"Le mie forze creative sono state ridotte ad un'irrequieta indolenza. Non ho fantasia, nessun sentimento per la natura, e leggere mi è diventato ripugnante. Quando siamo derubati di noi stessi, siamo derubati di tutto!"
Johann Wolfgang GoetheUna giornata orrenda, il buio inghiottiva Roma mentre qualche gocciolina d'acqua iniziava a scendere dai nuvoloni che ricoprivano l'intera città... Mi dirigo verso lo studio della psicologa seguita da mia madre che cammina con lo sguardo basso
L: "Non sei obbligata a venire"
M: "Lo so"
Apro la porta dell'edificio e mi accomodo nella sala d'attesa, attendo mentre i miei sentimenti iniziano a trascinarmi nel buio. La segreteria si affaccia per chiamarmi e lentamente mi alzo, inizio a camminare verso la stanza che ormai conosco fin troppo bene. Busso dopo aver esitato un po'
D: "Avanti"
Entro lentamente e mi siedo sul divanetto bordeaux
L: "Buonasera Dottoressa"
D: "Ciao Lucy, come stai?"
L: "Devo essere sincera?"
D: "Certo"
L: "Sto male, sono stanca"
D: "Stanca di cosa?"
Sospiro, le solite domande...
L: "Stanca di questa vita. Ogni giorno è uguale a quello precedente, le giornate si fondono per creare un Loop che mi sta soffocando. Provo ad aggrapparmi ai vecchi ricordi felici ma stanno svenendo, voglio smettere di soffrire..."
D: "Sai che per migliorare devi accettare che hai bisogno di aiuto, magari affezionanti a qualcuno potrebbe aiutare"
L: "Ho perso tutti, sono stata ferita. Mi madre mi incolpa della morte di mio fratello e non si accorge che così mi sta consumando. Lui mi manca, era la mia roccia. Se nè andato e non riesco a superarlo"
D: "Tua madre ti vuole bene, lo sa-"
L: "Lo so bene e proprio per questo non riesco a vederla mentre soffre per colpa mia"
D: "Cosa vuoi fare?"
L: "Me ne andrò"
D: "Devi parlargli"
L: "No... Non deve dire niente me lo prometta"
D: "Sei sicura della tua scelta?"
L: "Sicurissima"
D: "Allora non mi resta che salutarti Lucy, spero di rivederti un giorno"
L: "Arrivederci dottoressa"
Afferro la mia borsa per poi uscire dalla porta anti incendio, corro e corro per arrivare a casa prima che mamma si accorga della mia assenza. Entro nell'appartamentino dove ci siamo stabiliti dopo l'incendio e salgo le scale velocemente. Entro in camera mia e afferro un borsone dove infilo i pochi oggetti che si sono salvati dalle fiamme. Svuoto il mio armadio e prendo tutti i soldi che ho guadagnato negli ultimi mesi. Afferro la borsa ormai piena ma mi fermo un attimo. Faccio dietro front per poi prendere un foglio di carta e una penna. Devo scrivere una lettera per la donna che mi ha cresciuto, ha bisogno di spiegazioni. Mordicchio il tappo per poi buttare giù ogni cosa che attraversa la mia mente irrequieta"Cara mamma,
Ti starai chiedendo dove sono e conoscendoti sarai già andata nel panico. Ti sto facendo soffrire troppo e non lo meriti. Ho deciso di andarmene, riprendi in mano la tua vita. Trova qualcuno che ti ama, divertiti e non pensare a me. Sono stata sempre un peso e ti chiedo scusa. So già che ti sentirai in colpa ma voglio rassicurarti, sei stata la mamma migliore del mondo. Sono troppo complicata, lo sono sempre stata. Vivi la tua vita, vai avanti. Mi mancherai tantissimo ma è la cosa giusta, basta far stare male le persone per colpa mia. Un giorno ci rincontreremo e io sarò una persona diversa, almeno lo spero.
Ti voglio bene mamma, non dimenticarlo maiLa tua bambina, Lulù XOXO
Le lacrime rigano il mio volto mentre qualche singhiozzo scappa dal mio controllo. Sistemo la lettera sulla mia scrivania e riafferro le mie cose. Dopo un ultimo sguardo esco da questa casa per poi dirigermi alla stazione degli autobus. Sono pronta a iniziare una nuova vita con la speranza che sia migliore
Ripenso a quel giorno mentre il bus sfreccia per le strade della mia bellissima città, Roma. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ma non pensavo fosse così presto... Non ho scampo, stasera abbiamo un concerto e devo esserci. Mi giro lentamente verso Harry che mi guarda preoccupato
H: "Stai bene?"
L: "Si, tranquillo... Stavo solo pensando"
H: "Vuoi vederla?"
L: "Per ora no"
H: "Ti farebbe bene"
L: "Magari dopo il concerto"
H: "Va bene piccola, prenditi il tuo tempo"
Sorrido lievemente, il bus si ferma davanti all'arena e subito salto giù. Inizio a camminare dalla parte opposta mente gli altri si dirigono verso l'entrata , ho bisogno di stare sola
Lia: "LULÙ DOVE VAI?"
L: "FACCIO UNA PASSEGGIATA TRANQUILLI"
Mi rigiro e dopo qualche metro riconosco la strada vicino alla mia vecchia casa. Cammino velocemente mentre tiro su il cappuccio della felpa. Svolto l'angolo e la vedo, non è cambiato niente. Non è stata ristrutturata, vicino è stato costruito un parco e questo mi fa sorridere. Era il mio sogno da bambina, ricordo di aver pregato papà sperando che mi comprasse una altalena ma non ero riuscita nel mio intento. Continuo a camminare senza una meta precisa, mi faccio guidare dalle gambe. Mi avvicino allo scivolo per poi sedermici sopra, la mia mente inizia a viaggiare mentre chiudo gli occhi beandomi del venticello caldo. Sento qualcuno toccarmi la spalla e subito scatto in piedi. Realizzo chi è la persona davanti a me e subito la mia bocca si spalanca, non può essere vero....Nuovo capitolo, chi sarà la persona che si è avvicinata a Lulù? Lo scopriremo... Spero che la storia vi stia piacendo... come sempre se il capitolo vi è piaciuto votate e scrivete nei commenti le vostre impressioni 💚
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Fuck You Styles💚
أدب الهواةLucy è una famosa cantante che vive una vita monotona ma piena di dolore e tradimenti che l'hanno segnata...Tutto cambierà quando conoscerà 5 stupendi ragazzi, saranno diversi dalle persone che l'hanno ferita in passato? Lucy farà bene a fidarsi? Mo...