"Perché mai dovresti farmi del male?" Ti chiedo, non capendo cosa intendi.
"Perché succede sempre così. Io non sono fatta per le relazioni normali Alicia." Alzo un sopracciglio confusa, che cosa vuoi dire?
"Spiegami per che tipo di relazioni sei fatta."
"Relazioni che non vanno bene per una come te."
"Lascia a me la decisione!" Sospiri sconfitta.
"A me non interessano le storie d'amore, ho gusti alquanto singolari, se te lo dicessi scaperesti il più lontano possibile, te lo assicuro."
"Staremo a vedere!" Ti guardo con sfida, sono decisa ad arrivare alla fine di questa storia.
"Ok...ma poi quando mi guarderai con occhi diversi non dirmi che non ti avevo avvisato." Annuisco, mi fai segno di seguirti. Ci fermiamo davanti ad una porta, la famosa porta dove portavi tutti quelle ragazze. "Io non mi limito a fare sesso." Esordisci puntando i tuoi occhi nei miei. "Non mi basta il semplice sesso."
"Ma l'altro-" mi interrompi.
"È stata un'eccezione e comunque l'ho fatto solo perché eri vergine." Incroci le braccia sotto al seno e prosegui. "Io domino, possiedo e controllo tutta la vita della mia sottomessa." Deglutisco. "È come un contratto, più o meno, la sottomessa si concede totalmente a me, fidandosi completamente ed io la ripago facendole provare un piacere che va al di sopra di quello che si prova facendo del semplice sesso. Io scopo, scopo forte." Deglutisco più pesantemente. Tiri fuori una chiave dalla tasca e la infili nella toppa della porta, dopo due mandate la serratura scatta, la stanza appare nera inizialmente ma non appena posi un piede oltre la porta, delle luci calde illuminano la stanza, che si rivela essere una stanza dei giochi stile Christian Gray. Dire che sono scioccata è poco. Cauta mi avvio nella stanza, scrutando con attenzione tutte le cose che mi si propongono davanti. Fruste di vario tipo, stecche, corde, cinghie di cuoio, manette, divaricatori, e altra roba a cui non saprei neanche dare una funzione, oltre a questo ci sono un divano e un letto di pelle rossa e anche altri strani appoggi.
"Tu-tu usi tutta questa roba sulle ragazze." Ti siedi sul letto.
"Dipende se sono mie sottomesse si, altrimenti no faccio una cosa più soft di solito." Continuo a studiare la stanza curiosa ma anche spaventata non lo nego.
"Quante sottomesse hai alla volta?" Ridi istericamente per qualche secondo, prima di alzarti e venire verso di me.
"So di poter sembrare strana ma non sono così tanto spregevole. Sono devota alla mia sottomessa."
"Vuol dire che...che non fai...insomma."
"Vuol dire che non faccio sesso con altre ragazze si. Una volta firmato il contratto per me esiste solo la mia sottomessa." Sussurri avvicinandoti ancora di più mentre io istintivamente indietreggio. "Hai paura di me?" Chiedi come la voce sottile e insicura. "Vedi...lo sapevo. Ora hai paura di me." Fai per girarti ma ti afferro un polso.
"Non ho...non ho paura di te e solo che...non me l'aspettavo." Mi guardi dritta negli occhi cercando di cercare la minima briciola di menzogna, ma non trovandole annuisci. Ti lascio il polso e mi sposto prendendoti la mano. "T-tu vorresti che io d-diventassi la tua sottomessa?" Abbassi lo sguardo e lasci la mia mano.
"Beh...ehm." Ti volti dandomi le spalle. "Che importa tanto tu non accetteresti mai..." Concludi sconsolata.
"Tu lo vorresti?" Torni a guardarmi.
"Certo che lo vorrei altrimenti non ti avrei portato qui." Fai una pausa. "Mi sono innamorata di te ancora prima che tu sapessi della mia esistenza Alicia, ed è proprio per questo che devi starmi lontano perché io faccio male alle persone e tu sei l'ultima al mondo che vorrei ferire." Lascio la tua mano e posiziono entrambe la mano sulle tue spalle, faccio avvicinare i nostri corpi fino a farli coincidere.
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Yes, Ma'am
ChickLitCome? Come si fa ad amare una persona che ti tratta così? Che ti umilia così? Questo è quello che si chiedeva la giovane Alicia. Come poteva amare la tremenda, spietata, anima senza cuore di Elyza Lex. Eppure...lei l'avrebbe fatto....l'avrebbe amat...