Capitolo 14

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Le vibrazioni della moto percuotevano tutto il suo corpo stretto a Jungkook, mentre il vento si scontrava contro di loro come a volerli contrastare. La guancia dolorante e coperta dal casco integrale era poggiata sulla spalla del tatuato mentre i suoi occhi socchiusi non guardavano realmente l'ambiente circostante che si muoveva velocemente insieme a loro. No, la sua mente riproduceva gli ultimi episodi di un Jimin infuriato.

Se le meritava in fondo tutto quel dolore causato dalla delusione che aveva portato ad una persona a lui cara, sapeva di meritarselo. Si pentiva però di tutto quello? La sua risposta in quel momento, vittima delle sue emozioni, sarebbe stata che sì, pur di continuare quel rapporto con Jimin avrebbe preso decisioni diverse. Poi però ripensava al ragazzo che lo aveva difeso con quelle parole che gli avevano riempito il cuore, che gli aveva fatto vivere emozioni uniche e quindi cambiava.

Avrebbe rifatto tutto quello che aveva vissuto con Jungkook anche con la consapevolezza che Jimin avrebbe sofferto? Ebbene, egoisticamente, sì.

«Ehi» lo richiamò Jungkook. Solo dopo quel tono pacato di voce si riscosse e si rese conto si essere di fronte al condominio in cui abitava suo cugino.

Era appena calata la sera e sperava vivamente che fosse in casa. Adesso che Jimin non lo voleva più come compagno di stanza avrebbe dovuto cambiare sistemazione, e date le circostanze – per poter cambiare stanza, si era informato, c'era bisogno di almeno un preavviso per la segreteria e poi un via vai di carte, avvisi, roba che in quel periodo prefestivo la segreteria già in confusione avrebbe impiegato troppo tempo a fare – aveva deciso di andare da suo cugino Seokjin, l'unico che era sicuro l'avrebbe ospitato.

Scese dal mezzo seguito da Jungkook e si sfilò via il casco, dando libera visione del suo viso sconfortato e triste per tutti gli avvenimenti accaduti in poche ore. Un sorriso dolce e al tempo stesso dispiaciuto spuntò sulle labbra di Jungkook che andò a sistemare quelle ciocche brune e mosse, come per consolare l'altro.

«Non preoccuparti di ciò che è successo.» disse in un vano tentativo di veder tornare su quelle labbra il bel sorriso rettangolare del castano, che tanto gli piaceva. Ma in realtà ricevette solo un cenno di assenso.

«Avrei almeno voluto chiedergli scusa.» si accasciò con un piccolo broncio sul petto di Jungkook il quale portò le braccia a circondare le spalle magre del castano, pattandole per fargli capire che era lì.

«Sono in parte responsabile, dovrei essere io a scusarmi insieme a te.» guardò il cielo scuro dove nemmeno una stella era visibile, prima di vedere la nuvoletta del suo respiro elevarsi verso l'alto. Il castano ancora tra le sue braccia – adesso aveva allacciato le mani dietro la sua schiena per stare più al caldo e per non lasciarlo – scosse la testa negativamente «E' qualcosa che riguarda me e lui... se fossi stato più sincero nei suoi confronti forse non saremmo a questo punto.»

«O forse non staremmo insieme.» ribatté «Se siamo qui è solo grazie a ciò che abbiamo vissuto. Se un solo tassello cambiasse, chissà» ridacchiò «adesso starei ancora perdendo la testa per cercare di trovare qualsiasi modo possibile per avvicinarti.»

«Ed io a reprimere tutto quello che provavo per te.» rise a quella consapevolezza con il cuore improvvisamente più leggero. «Si chiama destino.»

«Può chiamarsi in qualsiasi modo, ma gli sono grato che mi abbia portato da te.» quelle parole gli provocarono come un déjà-vu di quella notte passata in una camera d'albero a Jeju con un ragazzo sconosciuto in preda ad una crisi di pianto.

«E' così divertente?» chiese di rimando Taehyung sentendo la risata gutturale di Jungkook, sollevando la testa per osservare quei lineamenti affilati.

«In realtà—» glie lo avrebbe raccontato di quella notte, di come il destino avesse voluto fin dal principio che i loro fili rossi si annodassero, ma ad interromperlo fu la vibrazione di un telefono nella tasca del corvino che gli smorzò il sorriso sulle labbra e lo fece tornare sulla Terra.

Destiny|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora