Epilogo: Destiny

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Il vento primaverile gli sferzava i capelli, scompigliandoli e incastrandoci qualche foglia secca caduta dagli alberi che si trovavano di fronte all'ingresso di quella galleria d'arte. L'odore del fumo alleggiò nell'aria quando lo lasciò uscire dalle sue labbra prima che con un movimento veloce lasciasse cadere la cenere giù da quella finestra al quarto piano prima che il rumore di una porta lo attirasse fino a farlo girare in direzione della persona appena entrata.

«Oh Taehyungie, sei ancora qui?» la donna che gli si presentò di fronte gli rivolse un sorriso dipinto dal suo rossetto rosso. I capelli scuri erano raccolti malamente con una pinzetta mentre la camicetta rosa di seta che indossava quel giorno le dava un'aria più luminosa al viso. Nonostante i suoi vent'anni in più rispetto al ragazzo, Jiyeon - così si chiamava - manteneva il suo aspetto giovane e fresco. Probabilmente, se li avessero visti dall'esterno, gli avrebbero dato la stessa età.

«Sì.» annuì prima di spegnere la sigaretta nel posacenere. Era assurdo come da tre anni avesse ormai preso il brutto vizio del fumo nonostante prima lo detestasse. Forse la sua mente voleva conservare almeno un misero ricordo di lui tanto da fargli fare cose che prima di quella sera non aveva mai pensato di fare.

«La pausa pranzo è finita da un po'.»

«Lo so ma sto aspettando che il mio amico finisca, Seokjin ci sta aspettando a casa sua.» la donna che si trovava adesso intenta a smanettare qualcosa al computer era la direttrice di quella galleria d'arte e, due mesi fa - a distanza di una settimana dal termine delle lezioni nella sua vecchia accademia e suo conseguente attestato - grazie all'influenza del fotomodello il quale aveva acquistato molti quadri da quella galleria, gli aveva proposto di lavorare per lei e senza farselo ripetere due volte aveva accettato.

Non viveva più nei dormitori dell'accademia, adesso viveva in un piccolo appartamentino poco distante dal suo luogo di lavoro e che aveva un affitto modesto per uno stipendio modesto come il suo.

E proprio quando la donna fece per parlare nuovamente, ecco che il suo telefono prese a squillare rumorosamente e con un sorriso cordiale di scuse Taehyung chiuse la telefonata per poi andare a ripescare il suo cappotto color beige. «Si parla del diavolo.» ridacchiò verso il suo capo mentre quest'ultima gli fece cenno con il mento in segno di saluto visto che le sue labbra rosse erano occupate per mantenere una sigaretta tra di esse.

«A domani.» salutò una volta sull'uscio della porta del piccolo studio in cui i dipendenti avevano momenti di pausa e pranzavano, camminando poi lungo la sala deserta ricolma di quadri. Molti di questi non rientravano nel suo stile, anche se c'erano molti artisti di talento... un giorno gli sarebbe piaciuto disegnare qualcosa di proprio ed esporlo in un posto come quello dove lui, in quel momento della sua vita, aveva solo il compito di esporre i quadri ai clienti per esporne poi il pensiero dell'artista e l'artista stesso.

Si diresse verso l'ascensore e una volta dentro premette il pulsante per il piano terra. Hoseok nella hall lo aspettava per poter andare da Seokjin. Un sorriso apparve sulle sue labbra quando lo intravide con il suo solito borsone e tuta. I capelli erano da un anno ormai tornati del loro colore originario: neri.

«Hobi finalmente!» alzò gli occhi al cielo quasi buttandosi addosso all'altro ragazzo per la stanchezza. Lo aveva aspettato per più di mezz'ora ed il suo stomaco stava brontolando da un ora ormai. Quella giornata era stata particolarmente movimentata.

«Scusa, scusa,» ridacchiò «ho perso la cognizione del tempo.» il maggiore aveva ormai ottenuto il lavoro che desiderava, dopo tanti sforzi e sacrifici, proprio là dove la sua carriera di insegnate di danza era incominciata. Dai bambini era passato ad una fascia d'adulti e poi ad allenare persino aspiranti idol. Nonostante fosse stato imbarazzante incontrarsi le prime volte dopo quella dichiarazione e quel rifiuto, alla fine avevano risolto la questione dopo una lunga chiacchierata. Il maggiore gli aveva spiegato che era rimasto deluso inizialmente ma che in fondo quella che aveva per lui era una semplice cotta e che sarebbe bastato un po' di tempo per far tornare tutto alla normalità.

Destiny|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora