1|I will leave a light on

3.3K 152 449
                                    

Rating: Verde

Avvertimenti: Spoiler!

Genere: Angst, romantico, song-fic

Personaggi: Thomas X Newt

Note sulla storia: Missingmoments, movieverse, what if?













Thomas stava girovagando senza una meta quando Jorge lo invitò a salire sul furgone; lo ignorò completamente. Desiderava starsene da solo.

Il clima non era dei migliori, la sottile maglia azzurra svolazzava via dal petto, per il troppo vento. Cercò di stringersi nel suo giaccone grigio, riparandosi dal freddo, per quanto poteva.

"Prima un piede, poi l'altro." Era ciò che il cervello comandava tacitamente agli arti inferiori, opponendosi alla forza delle raffiche di vento che lo spintonavano all'indietro, come se volessero dirgli di tornarsene con il suo gruppo, lasciando stare il resto.

Non se ne curò, l'aria gelida come i suoi compagni, pareva contrariata per la sua decisione, una scelta che sosteneva fermamente; niente e nessuno sarebbero riusciti a fermarlo.

Non temeva d'imbattersi in spaccati, o addirittura di perdere la vita, l'unico obiettivo era arrivare a lui, ignorando ciò che sarebbe stato dopo.

Aveva cominciato a camminare e non si era più fermato, inutile il pedinamento di Jorge, che appena riusciva ad affiancarlo con il veicolo rubato, gridava a perdifiato: "Sei impazzito? Ti rendi conto di dove stai andando?" Ma Thomas aveva fatto orecchie da mercante, non voltandosi.

Era arrivato a quel punto e non gli interessava più di nulla. La parte cosciente sapeva che quella era la direzione per il palazzo degli Spaccati, quella incosciente non se ne importava. Avrebbe dovuto fare l'ultimo tentativo, senza nessuno che lo tenesse per le catene. Non poteva andare così, semplicemente non doveva accadere.

Se non fosse stato il vero leader, probabilmente avrebbe mollato tutto già da un pezzo, soprattutto dopo una notizia del genere.

Si sentiva finito, fallito, vuoto. Che senso aveva una lampada senza luce?Un libro senza pagine? Un cielo senza stelle? Nessuno, e sorrise compiaciuto accorgendosi che quei paragoni lo rispecchiavano in pieno.

Non aveva più ragioni per andare avanti, il suo corpo ne era la prova; a ogni passo, pareva manifestare una resa imminente, quasi come se urlasse "basta" per poi accasciarsi a terra, privo di energia.

Aveva anche perso la cognizione del tempo, affogato in quei pensieri malsani che gli avevano fracassato il cervello per tutto il tragitto. Preso dalla rabbia e dall'odio verso se stesso -per non essere ancora arrivato alla cura-aveva pianto tanto, senza interruzioni. I singhiozzi erano ancora udibili.

Avvertì nuovamente il rombo del motore dietro alle sue spalle, inspirò paziente, Jorge non demordeva facilmente. Perché lo aveva scoperto? Era scappato nel massimo silenzio.

Ampliò la visuale davanti a sé a caccia di un sottopassaggio, dove si sarebbe rintanato seminando l'uomo a bordo del veicolo, ma quella era una zona deserta, un'area di esilio; niente solchi, spazi ristretti o nascondini, terreno ruvido e basta.

Nascondersi per sopravvivere a un improvviso attacco sarebbe stato impossibile, si mostrava peggio della zona bruciata. Strinse i denti, mantenendo lo stesso passo.

Una voce parlò. Stavolta si trattava di Brenda, evidentemente c'era anche lei. La ragazza con tono frustato gli stava urlando di fermarsi, di riflettere.

"Thomas, ti stai suicidando.Fermati." Implorò angosciata. Senz'altro erano parole pesanti, ma neanche quelle riuscirono a suscitargli qualcosa, a scalfirgli l'anticamera del cervello.

𝓞𝓶𝓷𝓲𝓪 𝓿𝓲𝓷𝓬𝓲𝓽 𝓪𝓶𝓸𝓻 *ᴏꜱ ɴᴇᴡᴛᴍᴀꜱ & ᴅʏʟᴍᴀꜱ*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora