Huntsville, 10 Novembre 1987

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Chi dice che i lunghi viaggi in autobus siano interminabili e noiosi non ha mai sperimentato le comodità di un bus tour, tantomeno ha avuto accanto a sé una compagnia tale da far si che il tempo voli, chiusi in uno spazio esiguo come lo é quello di un pullman.

Sebbene la tappa successiva non sia poi così tanto distante (poco più di quattro ore e mezza ci separano dalla prossima città pronta per l'imminente show), due ore sono passate senza che quasi me ne rendessi conto. È per davvero bastata una memorabile scopata a far si che il gelo tra noi si sciogliesse?

Fisso il tetto del grande veicolo mentre la coltre di fumo grigio si addensa sopra la testa, alimentata dalle nostre frequenti aspirazioni. Chiudo gli occhi e muovo le spalle quel poco che mi permette di percepire i miei stessi muscoli a lavoro. Udito e olfatto sono annebbiati, quasi dormienti, ma allo stesso tempo sembrano proiettati verso l'ambiente circostante per captarne quanti più suoni e odori possibili. Perfino le lente e delicate carezze di Tommy sembrano solcare la pelle lasciando però una piacevole sensazione di caldo al passaggio.

La roba sta circolando nelle vene ormai da un tempo che pare infinito  regalandomi il tanto agognato viaggio di cui avevo bisogno. Mi concetro sul respiro, e il tocco dolce del ragazzo al mio lato, nonchè sul suono prodotto dalla chitarra acustica che Nikki pizzica svogliatamente a qualche metro di distanza. La sensazione é sempre la stessa: tocco il cielo con un dito, fondendomi con l'ambiente che ho attorno ma non é abbastanza. Non é mai come la prima volta e la consapevolezza che la caduta sarà violenta fa si che goda di quegli attimi di assoluta disgregazione.

Sono dove voglio essere?

É qui che voglio stare?

Volto appena la testa e intercetto con lo sguardo il volto magro e scavato di Tommy. Un sorriso gli definisce le labbra sottili, piegandole verso l'alto. Il profilo é spigoso e duro. Non é bellissimo, ma qualcosa in lui mi attrae. É interessante? Può darsi di sì.
Giro la testa dall'altra parte e Sixx é seduto, chino sulla sua chitarra. I capelli neri coprono il viso, ed é quella una faccia che a me piace. Nikki mi piace... non posso nasconderlo.

Le palpebre si chiudono di nuovo e lascio che le sensazioni vengano a prendermi, trascinandomi nell'oblio.

- Sveglia. Hey, bella addormentata sveglia -

Mugolo e cerco di emergere dallo stato comatoso nel quale verso; i muscoli non collaborano. La testa é in stand by nonostante qualcosa riesca a percepire.

- Mia. Svegliati, dai - riconosco la voce. É Mick.

- Lasciamo qua. Quando si riprenderà ci raggiungerà-

Le voci scivolano via e rimango sola, lasciata alla mercè del mio inferno personale. So di non essere in overdose, lo so perché sono vigile... o quasi... o almeno credo... e so che questo é lo scotto da pagare quando esagero con la merda sparata in vena. Non é la prima volta, anche se ogni volta spero che sia l'ultima mentre rincorro il ricordo della prima dose.

Ci vuole tempo.

Non so quanto é passato dall'ultima volta che Tommy é venuto da me, in questo bus tour ma so che ha provveduto a tenermi al caldo coprendomi con una coperta che puzza di alcol e fumo stantio.
Mi sollevo dal giaciglio e sfrego i palmi contro le guance, più e più volte. Sposto i capelli da un lato e mi guardo attorno. Sono sola.
Fuori dal veicolo iniziano a comparire le prime ombre della sera, segno che potrebbero essere già sei o giù di lì.

Mi stringo la coperta attorno al corpo, godendo del tepore che essa irradia e raggiungo il vetro del bus. Il piccolo pullman dei Guns é parcheggiato proprio davanti al mio naso ed é vuoto, segno che i ragazzi sono in procinto di esibirsi. Cerco una sigaretta tra i vari pacchetti dimenticati sui sedili senza però avere successo.

- Cazzo- sbotto, in astinenza da nicotina, finché non trovo una sigaretta fumata per metà dentro un posacenere.

La porto avida alle labbra dando fuoco per qualche secondo, finché il tabacco non riprende a bruciare. Aspiro a pieni polmoni, godendo di questo momento di vittoria e mi dirigo fuori dal bus. L'aria fredda mi pizzica la pelle e in risposta stringo ancor più la coperta, avanzando verso l'ingresso secondario: l'ingresso degli artisti.

Non vi é segno dei ragazzi, nei dei Mötley tantomeno dei Guns ma vi sono orde di ragazze che affollano il backstage. Lascio cadere la coperta e mostro il pass al tizio che blocca il passaggio, incurante degli sguardi e delle frecciate che ricevo dal gentil sesso. Che si attaccassero al cazzo. Sollevo fiera il mento e avanzo fino a trovarmi nel vero centro nevralgico del backstage.

E i Guns sono là. Sudati, vispi e già con mezzo strumento infilato sotto le corte gonne delle ragazze in cerca della rock star da scopare. Passo rapida lo sguardo dal cantante, impegnato a scolarsi una bottiglia di birra in compagnia di una giovane più ubriaca di lui al batterista che é in fase di rimorchio; qualcuno dovrebbe fargli capire che non serve ronzare troppo attorno a quelle tipe, in fondo il nostro fine ultimo é regalarci un'esperienza indimenticabile con qualsiasi individuo di sesso maschile che è parte di una band.

Glisso rapida anche il biondo bassista e la folle corsa si para qualche metro più là, quando finalmente lo trovo. Slash é avvinghiato a una moretta costretta spalle al muro, impegnato in un bacio che non lascia nulla all'immaginazione. Dio. Avrei voglia di far sparire quella sciacquetta e prendere il suo posto per poter riprendere da dove ci eravamo lasciati l'ultima volta... invece avanzo e oltrepasso quell'area del backstage per assistere al concerto dal mio posto d'onore.

- Hey-

- Che ci fai qui?- chiedo avvicinandomi a Slash comparso all'improvviso e nel bel mezzo del concerto dei Mötley. Mi afferra il polso trascinandomi dietro una delle quinte, lontano dalla vista diretta del pubblico.

- Vieni con me?-

- Vengo con te dove? Sto aspettando i ragazzi -

Slash fa cenno con capo di seguirlo non mollando la presa attorno al mio polso. - Dai, Mia. Siamo solo io e Izzy e abbiamo roba da condividere -

Inarco un sopracciglio e mi volto quel che basta per sbirciare sul palco. Torno a guardarlo in volto e il sorriso che mi regala mi toglie il fiato. - Avete altro da offrimi?- chiedo sogghignando e la risposta non tarda ad arrivare seppur attraverso un veloce bacio che innesca la voglia di lui.

Buonsalve
Vedo di mettere il turbo che qua ci divento vecchia con sta storia.

Libere di dire la vostra, come sempre.

Ho voglia di passare alla prossima storia, quella lasciata incompleta: Fall to pieces.

Dirty lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora