Prologo

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Mi stavo assolutamente facendo i cazzi miei nella libreria in cui lavoro, piccolo dettaglio di cui forse il mio capo è bene che non venga a sapere, ma non è colpa mia se alle quattro di un uggioso pomeriggio d'ottobre nessuno esce di casa, tanto meno per comprare un libro.

Un po' li invidio. Sarei volentieri nel mio appartamento a guardare la televisione mentre sorseggio il the caldo evitando con tutto me stesso di pensare agli esami universitari che devo dare prima di dicembre.

Giocherello con uno dei tanti anelli che ornano le mie lunghe dita mentre cerco di non suicidarmi dalla noia finché non sento un rumore di qualcuno che sbatte contro la porta che mi fa alzare lo sguardo.

È un ragazzo probabilmente della mia età quindi all'incirca venti anni, mooolto carino ma questo non conta dato che ha appena sbattuto contro una cazzo di porta.

Quindi presumo che il suo quoziente intellettivo sia parecchio al di sotto della media.

Lo vedo farmi un sorriso storto e urlare qualcosa come "questa porta di merda è chiusa a chiave mi spieghi come cazzo fate a far entrare i clienti", decido di non dirgli che avrebbe dovuto tirare la porta invece che spingere perché le mie iridi ambrate hanno finalmente scorto un momento di divertimento.

Grazie sconosciuto dai capelli che potrebbero far invidia alle pubblicità di balsamo.

Chi lo avrebbe mai detto la situazione avrebbe preso una svolta così drastica in nemmeno cinque minuti di orologio.

Io no.

Dopo svariati minuti, questi minuti non giocano a suo favore per un mio possibile ripensamento riguardo al suo QI, capisce finalmente che la porta la doveva tirare anziché spingere ed entra baldanzoso nel negozio.

Come se non avesse fatto una plateale figura di merda quindici minuti fa.
Magari soffre di perdita di memoria a breve termine tipo Dora della ricerca di Nemo.

"Buon pomeriggio sconosciuto dai capelli color sabbia! Che ci fai qui solo in un pomeriggio così?" chiede lui guardandomi abbastanza confuso, alzo le sopracciglia in risposta aspettando tranquillamente che lo sconosciuto si renda conto che io qui ci lavoro.

Sfortunatamente.

E non giudicatemi prima di sapere, io amo i libri. Qualsiasi libro, da twilight ai grandi classici, precisazione non tutti i libri perché ho una vera e propria repulsione per libri della tipologia di after. Mi è venuto quasi un mancamento quando il mio capo mi ha detto di aver dovuto ordinarlo perché stava andando molto tra le ragazzine.

Solamente che a vent'anni, con gli esami universitari alle calcagna e i genitori che ti consolano con la solita solfa che ogni esame che darai ti sentirai più vicino alla realizzazione di ciò che vuoi essere veramente. Ed io sinceramente ho già dato abbastanza esami per rendermi conto che l'unica cosa che vorrei essere veramente è morto, tornando in pace con me stesso e soprattutto senza scatti di nervosismo dovuti a mancanza/eccessiva caffeina.

Tornando a noi, quando il bel ragazzo coglie che lavoro qui si siede su uno degli sgabelli e decide di raccontarmi la storia della sua vita.

Ok che volevo ammazzarmi dalla noia ma non ho chiesto di conoscere vita, morte e miracoli del bamboccio seduto qui di fronte.

"Sono Sirius Black, sono nato perché quel bastardo di mio padre e quella stronza maniaca di mia madre hanno deciso che la visione di qualche programma di merda quella sera non li allettava più di tanto. Ho un fratello Regulus, gli voglio molto bene, ha due anni in meno di me ne ha compiuti diciotto a giugno, quindi è segno cancro. Tu che segno sei misterioso ragazzo senza nome?"

Penso abbia parlato per un tempo infinito eppure stranamente non ho così tanta voglia di soffocarlo come farei con qualsiasi altro possibile interlocutore che non sia la mia migliore amica Lily Evans.

Quella pazza deve ancora dirmi come è andato il suo appuntamento al buio, lei e quella dannata ossessione per le app di incontri.
Settimana scorsa aveva un appuntamento con un certo Jimmy, -era carino se solo avesse mangiato con la bocca chiusa, porca troia vedevo il cibo che gironzolava nella sua bocca mentre masticava-  e dopo un'esperienza di questo livello una persona sana di mente avrebbe abbandonato il sogno di trovare l'anima gemella online, ma lei no. Sia perché è un'inguaribile romanticona sia perché penso abbia, come quasi tutti immagino, voglia di un po' di sano sesso.

Questo non significa che ne abbia bisogno anch'io.

Forse.

"Sono Remus"

E lui mi sorride, e io, come uno scemo,  mi ritrovo ad alzare gli angoli delle mie labbra involontariamente perché lui ha un sorriso dannatamente bello e anche perché i miei muscoli facciali sono probabilmente in rivolta e stanno prendendo decisioni di testa loro.

"Il tuo nome è decisamente più ridicolo del mio"

Lover Boy | wolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora