Anni dopo

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Sono passati ben cinque anni dalla seconda guerra magica, cinque anni interminabili in cui nulla è più come prima. Il signore oscuro è stato sconfitto e quei dolci ragazzini che frequentavano Hogwarts adesso si apprestano a essere a tutti gli effetti degli adulti.



Draco Lucius Malfoy, passeggia tranquillamente tra i lunghi corridoi del Manor: neanche quella casa, per lui così familiare, è più la stessa. Dopo tutto il dolore che ha causato la sua famiglia e le azioni a cui è stato costretto, si è ritrovato a usare l'ultimo briciolo di coraggio rimasto per pentirsi delle sue azioni e rimediare anche solo in parte. Ha collaborato con il ministero, fornendo i nomi di ogni singola famiglia di mangiamorte e di tutti coloro che avevano collaborato, anche solo in minima parte, con Lord Voldemort. Pentirsi a favore di sé stesso e della sua famiglia lo ha cambiato notevolmente, nonostante il marchio sull'avambraccio gli ricordi ogni singolo giorno delle azioni vili di cui è stato in grado. D'altro canto, pur riuscendo a ottenere l'immunità per sua madre, non ha potuto evitare il destino al quale suo padre era ormai condannato e per il quale stava marcendo da cinque anni in una sudicia cella di Azkaban. Dopo tutte le prime difficoltà iniziali, Draco si era dato da fare per trovare la sua strada ora che era libero di scegliere da sé. Fu così che in pochi anni diventò un Alchimista di successo e il ministero gli riservò il diritto di far parte della squadra di Auror che comprendeva Harry Potter e Ron Weasley, oltre che Theodore Nott e Neville Paciock. Pur essendo cambiato dover collaborare con lo sfregiato e lenticchia non gli andava poi così a genio, eppure restava in ogni caso il male minore di quegli ultimi tempi. Il suo lavoro era diventato la sua unica aspirazione. Le segrete di Malfoy Manor avevano cambiato aria, diventato il suo laboratorio personale in cui l'accesso era estremamente vietato. Nulla di preoccupante, sia chiaro! Ogni pozione che Draco riusciva a tirare fuori veniva spedita al San Mungo per aiutare i pazienti più gravi o aveva l'unico scopo di aiutare la loro squadra di Auror e il ministero in qualche ricerca più complicata del solito. Passava lì dentro intere giornate, uscendo solo per recarsi a cena insieme a una Narcissa Malfoy ormai rassegnata; o per dirigersi con Blaise Zabini in uno dei tanti locali notturni che erano soliti frequentare. Anche la sua vita privata era un tabù. Certo, le donne non gli mancavano: costantemente diverse e bellissime, ma mai legate a lui. Sua madre continuava a insistere per quel matrimonio combinato con Astoria Greengrass, non andava a genio neanche a lei ma moriva dalla voglia di vederlo rasserenato con una famiglia al suo fianco. Anche Blaise gliel'aveva ripetuto più volte, felice di poter aggiungere un legame di parentela oltre che di amicizia ora che lui e Daphne erano sposati e in attesa del loro primogenito. Eppure a Draco non interessava per niente. Forse, in cuor suo, si ripeteva che prima o poi l'avrebbe fatto, ma non era ancora giunto quel giorno.









Ginny Weasley camminava da una parte all'altra della casa, tutta intenta a sventolare in aria due stoffe color ciclamino dal tessuto apparentemente diverso solo per lei. I fratelli e il padre la guardavano con sguardo interrogativo, incapaci di risolvere quel problema che tanto la stava affliggendo; mentre una rassegnata Molly Weasley cercava di accontentarla in ogni sua singola scelta.

''Il tulle m'ingrassa'' sentenziò la rossa a un certo punto.

''Perché non ti metti quello che ti pare, tanto Harry ti troverà sempre bellissima'' disse Ron.

''Perché è il mio matrimonio, Ron '' urlo Ginny : ''non posso mettermi la prima cosa che trovo.''

''Se continui di questo passo non vi sposerete più.''

''Non dire sciocchezze, Ron caro'' intervenne la signora Weasley: ''Il matrimonio è tra un mese, Ginny ha ancora tutto il tempo per decidere che abito indossare.''

''Sarà, ma a me tutte queste cose sembrano esagerate'' mormorò Ron.

''Vedrai che quando ti sposerai con Lavanda capirai tutto.''

''Ginny! Quante volte te lo devo dire che io e Lavanda non stiamo insieme.''

''Giusto, mi ero dimenticata. Te la porti solo a letto per riparare il tuo piccolo cuore spezzato ancora dopo tutti questi anni.''

''Adesso smettetela'' annunciò il signor Weasley: '' E a proposito di Hermione, perché non chiedi a lei un consiglio sul vestito. Sono sicuro che potrà aiutarti.''

''Le mando subito un Gufo'' annunciò Ginny.

Quel matrimonio la stava stressando. Lei e Harry stavano insieme da cinque anni e lei aspettava quel momento da molto prima di rivelargli i suoi sentimenti. Si era immaginata tutto e ogni singola cosa doveva essere perfetta, non stava pensando ad altro ormai da mesi. Il lavoro di Harry come Auror aveva rimandato questo momento già fin troppo e adesso che mancava solo un mese lei rischiava di impazzire; forse suo padre aveva ragione, chiedere aiuto a Hermione era assolutamente l'idea migliore. Ultimamente si erano viste molto poco: l'amica era costantemente impegnata al San Mungo dove era una delle medimaghe più in gamba, costantemente di corsa da un reparto all'altro per fare del suo meglio, eppure Hermione non aveva esitato un solo secondo quando Ginny le aveva chiesto di farle da testimone al matrimonio. Il bene che si volevano andava oltre agli impegni che gli impedivano di essere vicine. Inoltre le avrebbe fatto bene andare nella Londra babbana, dove Hermione aveva preso in affitto un piccolo appartamento davvero carino.









Un gufo si appollaiò davanti la finestra e Hermione ne rimane sorpresa: nonostante fosse una delle streghe più brillanti in circolazione e il suo lavoro la teneva costantemente a contatto con la magia, non aveva rinunciato a quella parte babbana che la caratterizzava. In casa sua non c'era praticamente niente di magico e spesso si dimenticava di dover lasciare la finestra aperta per accogliere i gufi che le mandavano i suoi amici. Era rimasta in ottimi contatti con tutti loro, tranne che con Ron. La loro amicizia si era sgretolata dopo la guerra, c'era stato qualcosa di tenero tra di loro, addirittura dei baci; poi lei gli aveva spezzato il cuore e lui continuava a odiarla anche a distanza di anni. Se non fosse la migliore amica di Harry e la testimone di Ginny probabilmente sarebbe anche riuscito a fare in modo di non averla a quel matrimonio. Le dispiaceva, da morire, eppure non aveva potuto fare altrimenti.

*inizio flashback*

Un mese dopo la fine della guerra.

''Ora cosa intendi fare?'' chiese Ginny.

''Non lo so'' rispose Hermione.

''Sei stata un incosciente, te ne rendi conto? Affrontare tutto quelle cose con un bambino nella pancia, non so neanche come hai fatto a non farlo scoprire.''

''Ho trovato un incantesimo di trasfigurazione, dovevo ripeterlo un paio di volte al giorno ma era piuttosto potente.''

''Potevate morire entrambi!'' strillò la rossa: ''Di quanti mesi sei?''

''Sono già al sesto.''

''Tu sapevi già di essere incinta e sei partita insieme a Herry in una missione suicida, non ti riconosco più.''

''È difficile da spiegare.''

''No, è solo stupido. Speriamo che i tuoi genitori la prendano bene.''

Le due ragazze si guardarono per un istante, rimanendo in completo silenzio.

''Ho passato tutto il mese a cercare una pozione per far tornare i loro ricordi e qualche giorno fa sono tornata a casa, ma l'hanno venduta e sono partiti per l'Australia. Potrei cercarli ma non so fino a che punto vorrebbero ricordare e sapere tutto questo, magari potrei trovarmi un posticino con i risparmi che ho messo da parte e cavarmela da me. Manca ancora qualche mese, troverò una soluzione.''

''Almeno sai di chi è?''

''Certo che lo so!'' affermò offesa Hermione.

'' E sei sicura che non sia di mio fratello?''

''Si Ginny, ne sono sicura. Io e Ron ci siamo solo baciati tre volte, nulla di più.''

''Eppure lui continua a dire che sei la donna della sua vita e che prima o poi vi sposerete.''

''Dovrei dirglielo.''

''Certo che dovresti, devi dirlo a tutti, soprattutto al padre del bambino.''

''Lo dirò, ma non al padre.''

''Ha diritto di saperlo, specialmente se manca sempre meno al parto.''

''Fidati, è meglio così.''

*Fine flashback*

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