I Still Remember You || Newtmas

Prologo

Fasci di una tagliente luce biancastra trafiggevano senza delicatezza le sue palpebre socchiuse. La testa leggermente reclinata all'indietro, i muscoli contratti, il corpo disteso rigidamente: Thomas era sdraiato su quello scomodo lettino di pelle bianco da qualche ora ormai. Tentava di rimanere con la mente vigile e cosciente, ma non era facile. Era sempre sul punto di assopirsi. Il bip ritmico e costante degli schermi che analizzavano i suoi parametri vitali lo cullava, nonostante fosse un rumore pungente, e il suono profondo del suo respiro gli riecheggiava in testa rimbalzando tra decine di pensieri confusi.

I suoi arti formicolavano, colti dal torpore, e Thomas iniziò a spostarli prestando attenzione a quanta ampiezza di movimento gli consentissero i fili spessi dei macchinari a cui era collegato.
"Devo rimanere vigile e cosciente", pensava.

"Vigile e cosciente".

Decise che doveva concentrarsi su qualcosa, su un dettaglio dell'ambiente circostante.
Individuò presto una macchiolina più scura sulla parete bianca davanti a lui. Iniziò a fissare i suoi contorni sfocati e la vide più volte ingrandirsi, rimpicciolirsi, cambiare forma; mentre le ombre frenetiche dei medici danzavano alternandosi sotto di essa.

Con lo sguardo che sfarfallava nel vuoto, Thomas sentì improvvisamente un pizzicore all'incavo del gomito. La punta di un lungo ago metallico stava bucando la pelle morbida del suo braccio: poteva percepirlo chiaramente mentre si faceva strada tra le sue vene. Avrebbe anche evitato di distogliere lo sguardo, se solo la luce potente della lampada che aveva puntata proprio dritta in faccia non avesse rischiato di accecarlo.
Non gli faceva affatto male, ma lo infastidiva. Molto. Nonostante test ed esami fossero sempre stati frequenti per lui come le risate per un bambino, non si era ancora abituato.
Non si sarebbe mai abituato.