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-Mi ha tolto tutto. Niente famiglia, niente amici. Niente. Sono solo.
Newt parlava da solo nel bosco. Sentì il telefono squillare. Derek Hale.
-Si?
-Newt, hai visto Thomas?
-No. In questo periodo non parliamo molto. L'ultima volta l'ho visto andare alla pista di atletica. Prova a guardare li.
-Ho già guardato. Non c'è ne a casa ne a scuola.
-Io sono nel bosco e non c'è. Hai chiesto a Minho?
-Si. Ha detto che l'ultima volta che l'ha visto parlava con te.
Rimasero in silenzio.
-Derek, dove sei?
-A scuola.
-Arrivo, aspettami lì.

-Derek, lo spogliatoio. È l'ultimo posto in cui è stato, che noi sappiamo.
Andarono verso l'armadietto di Thomas.
-Quello è sangue?
Disse Derek.
-Non ti scandalizzare. È solo sangue. Non credo si sia ferito da solo. Se lo avesse fatto non  avrebbe lasciato sangue per terra.
-Credi che qualcuno lo abbia ferito?
-Si. E l'ha anche portato via. Guarda la direzione. Uscita sul retro. Non la usa nessuno. Non voleva farsi vedere. Hai qualche idea?
-Potrebbe essere stato chiunque.
Disse Derek.
-Io avrei un'idea. Ci sono tante persone che odiano Thomas, ma che possa arrivare a questo ne conosco solo una.
Newt si girò verso Derek.
-Teresa.
Dissero insieme.
-La sua famiglia possiede un vecchio capanno. Ci fa spesso delle feste.
-Hai un'auto?
-Ovvio.
-Che aspetti, andiamo.
Si diressero al capanno.
-Aspetta.
Lo fermò Derek.
-Se ha ferito Thomas...
-Non ti preoccupare.
-È armata. L'ha ferito e sanguinava.
-Anche io sono armato.
Disse Newt.
-Ah si?
-Non ci conosciamo bene, ma fidati di me Derek.
Entrarono. Teresa seduta sulle gambe del ragazzo. Thomas era seduto, legato e senza maglietta. Aveva dei tagli sui pettorali.
-Andatevene. Tutti e due. Andate via. Ha ucciso una persona e vuole farmi soffrire. Niente la fermerà dall'uccidervi.
Teresa gli piantò il coltello nella pancia.
-Stai zitto.
Urlò la ragazza. Newt si buttò addosso alla ragazza. Caddero e il coltello scivolò lontano. Newt si rialzò subito.
-Avanti. Vuoi Thomas? Dovrai passare sul mio cadavere.
Disse Newt.
-Uuuh. Che paura. Il ragazzino spaventato vuole fare il duro. Non mi spaventi Newt.
-Ti sbagli. Dovresti avere paura di me.
Newt saltò e colpì Teresa in faccia. La ragazza cadde.
-Alzati e combatti.
Teresa cercò di colpirlo con calci e pugni ma Newt li schivò tutti.
-Sei scarsa per essere un'assassina.
Disse Newt. Teresa si stava arrabbiando.
-Dove hai imparato a combattere?
Chiese la ragazza.
Newt le tirò una ginocchiata allo stomaco.
-Derek, aiutami a liberare Thomas.
Stavano tagliando le corde.
-Newt girati.
Urlò Thomas. Teresa lo stava per accoltellare alle spalle. Newt la prese dal collo e la bloccò per terra.
-Tommy. Il telefono nella mia tasca. Chiama il 112.
Il ragazzo digitò il numero.
-Ranger Sangster. Mi servono rinforzi.
-Stiamo rintracciando la chiamata. Di che hai bisogno?
-Poliziotti. Ho un assassino. Non ho armi o manette. E un'ambulanza. C'è un ragazzo ferito. Passami le corde Tommy.
-Ok, arrivano. Hai bisogno di altro?
-No.
Rispose Newt.
-Ranger Sangster?
Disse confuso Thomas.
-È una lunga storia.
-Esistono anche in Italia? E poi hai 19 anni. Sei già nell'esercito?
-Mi sono arruolato.
-Ci vorrà un po' prima che arrivino.
-Quindi?
-Raccontami. Avanti, so già tante cose su di te.
-Volevo fare qualcosa di buono nella mia vita. Aiutare per gli altri. Non volevo essere un medico o uno psicologo. Non fanno per me. Così ho continuato a fare quello che ho sempre fatto. Combattere.
-Quindi sei un ranger. Cosa sarebbe esattamente?
-Fanteria leggera. Siamo addestrati al combattimento in ambienti ostili. In montagna, sulla neve, sulle rocce... Dobbiamo saper resistere a cattura e interrogatori e imparare a sopravvivere un po' ovunque.
-E tu sei un ranger a 19 anni? Sai fare tutto questo?
-Si. In teoria non si può. In pratica la prima volta che mi hanno torturato per avere informazioni non hanno ottenuto niente. Sono sopravvissuto in palude e nella neve e so combattere bene in posti dove gli altri fanno fatica a camminare.
-Allora perché non hai subito steso Teresa?
-Volevo vederla combatte. Avrebbe del potenziale. Non andrà da nessuna parte ora.
La aveva legata in modo che non si potesse muovere.
-E se io non ti credessi?
Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che si trovò bloccato a terra. Newt era sopra a Thomas.
-Ora mi credi?
Disse a voce bassa.
-Ragazzi, vi ricordo che io sono qui.
Disse Derek. I ragazzi si misero a ridere.
-Credo di doverti delle scuse Derek.
Disse Thomas.
-Non ti preoccupare.
Dei poliziotti entrarono con le pistole puntate.
-Sono il ranger Sangster. La ragazza è l'assassina. Si chiama Teresa Scodelario.
-L'hai vista uccidere?
-No. Me l'ha riferito Thomas.
-Ti fidi di quel ragazzo?
-Più di quanto crede.
-Sai chi ha ucciso, Thomas?
-Il signor Sangster. Il padre di Newt. Veleno. Me l'ha detto lei.
-Vai a farti vedere quei tagli ragazzo. Fuori ci sono dei medici.
-Sto bene.
Rispose Thomas.
-Vai Tommy.
-Non puoi stare in pace mai tu, eh?
-Mi è saltata la copertura. Indagare ora sarà molto più difficile.
-Nessuno deve sapere quello che è successo qui.
-Me ne occupo io.
-Ti fidi di quei due?
-Si. Derek e Thomas sono persone affidabili. Non diranno niente. Non sono stupidi.
-Ti sei già fatto fregare da qualcuno a cui tenevi.
-Taci.
-Sai che è di importanza nazionale, vero?
Disse l'uomo.
-Certo che lo so.
-Ti ricordi che un soldato...
-Non ha legami. Si lo so.
-Quindi con quel ragazzo? Non c'è niente tra di voi?
-Siamo amici. Ma non mi farei problemi a...
-Dillo Sangster.
-A ucciderlo.
L'uomo se ne andò. Derek aveva sentito tutta la conversazione.
-Non dire una parola. Chiaro?
Derek lo fissò senza parole.
-È chiaro?
Urlò.
-Si, chiaro.

Runners (newtmas)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora