero sentito. Il pensiero conta no?- -Già- risposi rimanendo a fissare quella che era la mia creazione. Avevo disegnato ovviamente lei in primo piano, però si vedeva in secondo piano una ragazza che mi assomigliava vagamente e le stringeva la mano. -Credici o no, ma nel tuo futuro, ci sarò anche io, sempre pronta a darti una mano-. Mi lasciò un bacio fugaceo prima di mostrarmi il suo disegno. Appena lo girò mi mise una mano sul fianco facendomi sussultare appena. -Questo è il nostro futuro- disse facendo intrecciare le nostre mani. Rimasi a bocca aperta a fissare il mio ritratto. Sembrava tutto così banale, ogni dettaglio, ogni particolare. Ma niente era messo per caso. Rimasi ferma a guardare la parte inferiore del mio corpo. Nel suo futuro ero incinta. Nel suo futuro io e lei avremo un bambino. Noi due. Una famiglia. In quel momento non riuscii a controllare le mie emozioni. Avrei sempre voluto costruire una famiglia e sapere che lei desidera lo stesso, mi portava ad innamorarmi di lei sempre di più. Iniziai a piangere immobile davanti al nostro futuro. -Spero siano lacrime di gioia-. Sorrise facendomi distogliere lo sguardo dal disegno e facendomi concentrare su di lei. O magari su di noi. Con il pollice mi tracciò una linea sul viso asciugandomi le lacrime -Lo sono- esclamai abbracciandola. Forse non si aspettava una tale reazione, infatti si irrigidì a quel contatto. Ma poco dopo si calmò lasciandosi andare tra le mie braccia.

Back together (a Madnessa story) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora