Dirty

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Questo capitolo non é importante a fini di trama. Se volete saltarlo potete farlo senza problema e attendere il prossimo.

Capitolo ad alto contenuto erotico.

- Allora, é questo che vuoi? Hai scelto loro? - il suo sguardo incontra il mio mentre, in piedi davanti a me, percorre avanti e indietro uno spazio di distanza tal e quale alla lunghezza del divano sul quale sono seduta.

Chino la testa per evitare di leggere nei suoi occhi quel mare di parole inespresse e deglitisco il groppo in gola.

- Tommy... - scuoto il capo - é questo che tu non capisci. Io non voglio appartenere a nessuno, né a voi né tantomeno a loro quindi ti chiedo, puoi accettarmi per come sono?-

Mi alzo e il corpo non collabora. Sono bloccata. L'adrenalina scorre a fiumi lasciandomi addosso questa strana sensazione di intorpedimento e vuoto. Non voglio perderlo. Me ne accorgo solo ora di quanto lui sia importante per me.

- Per favore...-

Con un balzo mi é addosso, le sue labbra sono sulle mie e il loro sapore mi é stranamente nuovo. Lo bacio insinuando la lingua nella sia bocca che sa di sigaretta e di lui. Mi stacco dalle sue labbra e lo guardo, accarezzandogli le guance magre.

- Non hai bevuto.-

Sorride e torna a baciarmi lasciando che la voglia e la brama di lui aumenti fino a esplodere in puro desiderio. Scendo con le mani sulla patta dei pantaloni, ma Tommy é più veloce; blocca i miei polsi con una mano e li solleva finché non tocco la sua maglia con i polastrelli ad altezza del petto.

- Si fa a modo mio...- sussurra roco, scendendo con le labbra sulla gola dove la pressione che esercita mi lascerà probabilmente un succhiotto vistoso. Retrocedo sospinta da lui e presto mi ritrovo con il mjro alle spalle, immobilizzata tra il freddo della parete bianca e il suo corpo che mi sovrasta.

- Fallo...- mormoro e presto mi ritrovo pancia contro il muro, la guancia schiacciata contro la parete e il respiro corto. So cosa vuol fare, é gia successo in passato ma mai con tanta brama, con tanta autorevolezza. Il cuore batte talmente forte in petto da fare quasi male e spalanco gli occhi quando la sua mano mi si chiude attorno alla gola, regolando a suo piacere l'immissione di aria.

Sorrido e chiudo gli occhi, lasciando che sia lui a condurare i giochi.

- Poggia i palmi contro il muro e non staccarli da li. Intesi?-

Libera dalla costrizione della sua presa faccio quel che mi dice, poso i palmi ai lati del viso e controllo il respiro già strozzato in gola. Con la mano libera scende leggero lungo la spina dorsale e ora che le sue dita tracciando la scia lungo la zona lombare, mi inarco verso di lui con il bacino serrando i denti sul labbro inferiore.

Si spinge contro me e mi ritrovo nuovamente schiacciata alla parete.
Lo sento attraverso il tessuto dei calzoni di pelle e una serie di brividi scendono lungo la schiena. La sua mano si insinua tra la pancia e il muro e con uno strattone mi trovo esposta a lui, solo il viso, le mani e le spalle ancora ferme a ridosso del muro ormai tiepido.

Il respiro accellera, come anche il battito cardiaco e chiudo ancora una volta gli occhia lasciando che siano le sensazioni a prevalere.

La sua mano accarezza lenta la curva dei glutei e in risposta divarico le gambe ancora fasciate dai pantaloni aderenti. Il palmo si sposta di proposito e scende dal gluteo alla mia intimità, che friziona con movimenti circolari.

Mugolo e sollevo appena la testa, ma in risposta lui serra la stretta attorno alla gola impedendo all'aria di entrare fluida nei miei polmoni.

Spinge un dito tra le pieghe coperte dei miei leggings e lo sento ridere.

- Ti stai bagnando...-

Annaspo per incamerare più ossigeno possibile sapendo di star per esplodere sotto le sue carezze.

- Ti prego...- gemo e in men che non si dica Tommy strattona i pantaloni, facendoli scendere sulle cosce, seguiti poi a ruota dai suoi. Lo sento enorme, bollente contro le mie natiche e so che farà un male cane all'inizio. Serro gli occhi pronta all'invasione quando qualcosa interrompe il nostro gioco. Vince é fermo sulla porta che osserva divertito la scena. Cerco di guardare in viso Tommy che, capita la mia richiesta muta di allentare per un momento le dita attorno alla gola, mi libera dalla stretta.

- Sei tu a scegliere, bambolina - mi dice, immobile dietro me.

- Sì-

Sposto lo sguardo verso Vince che, chiusa a chiave la porta, ci raggiunge in silenzio. Non é la prima volta, ma stavolta il contesto si fa più pesante, come se sia stato pianificato come una sorta di punizione nei miei confronti... e mi piace. Mi piace da pazzi.

Tommy si allontana di qualche passo, invitandomi ad inginocchiarmi carponi tra di loro. Qualcosa di bagnato mi scende tra le natiche e mi preparo all'assalto ancorandomi per bene a terra con le dita. Entra dentro me un po' alla volta e gemo mentre Vince, fermo davanti ai miei occhi si masturba. Tommy prende il ritmo e con lui anche Vince. Serrò gli occhi quando una mano mi accarezza tra le gambe e urlo venendo su quelle dita che so essere di Tommy.

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