Y/N's POV
È il compleanno del mio migliore amico e sapere che anche questa volta lo passeremo insieme mi riempie di gioia, perché ci conosciamo davvero da tanti anni.
Come regalo gli ho comprato una felpa che si collega alla mia, ci piacciono molto gli indumenti condivisi.
Preparo le ultime cose per il pigiama party che faremo stasera e mi avvio verso casa sua. Appena arrivo nemmeno il tempo di aprire la porta che mi fiondo nelle sue braccia.
«JIMIIIIIN!» gli salto addosso facendoci cadere entrambi.
«Il mio regalo è la mia quasi morte? Hahaha.» dice alzandosi da terra.
«Scusa Chimmy, tanti auguri. Questo è per te.» gli porgo il regalo che non aspetta ad aprire.
«Aaaa sai che adoro condividere le cose con te, grazie.» dice dandomi un abbraccio che io ricambio.
«Allora, siediti un po' laggiù, io finisco di preparare le cose e devo andare anche a prendere la pizza. Puoi iniziare ad accendere Netflix se vuoi, tornerò tra meno di 1 ora.»
«Va bene, se posso aiutarti con qualcosa dimmelo pure.» dopo di ciò esce lasciandomi tra il divano e Netflix.
Passano 15 minuti mentre scorro per cercare film decenti e che non ho ancora visto. Dopo un po bussano alla porta.
Con un espressione stranita vado ad aprire e ciò che mi trovo davanti mi stupisce alquanto.«Jimin? Hai già fatto? Ma soprattutto...quando ti sei fatto i capelli neri!?» dico con gli occhi spalancati.
«Ehm ciao. Beh, questo colore ce l'ho da tanto tempo. Posso entrare?»
«Beh è casa tua, non c'è bisogno di chiedere il permesso a m-» non mi dà il tempo di finire la frase che mi spinge, andando in salotto e sedendosi con la delicatezza di un elefante.
Ok, l'atmosfera è strana. Possibile che in questi 15 minuti sia in realtà andato dal parrucchiere per farsi nero? Beh, c'è da ammettere che gli dona.
«Senti Jimin-ssi, la pizza alla fine non l'hai presa?»
«Penso la porterà Jimin quando tornerà, almeno così mi aveva detto.»
Non saprei decifrare la mia faccia in questo momento, ma ha sbattuto la testa? Ha bevuto? Si è fatto di qualcosa?
«Sicuro di sentirti bene?»
«Ehm, si? Comunque, com'è che ti chiami tu?»
«Sei serio? Sono la tua migliore amica! Senti, se è uno scherzo non è divertente.»
«Non so chi tu sia.»
Lo guardo con gli occhi lucidi. Vederlo con quell'espressione ferma mi fa pensare che non stia mentendo.
«Vabene, allora dato che hai una sconosciuta in casa posso anche andarmene.»
Con una lacrima che mi riga il volto mi avvicino alla porta, girandomi un'ultima volta verso il ragazzo seduto e altamente menefreghista. Com'è potuto cambiare così?
Apro la porta, ma faccio un balzo non appena mi ritrovo Jimin davanti.