Magia Nera

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Harry arrivò a casa di Hermione in tarda serata, la giovane aveva messo a dormire il figlio e se ne stava davanti la tv sorseggiando una tazza di tè. La giornata era stata piuttosto stancante, al San Mungo avevano avuto l'ennesimo caso di amnesia degli ultimi tempi e, inoltre, il piccolo Scorpius ultimamente non ne voleva sapere nulla della scuola babbana. Da quando, qualche giorno prima, George gli aveva raccontato un paio di avventure avvenute a Hogwarts il piccolo si era messo in testa che l'unica cosa importante era poter raggiungere quel posto magico. Anche riuscire a farlo addormentare e svegliare al mattino adesso era un'impresa. Eppure Scorpius non mancava d'intelligenza, aveva ottimi voti e si dimostrava un bambino molto sveglio.

Il campanello suonò all'improvviso e Hermione, che non aspettava di certo visite a quell'orario, si affretto a raggiungere la porta. Rimase decisamente sorpresa nel ritrovarsi davanti un Harry palesemente stanco e un po' malconcio.

''Harry, è successo qualcosa?'' esclamò preoccupata.

''Nulla di preoccupante Herm, posso entrare?'' disse Harry accennando un sorriso.

''Certo, accomodati.''

Hermione si spostò dall'uscio, consentendo a Harry di entrare in casa e raggiungere la piccola cucina, dove si accomodò su di una sedia.

''Mi dispiace disturbarti a quest'ora, ma ho bisogno del tuo aiuto per una questione importante.''

''Di che si tratta?'' chiese la ragazza, curiosa e al tempo stesso preoccupata.

''Da un po' di tempo io e Ron stiamo lavorando a un caso speciale'' disse estraendo un bigliettino dalla tasta '' si tratta di alcune iscrizioni runiche da decifrare urgentemente. Ormai non abbiamo più altro tempo e ci serve il tuo aiuto.''

Hermione sfilò il bigliettino dalle mani di Harry, dandogli un'occhiata.

''So che sei già molto occupata...''

''Ho ancora un paio di ferie arretrate, potrei prendermi un giorno e darvi una mano'' sospirò Hermione.

Improvvisamente si ritrovò tra le braccia del moro, stretta in un caloroso abbraccio.

''Grazie Herm, grazie'' disse Harry sorridendo.

Quella questione non le piaceva affatto: dopo la guerra le avevano proposto di diventare un Auror, anche più volte, ma lei aveva sempre rifiutato per tenersi alla larga da ulteriori casini. A maggior ragione, quando si ritrovava a cena con i suoi amici, evitavano quasi sempre di parlare di lavoro. Ma aveva capito dal tono di voce del suo amico e dal suo aspetto piuttosto malandato che avevano sul serio bisogno di un aiuto.

''Sai a che ora dovrebbe arrivare Hermione?'' chiese Ginny a Harry mentre finivano di sistemare la tavola per la cena.

''Sarà qui a momenti''.

Ormai erano sposati da alcuni mesi e la vita di coppia non si era rivelata sempre facile, ma il loro rapporto stava iniziando a maturare e addolcirsi. Quella sera avevano invitato a cena sia Ron che Hermione, la giovane aveva concluso la traduzione e gliel'avrebbe consegnata a mano, era meglio non rischiare di far intercettare una cosa del genere.

''Eccoli'' disse Ginny andando ad aprire la porta.

Erano arrivati tutti in perfetto orario, incontrandosi davanti la porta di casa Potter.

''Entrate su'' disse Ginny mentre li abbracciava ''ma che siamo belli stasera'' sorrise a Scorpius.

Si era affezionata a quel bambino come una vera e propria zia, gli voleva bene e si sentiva molto protettiva nei suoi confronti, anche se delle volte osava andare contro le indicazioni dell'amica per passargli qualche dolcetto in più pur di renderlo contento.

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