III

4.5K 169 214
                                    

Era passato qualche tempo ormai da ciò che era accaduto e i raggazzi avevano continuato semplicemente ad evitarsi.

Harry non si spiegava come, ma sentiva di aver in parte mentito a Louis su ciò che aveva detto.

Non aveva mai pensato ad un ragazzo in quel modo, ma il maggiore gli aveva fatto provare qualcosa di strano.

La realtà era che aveva gradito quel brevissimo contatto che avevano avuto e nonostante Luois si fosse probabilmente solo preso gioco di lui aveva sentito le farfalle nello stomaco.

Quel giorno Harry non avrebbe potuto vedere il liscio dato che ogni domenica il ragazzo usciva per tutta la notte e non si faceva vivo fino al mattino seguente.

Il più piccolo quella notte non riusciva a dormire, riusciva solo a percepire il caldo di quella afosa nottata e l'incessante rumore che le cicale facevano al di fuori della vecchia finestra della sua camera.

Improvvisamente ad Harry venne in mente qualcosa.

Non sapeva se fosse una buona idea, ma ormai aveva deciso cosa fare.

Il riccio recuperò il portatile dalla scrivania e digitò frettolosamente qualcosa, per poi ritrovarsi davanti agli occhi una scena che non avrebbe mai e poi mai pensato di vedere in vita sua.

Due ragazzi in una stanza.
Il primo incredibilmente bello dai capelli lunghi fino alle spalle e l'aspetto virile, il viso imperlato dal sudore e un'espressione persa.
Il secondo sembrava essere più piccolo, ma comunque attraente: capelli scuri e corti, occhi visibilmente aperti e dal colore del ghiaccio come quelli di Louis.

Il primo teneva il viso nascosto nell'incavo del collo dell'altro mentre si agitava ansimando e muovendosi senza sosta.

Il riccio decise di chiudere immediatamente il portatile e sprofondare tra le coperte per la vergogna.

Era chiaro ormai che qualcosa si fosse mosso in lui e che aveva cominciato a provare qualcosa nei confronti dei ragazzi del suo stesso sesso.

Prima che se ne accorgesse si era ritrovato con un'espressione assuefatta e una mano ad accarezzare l'intimità al di sopra del tessuto dei boxer, cercando di limitare i versi che a stento tratteneva mentre si procurava piacere.

Louis quella domenica non si era fermato fuori, ma aveva deciso di tornare nella tenuta dell'uomo che lo ospitava.

Senza preavviso.

Aveva attraversato il cancello e si era condotto fino all'uscio della camera che condivideva con il riccio per poi bloccarsi istintivamente davanti alla porta chiusa, sentendo quelli che sembravano i miagolii di un gattino, ma che coprese subito dopo essere gemiti.

Aveva aperto di poco la porta cercando di fare meno rumore possibile.

Ciò che gli si presentò davanti lo sorprese.

Dopo quanche minuto decise di entrare definitivamente nella stanza, mentre il più giovane provava disperatamente a scansare il portatile e coprirsi più in fretta possibile.

"Bugiardo"

Fu tutto quello che il maggiore riuscì a dire prima che il riccio lo guardasse con espressione terrorizzata e gli si riempissero gli occhi di lacrime.

"T-tu m-mi stavi..."

Abbassò lo sguardo como di vergona cercando di trattenere il pianto.

"Mi stavi spiando?" soffiò il riccio con il volto rigato da innumerevoli lacrime salate e il corpo tremante.

Louis aveva risposto con un'alzata di spalle.

"Ero solo curioso"

"Scommetto che adesso mi prenderai sempre in g-giro"

Harry aveva pronunciato quelle parole tra i singhiozzi che gli morivano in gola e che sembravano risalire.

A quella vista il più grande non poté non dispiacersi, aveva capito che quello del riccio era stato solo un tentativo per cercare di capire la sua vera natura e lui aveva violato la sua privacy.

Senza proferire altro si sedette sul letto del riccio costringendolo tra le sue braccia e mormorando una serie di "Scusa, scusa, shh, non piangere"

Harry inizialmente aveva cercato di divincolarsi dalla stretta del liscio per poi abbandonarsi sul suo petto e affondare le unghie sul braccio del maggiore, come per punirlo per ciò che aveva fatto.

Spinse invano il maggiore senza separarsi dall'abbraccio, soffocando diversi "Tiodiotiodiotiodio" con il viso contro la maglietta inzuppata di lacrime del liscio.

"Sono stato uno stronzo"

"Stronzo" ripeté Harry

"Si, davvero stronzo" disse Louis sorridendo e posando un soffice bacio tra i capelli del più piccolo mentre lo accarezzava, tracciando le linee della sua schiena nuda ed esposta.

Il liscio inspirò l'odore del più piccolo per poi continuare a cospargerlo di baci tra il capelli che fecero rabbrividire il più giovane.

"Odori di fragole"

"Cosa?"

"Non ho detto nulla"

You smell like strawberriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora