parte 5

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Flashback

Y/n's Pov

Mamma : " Oh cavolo stanno parlando ancora di guerra al telegiornale? Spegni che mi vengono le ansie.. "

" Mamma siamo già in guerra non potresti avere più ansie di quelle che hai già. "

Mamma : " Non siamo esattamente kn guerra, lo è il nostro paese... Noi siamo al sicuro. "

" Certo al sicuro se fossimo in un sottomarino armato... Hanno bombardato Roma mamma. I rifiuti radioattivi della bomba hanno alterato la composizione chimica dell'aria e lì l'atmosfera è inrespirabile.  I sopravvissuti sono morti lentamente asfissiati. "

Mamma : " Ti ho detto spegni. Hai troppo per la testa hai solo tredici anni."

" E tu troppo poco per averne quarantadue!! "

Mamma : " È solo che non voglio prendere  altre medicine per l'ansia non lo capisci?! "

" Ma restare nell'ignoranza è peggio! Cosa faresti se a poche miglia ci fosse un'altra atmosfera inrespirabile e te non ne sapevi nulla perché non hai visto il telegiornale?! "

Mamma : " FILA IN CAMERA TUA! "

Buttai il telecomando a terra facendo saltare qualche pila e con rabbia mi avviai verso camera mia mentre mia madre mi urlava rimproveri per il mio gesto.

Chiusi la porta a chiave e mi accasciai sul letto.
Non mi capacitavo di come e perché lei volesse restare nell'ignoranza.
Se dovevamo morire era meglio prepararci.

Sospirai e le lacrime mi contornarono gli occhi. Me li stropicciai nervosa e feci una smorfia di rabbia e dolore.

Io e mia madre non ci eravamo mai capite più di tanto ma almeno ci volevamo bene in silenzio senza discutere o parlare troppo. Io andavo da lei a cercare un abbraccio o lei veniva da me e ci donavamo un poco di affetto a vicenda senza mai parlare di opinioni comuni.

Se volevo parlare andavo da mio Padre o da Felix, il mio migliore amico. Loro di certo avevano più in comune a me di mia madre.
Io avevo preso tutto a parte l'aspetto fisico da mio papà e per questo sapeva darmi consigli coerenti ai miei problemi o esigenze, e Felix era come un faro di supporto e gelato che quando ero giù non esitava a farmi tornare il sorriso.

Ma da quando era scoppiata la terza guerra mondiale mio padre, che era un abile informatico fu reclutato a lavorare in una delle postazioni missilistiche che si erano installate nel sud della Germania.

Gli scrivevo di continuo ma era spesso occupato e mi rispondeva raramente. Capivo che era impegnato ma mi rattristava non poter passare il tempo con lui.

Sentii la porta principale chiudersi. Mia madre stava andando a lavoro.

Presi uno zaino e lo riempii di fumetti, e snack afferrai il telefono con le cuffie e feci partire la mia canzone preferita.
Uscii dalla finestra di camera mia e mi avviai in bicicletta verso casa di Felix.
Si trovava a poche centinaia di metri dalla mia. Ci andavo ogni volta che potevo.

Svoltai l'angolo del marciapiede e contai le case rimanenti.
La casa bianca. La casa rossa. La casa gialla.

Eccola la casa blu di Felix.

Ma appena la vidi mi si gelò il cuore di spavento.

Fine Flashback

Y/n's Pov

Notai che non ero stata calpestata da nessuno. C'era un'ombra sopra di me.

Mi sentivo stranamente protetta...

Black Sunflower [Moonbyul x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora