"Io, te e la natura."

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«OH MIO DIO NON SAPEVO ESISTESSE QUESTA FOTO» Esclamai portandomi una mano davanti alla bocca. La foto ritraeva me e Stiles che ci tiravamo i capelli da piccoli.

«Che brutta che eri quando piangevi!» Commentò la foto ironicamente il mio ragazzo, prendendomi anche un po' in giro.

«Parliamo di te? Sembri quel topo che viene castrato con una forbice in un video.» Ribattei ridendo.
Oggi sono andata a casa sua, abbiamo cucinato una torta(che abbiamo finito in un millisecondo) e poi ci siamo ritrovati a guardare le sue foto da bambino, inutile dire che in quell'album c'eravamo anche io e Scott. Alzai gli occhi al cielo sorridendo e poi mi misi a riguardare di nuovo l'album, quando trovai una foto che mi lasciò di stucco.

«OH MIO DIO STILES» Richiamai Stiles che era andato giù per bere.
Lui corse subito al piano superiore, pensando fosse successo qualcosa di grave.

«Piccola cos'è successo?!» Mi ha chiamato "piccola"?

«Niente... Cosa dovrebbe succedere?» Domandai.

«Mi hai fatto prendere uno spavento» Rispose.

«Mi hai chiamato piccola?» Domandai ancora, devo ammettere che quel nomignolo mi piaceva, molto...Anche se abbiamo la stessa età ma saltiamo questo piccolo dettaglio..

«B- Beh.. Si..» Disse balbettando mettendo una mano dentro la tasca, con l'altra si grattò la nuca. Sorrisi e mi alzai dal letto, andando di fronte a lui e dandogli un bacio casto.

«Mi piace. Io ti chiamerò... Topo di fogna, io sono la tua pantegana» Lo guardai negli occhi, cercando di essere il più seria possibile. Ma con la faccia che ha in questo momento è impossibile.

«Ritorniamo alle cose serie. Che foto dovevi farmi vedere?» Disse scacciando una mosca, inesistente, e cambiando discorso.
Senza rispondergli gli feci vedere la foto, rimase a bocca aperta.

«Guarda come ti rimorchiavo» Dissi. La foto ritraeva noi, io gli davo un bacio sulla guancia e lui sorrideva tutto rosso in viso. Continuava a guardare la foto, con un sorriso dolce stampato in viso. Io mi limitavo a guardarlo. Quella vista mi fece venire le farfalle nello stomaco, devo ammetterlo.

«Cosa facciamo?» Disse distogliendo lo sguardo dalla foto guardandomi con un sorriso strano.

«Guardiamo un film?» Proposi. Lui scosse la testa in segno di disaccordo.

«Dormiamo?» Proposi ancora. Scosse ancora la testa.

«Tu cosa vuoi fare?» Dissi sospirando.

«Portarti in un posto» Disse lui, stavo per rispondergli che non avevo voglia ma mi precedette.

«Non accetto un no come risposta.» Disse puntandomi un dito contro.
«Sfaticata» Disse ironico sorridendo.

Ad un tratto mi prese a mo' di sacco di patate.
Inutile mettere forza, anche perché non mi lascerebbe giù neanche se fosse stremato.

Uscì di casa e mi portò dentro la sua amata jeep, dopo di che salì nel posto del guidatore di fianco a me.
Durante il viaggio cantammo a squarciagola, gli feci ascoltare anche canzoni che lui non aveva mai ascoltato e gli erano piaciute. Che dire, avere gli stessi gusti musicali del proprio ragazzo è una grande soddisfazione, almeno non litighiamo su che canzone mettere.

Skip time

Arrivammo nella foresta. So gia dove vuole portarmi.
Mi prese per mano ed iniziammo a correre, arrivando in un posto... o meglio dire, nel nostro posto. È tipo una piscina naturale, con tanto di mini cascata. Ci venivamo sempre qui, sia per pensare, sia per stare da soli.

«Quanto mi è mancato questo posto.» Affermai, non venivamo qui da tantissimo tempo.

«Lo so, oh mi sono dimenticato di dirti una cosa, spegni il telefono. Oggi siamo solo io, te e la natura.» Disse lui con fare teatrale, il che mi fece ridere. Presi il telefono e lo misi dentro la jeep.

«Detto fatto capitano.» Dissi facendo il segno da militare, poi iniziai a ridere seguita a ruota da lui.

«Allora? Facciamo il bagno?» Disse. Come se avessi il costume, pensai.

«Stiles, non ho il costume.» Dissi guardandolo male.

«Lo facciamo da vestiti» Si fermò un attimo e mi squadrò da testa a piedi.
«O nudi se preferisci.» Lo guardai male, arrossendo di colpo.

«Stiles!» Lo richiamai, lui si mise a ridere.

«Scherzavo.... Però se vuoi possiamo farlo» Non aggiunsi altro, mi limitai ad arrossire. Peggio di un peperone. Quindi per non creare altro disagio cambiai discorso.

«Stiles... Se facciamo il bagno da vestiti.. Poi come facciamo? Ci prendiamo una broncopolmonite e andiamo in ibernazione?» Domandai, lui mi guardò scioccato.

«Secondo te sono davvero così stupido da non portare dei vestiti di ricambio» Disse mettendosi una mano sul petto e asciugandosi una lacrima inesistente con l'altra.
Annuii. Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo e si sdraiò di fianco a me.

«Finalmente un po' da soli. Almeno se facciamo qualcosa nessuno può interromperci.» Disse con un sorriso malizioso.

«Stiles! Cosa hai mangiato a colazione oggi?» Dissi ridendo, mi sdraiai anche io.

«Latte con i cereali... Come sempre» Mi portai una mano sua fronte. Questo ragazzo mi farà impazzire.
Mi appoggiai al suo petto e chiusi gli occhi.

Sembrava tutto così surreale. Solo noi due, senza nessuno che ci dia "fastidio". Senza nessun lupo assassino. Senza la costante paura di morire da un momento all'altro.
È come staccare la spina, come andare dall'altra parte del mondo.
Il cinguettio degli uccelli mi rilassa, stare con Stiles mi rilassa.
È come se con lui tutto fosse più semplice.
Si stava così bene, con spensieratezza.
Ovviamente tutto questo doveva finire, per colpa di un cellulare... Il cellulare di Stiles.

«Menomale che dovevamo spegnere il telefono» dissi facendo una piccola risata alla fine. Lui mi mimò uno "scusa" e si diresse verso la macchina per rispondere al telefono. Dopo 2 minuti ritornò e ci mettemmo nella stessa posizione di prima.

«Chi era?» Domandai curiosa.

«Mio padre.. forse abbiamo messo un po' troppo disordine in cucina...» Rispose mettendosi le braccia dietro la testa, come "cuscino". Risi.

«Cavolo che caldo.» Si alzò e si levò la maglia. Io rimasi imbambolata a guardare il suo fisico.

«Bella addormentata! Vieni a fare il bagno o preferisci sbavarmi addosso un altro litro di bava?» Disse ridendo. Io scossi la testa e la abbassai, dopo di che annuii.
Lui si buttò a capofitto nell'acqua. Mi misi a ridere e mi tolsi la maglia anche io, lui sbarrò gli occhi e continuò a fissarmi.

«Bello addormentato! La smetto di guardarmi le tette come un maniaco?» Dissi ridendo, lui, come avevo fatto poco tempo fa io, abbassò la testa e arrossì.

«TUFFO A BOMBAA!!"» Dissi, per poi tuffarmi. Appena salita alla superfice iniziai a nuotare verso Stiles e mi buttai letteralmente su di lui. Misi le gambe sui suoi fianchi e lui mi tenne dalle cosce, in modo da non farmi affogare, e intrecciai le mie braccia al suo collo.
Ci guardammo negli occhi per un bel po', poi gli lasciai un bacio sul suo nasino all'insù, lui sorrise.

«Allora.. ora cosa facciamo?» Domandai, lui mi lanció uno sguardo a dir poco inquietante, poi parlò.

«Io un idea ce l'avrei» Disse iniziando a lasciarmi una scia di baci sul collo.

«Stiles... Siamo in mezzo alla foresta, non credo sia il posto più appartato» Lui non mi ascoltò, continuò a baciarmi il collo.

Finalmentè smise quella tortura e, dopo avermi lasciato un bacio sulle labbra, uscì dall'acqua.
Lo seguii a ruota e mi sdraiai vicino a lui per poi abbracciarlo.

E cosí passammo il resto del tempo, abbracciati con il suono delle onde che ci fece cadere tra le braccia di Morfeo.

Like shadows in the fog || s.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora