Famiglia,una parola,otto lettere e un bellissimo significato. A volte molti sottovalutano questa parola e il suo valore,altri ancora,non hanno avuto la fortuna di comprendere, descrivere,caratterizzare fisicamente e mentalmente a pieno il suo magnifico concetto.
La famiglia, google dice che la famiglia è un 'nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità'
non credo, credo abbia un senso più profondo e più importante.
La famiglia, beh ecco, non so descrivere a pieno cosa provo riguardo questa parola, credo che sia più di un legame, credo che la famiglia sia tutto, tutto, intendo, cioè ragazzi la nostra famiglia ci ha creato, i nostri genitori ci hanno dato vita.
La mia mente era in confusione,le mie lacrime non tardarono a scendere pensando a questo, pensando che la mia famiglia sia stata distrutta completamente da una malattia del cazzo, infatti circa 10 mesi fa diagnosticarono il cancro a mio padre, cancro al cervello.
Ora sono qui, a casa da sola, nella mia camera a piangere, piangevo da un mese da un mese mio padre se ne era andato,se ne era andato per sempre.
Mia madre era al cimitero, stava ancora metabolizzando, dopo il funerale non ho avuto neanche il tempo di riandare da lui, non ho il coraggio,ora voglio solo piangere, vorrei piangere fino a perdere il respiro, ora vorrei solo prendere la mia lametta e farmi del male, vorrei che tutta la rabbia e la tristezza che ho nel corpo, si concentrasse in un unico punto, i miei polsi.
Sono un autolesionista, avevo smesso finché mio padre non mi diede la peggiore notizia della mia vita.
Dopodomani la mia vita avrebbe subito un altro cambiamento, mi sarei dovuta trasferire in una nuova cittadina poiché mia madre voleva cambiare aria, non voleva stare nella città in cui il suo unico amore con cui aveva creato una famiglia era morto.
Si era fatta sera, la fame scarseggiava come sempre in queste settimane orrende, mi alzai dal letto ancora stremata dal pianto e mi diressi in bagno, guardai il riflesso del mio viso allo specchio... Non mi riconoscevo più.
Avevo gli occhi gonfi e rossi, i mei capelli erano "legati" in una cipolla disordinatissima, non mi lavavo da una settimana,faccio schifo.
Cosi senza pensarci due volte, mi spogliai e entrai in doccia subito dopo aver trovato la temperatura giusta.
Adoravo fare la doccia, adoravo il contatto dell'acqua bollente sulla mia pelle avvolte fredda,adoravo insaponarmi con il mio bagnoschiuma al caffè, e adoravo l'atmosfera di silenzio che si creava.
Dopo un'oretta buona uscii dalla doccia,misi l'accappatoio e legai i miei ormai lunghi capelli biondi in un turbante, mi avvicinai al lavandino con sopra lo specchio e notai che era offuscato dalla piccola nebbiolina che si creava ogni volta con l'acqua calda.
Asciugai i capelli in poco tempo, poiché la mia autostima era sotto zero, decisi di piastrarli anche se sarei rimasta in casa a piangere.
Uscii dal bagno con i capelli piastrati e mi diressi in camera mia con l'accappatoio ancora fracido addosso, entrai in camera e misi l'intimo, misi il pigiama pulito e mi rimisi a letto.
Pensavo a dove fosse mamma.
Decisi di chiamarla poiché si era fatta ora di cena, magari le cucinavo qualcosa anche se io non avevo fame.
Digitai il suo nome in rubrica seguito da un cuoricino viola e chiamai, uno squillo, due squilli e finalmente rispose.
"Mamma hei tutto ok?" chiesi con voce preoccupata già consapevole del fatto che stesse piangendo, "Sele sto arrivando a casa con la pizza,tutto ok da te?,ti sento più calma" disse con un filo di voce,ero contenta che stesse piano piano cercando di metabolizzare la perdita, "Si in realtà mi sono fatta una bella doccia visto le mie condizioni" dissi ridendo, rise anche lei e mi salutò dicendo che stava quasi arrivando.
Attaccai e scesi giù ad apparecchiare la tavola, non scendevo al piano di sotto da molto, in queste settimane ero rimasta in camera, a piangere.
Apparecchiai la tavola in poco tempo, la cucina era quasi vuota cosi come il salotto, mia madre aveva già sgombrato tutto per la partenza, invece io? beh io non avevo neanche iniziato a fare le valigie, non ci pensai, mi alzai dalla sedia in cucina e mi diressi nel salotto, presi il telecomando e accesi la tv sperando i trovare qualcosa di interessante.
Mentre guardavo gray's anatomy, poiché lo stavano trasmettendo su la cinque, fui interrotta dal campanello, mi alzai e andai ad aprire mia madre.
Appena la aprii mi aspettavo di trovare una donna con occhi gonfi e rossi dal pianto, ormai ero abituata a vederla in quello stato, ma no, alla porta si presentò una donna completamente diversa, capelli sistemati, un po di trucco qua e la ma la cosa che mi fece più piacere vedere fu il suo sorriso.
"Hei mamma" dissi prendendo le due pizze che aveva in mano, "Amore sembra tu non mi veda da una vita" disse abbracciandomi, "No è che ti vedo strana, ti vedo felice" ammisi io, "Lo so, Selena cara" disse sedendosi sulla sedia in cucina incitando anche me, "Dobbiamo cercare di voltare pagina,non possiamo stare a piangere capisci?" disse con tono entusiasto, "Si mamma hai ragione" esclamai aprendo il cartone della pizza.
Mi sorpresi di me stessa, dopo quasi un mese in cui mi madre mi "obbligava" a mangiare avevo fame.
ero contenta!
La serata passò in fretta, ridemmo molto quella sera, guardammo gray's anatomy insieme e poi andammo a dormire nelle rispettive stanze.
"Notte mamma" esclamai in mezzo al corridoio che divideva le due camere, "Notte cara" disse entrando in camera.
Non dormivo da molto, anzi se definiamo dormire solo 2 ore al giorno beh, ma questa sera no,mi ero decisa di cambiare, dovevo farlo per mio padre.
____
ciao ragazz*, scusate per eventuali errori un bacio<3
vostra
-sophia
STAI LEGGENDO
~I'm in love~
Fanfictionselena, una sedicenne fragile e introversa, si ritrova catapultata in un altra vita, il motivo è il suo trasferimento nella cittadina di beacon hills, dovuto alla perdita di suo padre. incontrerà dylan o'brien, un ragazzaccio sicuro di sé, abbastanz...