3 capitolo

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Dopo aver sentito il via, parto senza indugio.

Guardo dallo specchietto retrovisore la macchina del ragazzo che mi sta dietro, per ora sono in netto vantaggio.

guidando a tutta velocità non guardo la buca che mi trovo davanti.

La ruota è subito a terra.

Il ragazzo moro con cui sto facendo la gara  mi passa accanto, gira a destra - come il percorso diceva - e se ne va. Scendo dalla macchina, sbattendo la portiera irritata.

"Dannazione" dico dopo aver visto la ruota a terra.

vado dietro nel bagagliaio per vedere se c'era una ruota di ricambio, mi metto subito all'opera.

vengo interrotta dalla chiamata di  Ariet.

"vieni e lascia lì la macchina" mi dice l'anziano al telefono.

non capendo pensavo mi avesse chiamata Ariet, comunque le dico il disastro

" la ruota è a terra ho preso una buca in pieno" rispondo con un tono pacato anche se ero nervosa non mi piace perdere le sfide.

"Vieni" mi risponde di rimando l'anziano.

Chiudo la telefonata e mi incammino per raggiungere l'ufficio, a piedi.

Una volta arrivata a destinazione, busso alla porta e Ariet che venne ad aprire.

Raggiungiamo l'anziano nel suo ufficio sempre se può essere chiamato così.

Ci sediamo in silenzio negli stessi posti di prima.

Il ragazzo con cui ho fatto la gara non c'è.

"uscite vorrei parlare da solo con Alyson" dice il vecchio.

"No" dico secca "io non voglio parlare con te"

Eravamo già soli, non me ne ero nemmeno accorta. Erano andati via subito senza fiatare.

"calmati" ribatte l'anziano.

"calmarmi? lo stai dicendo sul serio?" dico sembrando tranquilla ma capisce che sono furiosa.

"si perché tuo padre ti sta tenendo d'occhio se entri a far parte dentro in una squadra" dice l'anziano

non rispondo.

"sai sei proprio come tuo padre non accetti le sconfitte, l'ho capito subito che gli assomigli infatti ho manomesso le ruote della tua macchina" dice

in questo preciso istante vorrei distruggere tutto il suo ufficio schifoso che si ritrova.

"quindi" dice con un sorriso mettendo le braccia sopra la scrivania "se non entri a far parte della squadra dirò a tuo padre che hai partecipato ad una gara" dice il vecchio davanti a me

"nessuno ha il suo contatto" dico con un tono pacato.

"vogliamo provare?" mi domanda.

faccio di sì con la testa.

Il telefono squilla.

Risponde al telefono, l'anziano davanti a me mi fissa nel occhi.

Io Sono paralizzata, non so cosa sto provando in questo momento l'uomo di cui ero tanto legata che ad un certo punto è sparito non mi rispondeva più al telefono, ormai per me era morto e risentire la sua voce mi ha riportato malinconia e molta rabbia non poteva lasciarmi così fregandosene di me e di mamma, eravamo una famiglia felice lui era andato fuori per lavoro i miei andavano d'accordo ovviamente non mancavano le litigate che ogni coppia aveva.

"Gregorio ci sei?" parla l'uomo dall'altro capo del telefono

Ho la conferma sentendo forte e chiara la sua voce.

Per colpa della RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora