Parte 3

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"Non dire sciocchezze!" aveva sbottato bruscamente Josh "Perchè dovresti avere il suo numero?"

"Per contattarci, no? Come fa la gente normale" avevo stretto le spalle e avevo sorriso innocentemente.

"Ma che dici! Tanto vi vedrete, no? Non bisogna che vi scambiate i vostri numeri di telefono!" aveva sbuffato, stringendosi al braccio del moro. Quest'ultimo mi aveva guardato, impassibile. Come se non stesse provando niente. Non aveva fatto nulla nemmeno per far calmare il suo ragazzo; solo qualche minuto dopo, in cui Josh aveva iniziato a farsi paranoie dicendo che contattandoci avremmo potuto tradirlo, Zayn si era ripreso dal suo "stato di trans".

"Non preoccuparti, Josh, io non darò il mio numero a Niall e Niall non darà il suo numero a me" aveva risposto tranquillamente, interrompendo un discorso di Josh che come protagonisti aveva me e Zayn che facevamo cose sconce.

Josh aveva sospirato dal sollievo e, fulminandomi un'ultima volta, si era alzato insieme agli altri due. Noah mi aveva salutato con un bacio sulla guancia e Zayn con un cenno della mano. Josh, invece, era quasi corso all'uscita dell'autobus, solo per evitare di salutarmi.

Era incredibile.

Incredibile quanto Josh fosse geloso di Zayn, nemmeno fosse la pizza più buona al mondo - e tu, ovviamente, quella non la divideresti con qualcuno nemmeno per cento euro. Essere così gelosi a tal punto di non far scambiare i numeri di telefono tra il tuo ragazzo e un tuo amico e farsi paranoie se l'avrebbero fatto, mi sembra eccessivo.

Dopo quel che era successo, pensai che sicuramente quel Sabato non sarei uscito lo stesso. Avrei risolto il più presto possibile con Josh, odiavo litigare con qualcuno. L'ho sempre odiato. Ho odiato sempre anche quando qualcuno fa di tutto per provocarti, per farti incazzare, così per iniziare un litigio e avere una scusa per fare la vittima dicendo: "Ma io non ho fatto nulla, lui si è accanito contro di me". E, solo per questa frase, mi verrebbe da tirare i capelli a chi la direbbe. Odio chi dà la colpa a qualcun altro, anche se potrebbe essere vero, quel che dice; ma tanto nessuno ti crederà, perciò meglio restare in silenzio.

In verità, devo dire, odiavo e odio molte cose. Non inizio a farne una lista, poichè potrei non finire mai.

Iniziai a mangiare un piatto di pasta, guardando su Youtube dei video che registravano gli youtuber. La mia famiglia diceva che quei video erano stupidi; cazzi loro, a me piacciono.

Bevvi un sorso d'acqua dal bicchiere e finii quasi subito quello che era rimasto nel piatto.

Chiudendo la finestra del video ormai finito, mi alzai dalla sedia e dalle ante della cucina estrassi un pacchetto di patatine: quello era la mia seconda portata.

Cercai su Youtube il video musicale di  Outside: non riuscivo a mangiare senza qualche rumore in sottofondo. Per essere più generici, non riuscivo a fare qualcosa senza qualche rumore, con il silenzio che mi circonda. In classe, infatti, persino i professori sanno che non riuscirebbero mai a staccarmi dalle mie amate cuffiette, a portata di tasca in ogni ora; molte delle volte i professori mancano e ascolto musica, disegnando. E qualcuno qui si chiederà: perchè vai allo scientifico, se ti piace disegnare?

La risposta è molto semplice e banale: sono stato costretto a frequentarlo. Il mio sogno era quello di diventare uno giornalista, mentre mia madre voleva che diventassi un dottore; io, dottore, che non so nemmeno da dove iniziare un'operazione. Poi, non si è più motivati a fare qualcosa se quella cosa è la tua passione?

Ma mia madre ignorava i miei desideri, e mi ha iscritto allo scientifico.

Questa è la storia di come ero finito in quella situazione.

Can't escape from the loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora