-- TRE ALL'IMPROVVISO --
MADISON
I due non riuscirono a chiudere occhio o parlare per l'intera notte. Complice il momento di debolezza appena condiviso, i due ragazzi non si rivolsero parola fino alla mattina seguente, quando Hermione saltò in piedi ed entrò senza bussare nell'ufficio del direttore sanitario. I giovani avevano infatti passato le poche ore che li allontanavano dall'alba seduti in sala d'attesa, bevendo caffè e rimuginando sui vecchi ricordi. Quando poi la ragazza aveva tirato fuori dalla borsa il portafoglio per prendere l'ennesima bevanda alle macchinette, l'occhio le era caduto involontariamente su di una piccola foto-tessera nascosta tra le banconote. Aveva lasciato cadere a terra l'oggetto e il caffè, e si era portata le mani alla bocca, sconvolta. Hermione spalancò la porta del dottor Janks, le mani tremanti e madide di sudore. <Dov'è la bambina? Dov'è Madison?!> il primario sollevò la testa di scatto, strizzando gli occhi un paio di volte e sistemandosi gli occhiali sul naso. <Madison?> lo sguardo confuso, gli occhi ridotti a due fessure. Hermione capì, in uno sprazzo di lucidità, che il dottore ignorava l'esistenza di Madison Ginevra Zabini. Si portò la mano alla fronte e tornò in sala d'aspetto dove un assonnato Draco Malfoy la guardava. <Tu.> disse la giovane puntando il dito contro il biondo. <Tu... come ha fatto a non venirti in mente Madi?!> il ragazzo sgranò gli occhi e si alzò con un abile balzo. <Per lo stesso motivo per cui non è venuta in mente a te. Dov'è? Come sta?> entrambi avevano una nota isterica nella voce. Che fosse per preoccupazione o shock, non fu mai chiaro. La Grifondoro prese qualche respiro profondo, muovendo teatralmente le mani e dando non poco fastidio al Serpeverde. <Bene, ragioniamo. Il dottore non sa nulla di lei, quindi non era con loro al momento dell'incidente.> il ragazzo annuì, più per invitarla ad andare avanti che per vera e propria collaborazione. <Quindi, se tu dovessi andare da qualche parte, a chi lasceresti tua figlia?> la domanda era retorica, ma il biondo alzò comunque la mano e rispose prontamente: nonni, baby-sitter. La ragazza si trovò d'accordo con lui e qualche minuto dopo erano entrambi in macchina, diretti verso il Manor degli Zabini.
***
Bussarono più e più volte al portone fino a quando una ragazzina di poco più di 13 anni aprì il battente. Si strofinava gli occhi con il pugno e probabilmente non si era ancora accorta fosse mattina. <Ehm... chi siete?> i due la guardarono straniti prima di mormorare un flebile "scusa" e sorpassarla senza tanto pudore. Lasciarono vagare lo sguardo per tutto il salone poi, quasi contemporaneamente, notarono Madison. La bambina se ne stava a terra, accucciata e dormiente sopra un enorme cuscino di velluto rosso. Il pollice in bocca e i capelli rossi a coprirle gli occhi, dormiva beata, ignara della terribile situazione. Hermione si diresse subito verso il fagotto di appena un anno e la prese in braccio, cullandola al petto e piangendo lacrime silenziose. <Oh Madison, piccola Madison.> il biondo le si avvicinò e lasciò una carezza affettuosa sul capo della piccola. Entrambi avevano gli occhi lucidi e occhiaie profonde, residui di una notte passata nel terrore e nell'agonia. Il cellulare della Grifondoro squillò. La ragazza contrasse il volto in una smorfia di dolore. Da quella notte in poi quel suono le avrebbe per sempre trasmesso paura. <Pronto?> la voce conosciuta del primario la fece tornare alla realtà, in un mondo dove la povera bambina che aveva in braccio era orfana. <Signorina Granger, dovrebbe tornare qui all'ospedale e portare con lei anche il Signor Malfoy. È necessario che parliate con l'avvocato.> la ragazza ringraziò e terminò la chiamata. Guardò qualche secondo il cellulare che teneva tra le mani, poi, in un impeto di rabbia e frustrazione, lo scagliò contro il muro. <Fanculo!> urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre le lacrime le scendevano a fiumi lungo le guance. Malfoy la guardava scandalizzato, mantenendo lo sguardo rigido e altero e stringendo tra le proprie le mani della bambina. Hermione riportò lo sguardo su di lui, come chiedendosi perché il ragazzo non stesse reagendo nel suo stesso modo. <È orfana! Orfana! È... > le parole le morirono in gola quando il giovane platinato l'abbracciò, dimostrandole così un cuore che si era tanto premurato di nascondere durante gli anni trascorsi ad Hogwarts. <Andrà tutto bene Granger. Andrà tutto bene.>
-- TRE ALL'IMPROVVISO --
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𝗧𝗥𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗜𝗠𝗣𝗥𝗢𝗩𝗩𝗜𝗦𝗢 𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲
Fanfiction|COMPLETATA| Come un mese prima, Hermione e Draco si guardarono. Questa volta, però, non resistettero. Le mani del biondo si poggiarono sulle guance di Hermione. La tirò verso di se, facendo incontrare, finalmente, le loro labbra. Dal capitolo 6 STO...