4|Thomas Scissorhands

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Titolo: Thomas mani di forbice

Genere: Romantico, drammatico, slice of life, fantasy.

Rating: Giallo

Avvertimenti: AU Edward mani di forbici di Tim Burton. I genitori di Newt ho preso quelli di Thomas Brodie Sangster(nome e cognome inclusi). Per l'ambientazione Newt ha origini americane. Saranno presenti scene del film in chiave Newtmas un po' modificate.

NdA: Thomas mani di forbice alias la mini long vestita da OS più lunga che abbia scritto, ha richiesto 90 pagine di word(mi sono pur sempre ispirata da un film di 2h). Perdonate gli orrori, ma dopo tanto tempo lontano dalla scrittura, sono ritornata con questa OS e la lunghezza non ha aiutato ad evitare le sviste. Spero di sentirvi e che l'apprezziate:)




Thomas Scissorhands


Newt era tornato dopo tanti anni, da quel tragico giorno era partito non volendo più saperne di quella città. L'aveva eliminata da ogni cartina geografica, come se non fosse mai esistita...magari avesse avuto il coraggio di depennarla anche dal suo cuore, dalla sua mente.

I suoi occhi erano fissi sulla stufa a pellet che il cognato aveva pensato bene di collocare nell'angolo; le fiamme ardevano alte, riscaldando e illuminando la stanza di quel tanto che non c'era bisogno di accendere la luce.

"Perché nevica se la temperatura segna 15 gradi? Da dove viene tutta questa neve, zio Newt?" domandò il piccolo Charles meravigliato, accucciandosi sotto ben due coperte.

Chuck aveva sette anni ed era il figlio di sua sorella Lizzy e del suo migliore amico Minho.

Lo avevano adottato quando aveva solo pochi mesi; era stato il suo migliore amico a trovarlo durante una delle sue solite corse mattutine, a qualche isolato dietro casa, abbandonato in una coperta vicino a un contenitore dei rifiuti.

Quando gli occhi a mandorla incontrarono quelli blu piangenti del pupo, fu amore a primo vagito.

Completamente incantati da quella creatura piccola e indifesa, Minho e Lizzy lo portarono in ospedale e assicuratosi che il bambino stesse bene, iniziarono le pratiche di affido, diventando una famiglia.

Una famiglia bella e calorosa che ogni anno trascorreva il Natale a Londra, dallo zio Isaac, ma non quella volta.

Colpito da una pesante influenza, Chuck aveva stravolto la prassi, costringendo lo zio "inglesizzato" a prendere un volo per l'America; così, dopo tredici anni, Newt -con un nodo in gola e una sofferenza che gli attanagliava lo stomaco-era tornato nella sua città natale, tanto familiare quanto odiata.

Alla constatazione del nipote, storse il naso, scettico.

Nevicava?

Si voltò verso la finestra alle sue spalle, con aria disillusa; in pieno inverno a Lutz si sfioravano i venti gradi, era scientificamente impossibile una nevicata.

Scientificamente sì, ma se c'era il suo zampino...

Lui.

Fu travolto da una scarica di brividi come un mare in burrasca, percependoli scendere dalla nuca alla schiena solleticando anche le braccia.

Un sorriso impercettibilmente gli apparì sulle labbra. Uno di quelli malinconici, nostalgici.

Dipendeva da loro, ovviamente.
Quegli infami dei ricordi. Quanto potevano far male a distanza di anni? Era così frustante non disporre di un interruttore per premere off o addirittura cancellarli.

𝓞𝓶𝓷𝓲𝓪 𝓿𝓲𝓷𝓬𝓲𝓽 𝓪𝓶𝓸𝓻 *ᴏꜱ ɴᴇᴡᴛᴍᴀꜱ & ᴅʏʟᴍᴀꜱ*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora