Capitolo 2

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"Lei è il pagamento del signor Clark?" Chiede la donna sempre girata. Pagamento lo dici a tua sorella brutta stronza!
"Si capo! È proprio un bel bocconcino." Commenta giacca di pelle.
"Che sia chiaro: è il MIO bel bocconcino!" La sedia di gira e rivela una ragazza non molto più grande di me, ha dei capelli biondi che ricadono morbidi sulle spalle e degli occhi azzurri da togliere il fiato e freddi come il ghiaccio. Mi squadra dalla testa ai piedi con lo sguardo più penetrante che io abbia mai visto. Deglutisco ancora.
"C-certo-certo capo..." balbetta giacca di pelle, che si ritrova anche lui a disagio sotto lo sguardo della bionda.
"Vi ha dato problemi?"
"Oh si! Sgambettava come un cerbiatto impazzito e ci ha riempito di insulti e parolacce. Solo con la pistola siamo riuscita a calmarla." Fulmino con lo sguardo Bandanaboy, non è affatto vero! Non ho sgambettato, piuttosto il suo cervello se l'è data a gambe!
"Non è vero!" Non posso non dire nulla.
"Il pagamento non è d'accordo, come mai?"
"Non gli ho creato tutt-Ah" giacca di pelle mi mette a tacere con una gomitata nello stomaco.
"Sta zitta!" Mi sussurra all'orecchio per poi rivolgersi alla bionda. "Capo ha ragione Cook, ci ha dato problemi, può anche verificarlo dal proiettile conficcato nel pavimento nel bagno." La ragazza si alza di colpo. Si avvicina, fa segno ai due di allontanarsi. Sento il mio cuore accelerare ogni secondo di più, sto anche sudando...ma che diamine!
"Decisamente uno dei pagamenti più belli che abbia mai ricevuto..." sussurra la bionda mentre mi sfiora distrattamente con le dita. Mi gira attorno e ora anche se non la vedo sono sicurissima che mi stia fissando il sedere. "Davvero niente male!"
"Gliel'avevamo detto capo..."
"Vuoi due fuori di qui! E fate riparare il bagno!"
"Certo!" Si congedano e lasciano la stanza.
"Allora? Come ti chiami?"
"Chi sei tu?"
"Ah-ah, non si risponde con una domanda!"
"Non me ne frega nulla, non ti dirò niente!"
"25024" dice improvvisamente mentre si appoggia alla scrivania.
"Che?"
"Preferisci essere chiamata 25024 o Alicia?" Rimango un po' scossa. Quindi lo sai il mio nome brutta bionda!
"25024!" Ribatto solo per sfidarla. Alza un sopracciglio e afferra la sua radiolina.
"Bene..." accende la radiotrasmittente e parla -Joe prepara un marchio con i numeri 25024.-
-Lo devo scaldare subito?- Che cacchio vuol dire?
-Si!- Mette via la radio.
"C-cosa vuol dire m-marchio?"
"Tu hai scelto il numero e io amo l'ordine...tutti i miei beni vengono marchiati o etichettati, quindi..." no no no non è possibile.
"Scelgo Alicia! Scelgo Alicia..." rispondo con voce supplicante.
"Troppo tardi, io non do mai seconde possibilità!"
"Tu sei pazza! Io sono una persona non un bene!"
"Non è colpa mia...tuo padre ti ha venduto a me. Ora sei di mia proprietà!"
"Sei solo una lurida stronza di merda! Mi fai schifo!" Uno schiaffo ben piazzato mi arriva in pieno volto, maledizione quanto brucia. Istintivamente mi accarezzo la parte lesa. Si avvicina minacciosa mentre io indietreggio sempre di più, fino a quando una superficie dura e fredda tocca la mia schiena. Sussulto. Alzi una mano, chiudo gli occhi aspettandomi un'altro schiaffo che però si trasforma in una specie di carezza, che scende dalla faccia, al collo, al seno destro. Mi scosto subito.
"Vedi 25024, tu dovresti ritenerti molto fortunata invece..."
"Pff" rispondo sbuffando.
"Io sono una persona abbastanza difficile da accontentare...però non so c'è qualcosa in te che mi attira particolarmente. Per questo ti ho tenuta. Sai che fine fanno le altre ragazze?" Nego con la testa. "In tutta la nazione i proprietari dei casinò si venderebbero gli organi pur di avere una ragazza come te, giovane, bella ma soprattutto vergine..." come fa lei a saperlo? "Qui per lo meno avrai una casa vera, e tutto quello che desideri. Inoltre non ti toccherà nessuno a parte me..." dice carezzandomi un fianco, mi scosto ancora.
"Io non voglio essere toccata da te!"
"Beh...questo non è un mio problema."
"Non sono una lesbica!" Mi lascio scappare con un po' troppo disprezzo nella voce.
"Eh quindi? A me non serve una lesbica...a me serve una ragazza e mi pare che tu lo sia."
"Non farò mai quello che vuoi!"
"Non mi aspetto che tu lo faccia subito..." mi afferra il volto con entrambe le mani e continua "Ma voglio dirti una cosa: per ogni azione c'è una conseguenza. Azione positiva uguale ricompensa. Azione negativa uguale punizione. Tienilo a mente dolcezza..." molla la presa e bussa due volte alla porta, i suoi scagnozzi entrano e mi trascinano via. In una stanza dove non sarei mai voluta entrare.

Yes, Ma'amDove le storie prendono vita. Scoprilo ora