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-- TRE ALL'IMPROVVISO --

GOODMAN


<Salve, voleva vederci?> i due avevano lasciato la piccola Madison nell'asilo dell'ospedale, dirigendosi poi nell'ufficio del direttore sanitario. Questa volta, al posto del dottor Janks, dietro la scrivania era seduto un omone dalla lunga barba e le spesse lenti. <Sì, devo leggervi una nota particolare del testamento di Zabini Blaise e Ginevra Zabini.> la voce era roca e impastata. Hermione annuì, stringendo il bracciolo della sedia con una mano mentre affondava le unghie dell'altra nella coscia. <Dunque, i vostri amici hanno deciso di affidarvi la bambina. Dovreste firmare queste carte...> il biondo aggrottò le sopracciglia, sporgendosi in avanti. <Come? No... senta, dev'esserci un errore.> l'avvocato si tolse gli occhiali e affondò nello schienale della poltrona portandosi le mani in grembo. Lo guardava accigliato e un po' contrariato dall'interferenza. <Siete Hermione Jean Granger e Draco Lucius Malfoy?> i due annuirono quasi contemporaneamente, guardando l'uomo con gli occhi sbarrati. <Bene, quindi non c'è nessun errore.> Hermione scosse la testa e prese la parola, accavallando le gambe e trattenendo a stento il nervosismo. <Ma... noi non stiamo neanche insieme... come... come possiamo occuparci di una bambina?> l'avvocato alzò le mani. <Ah, questi non sono problemi miei. Potete rifiutare l'affidamento, se volete...> <Sì, lo voglio.> rispose prontamente il Serpeverde, ricevendo un'occhiataccia dalla ragazza. <... ma la bambina finirebbe in orfanotrofio.> il ragazzo si lasciò ricadere sulla sedia mormorando un oltraggiato "No, allora non lo voglio." <Ma... non... intendo...> la Grifondoro vagliava le varie possibilità, Orfanotrofio, parenti, nonni, amici... <Signorina Granger so cosa sta pensando. Faccia come vuole, ma LORO hanno scelto VOI. LORO hanno deciso di affidare la loro bambina a VOI.> la ragazza annuì poco convinta, continuando a tenere lo sguardo fisso nel vuoto. Si potevano quasi vedere gli ingranaggi all'interno della sua mente muoversi frenetici. Mentre Hermione si scervellava, Draco stava firmando i fogli, conscio e onorato dalla scelta dei suoi amici. Dopo aver stretto la mano all'avvocato, che scoprirono poi chiamarsi Goodman, uscì dall'angusto ufficio dirigendosi a passo spedito verso la piccola Madison. <Muoviti Granger, non ho tutto il giorno.> la giovane tornò al presente, firmando in fretta e furia le carte e raggiungendo il ragazzo lungo il corridoio. <Come... cosa...> era più confusa che mai. Domande senza risposta le vagavano per la mente. Casa. Lavoro. Bambina. Draco. Tutto girava intorno a quelle quattro parole. <Sono un avvocato Granger. Non potevamo fare nulla. Hanno scelto noi e, appunto, l'unica soluzione che abbiamo è seguire il loro volere.> fece un piccolo risolino pensando a Zabini.

***

L'asilo pullulava di bebè e maestre sporche di pennarelli e cibo. Il giovane Serpeverde arricciò il naso, dirigendosi verso la segretaria intenta a limarsi le unghie. <Scusi?> la signorina alzò lo sguardo sulla coppia, li squadrò qualche secondo, continuando a masticare rumorosamente la chewing-gum. Indicò poi una porta alla sua destra. Malfoy le lanciò uno sguardo di puro disprezzo, prima di varcare la soglia e venire inondato da urla e piagnistei infantili. <Per Godric... scusi, siamo i tutori di Madison Zabini.> la maestra sorrise e li condusse verso la bambina. Hermione superò il biondo e prese in braccio Madison, sussurrandole parole di conforto. <Sapete già come comportarvi con un bambino piccolo?> No. No era la risposta più corretta. <Sì, vivo con mia zia e il mio nipotino. Ha appena due anni. Inoltre Hermione ha una sorellina più piccola di cui si è occupata da adolescente. Vieni, Granger, andiamo a casa.> la maestra rimase incantata dai modi gentili e affettuosi della serpe. <Bene, buona giornata allora.> il biondo non se lo fece ripetere due volte. Prese bambina e ragazza e le trascinò fuori dall'ospedale, lasciando poi una respiro di sollievo. <Granger, ti prego, smettila di piangere.> la giovane annuì, asciugandosi le guance con la manica del maglione. <Ora, ascoltami bene. Tu prendi la tua macchina e la bambina, vai a casa tua e prendi dei vestiti, poi vieni al Zabini Manor. Ok?> Hermione annuì, poi, tenendo tra le braccia la bambina di diresse verso la MINI.

***

Casa era vuota. Lasciò Madison sul divano e, ancora sconvolta, fece un incantesimo di estensione alla valigia e la riempì di vestiti e libri. Il silenzio surreale di una mattina piovosa era interrotto solo dal pianto della ragazza, la quale singhiozzava rumorosamente, tenendo in mano una foto magica del capodanno di un anno prima. Blaise e Ginny stavano nel mezzo, vestiti di colori sgargianti e sorrisi smaglianti. Lei e Draco erano rispettivamente accanto alla rossa e il moro. Avevano calici di vino in mano e la riccia rideva, rivolta verso il biondo. Una lacrima cadde sulla foto, seguita poi da molte altre. <Hermione, andrà tutto bene. Calma e sangue freddo.> ripetendosi codeste parole scese al piano di sotto, caricò il bagaglio in macchina, seguito subito dopo dalla bambina. Essendo sprovvista di seggiolino la tenne in grembo, legando bene la cintura di sicurezza. Guidò ai 30 all'ora fino alla ormai casa di Ginny. La moto del biondo era parcheggiata sotto la tettoia e alla ragazza venne quasi da vomitare al solo pensiero di Malfoy su quella moto che guidava a tutta velocità sotto la pioggia. Il biondo in questione le venne incontro con un ombrello. <Hai preso tutto Granger... che fai con Madison la?> la ragazza accettò la mano per uscire dalla auto e strinse la bambina sotto il cappotto. <Non ho un seggiolino Malfoy.> camminarono fianco contro fianco lungo il viale e una volta al riparo dentro il Manor, Hermione lasciò la bambina dentro una culla lì vicino. <Cara Madison... non piangi neanche. Sei così brava. Sei tanto amata. Tanto amata. Mamma e papà ti amano.> Draco le appoggiò una mano sulla spalla e solo guardandolo in volto la ragazza notò gli occhi gonfi e rossi. <Vieni Granger. Devi aiutarmi. Ho detto una cagata alla tipa dell'asilo.> la Grifondoro sorrise e insieme al ragazzo salì al piano superiore diretta verso la camera della bambina. <Prendi tutti i giochi che ci sono e i peluche. E le cose in bagno. Dici che dovremmo prendere anche...> il ragazzo man mano che Hermione parlava, metteva gli oggetti dentro un borsone. Nel frattempo la giovane aveva aperto l'armadio e preso più vestiti che poteva. Sospirando la coppia scese le scale. <E ora?> la mente della riccia era offuscata. Non riusciva a pensare a nulla che non fosse la bambina. Prese in braccio Madison e si sedette al tavolo. <Ora... io... dobbiamo andare nel mio appartamento. Credo sia più grande di casa tua e poi abbiamo qualcuno che può aiutarci con le pulizie e...> la giovane si girò di scatto verso il biondo. <Cosa? No! Staremo a casa mia!> si guardarono con aria di sfida, le fronti corrucciate e una smorfia di rabbia a increspargli il volto. <Dimmi, Granger, quante stanze hai in casa tua? Hai le scale? Come pensi di fare con un passeggino? E poi, quanti uomini conoscono casa tua?> la riccia tacque e boccheggiò qualche secondo. <Ok, hai ragione. Ho solo due camere, le scale e mi ero dimenticata del passeggino. > ingnorò prontamente l'ultima domanda e si diresse verso l'uscita. Il giovane la seguì sorridendo, con il borsone in spalla e il casco in mano. Caricò tutto in macchina della riccia, la aiutò a legarsi la cintura e la guardò partire. Rimase appoggiato al muro, sorridendo maligno. Qualche minuto dopo la macchina tornò. <Ehm... dove hai detto che abiti?> il giovane rise e le diede un foglietto con l'indirizzo. <Ci si vede là Granger.> indossò il casco e si girò verso la moto. La ragazza gli prese il polso, bloccandolo. <Stai attento, ti prego.> il biondo la guardò qualche secondo, spostò lo sguardo sulla bambina. Madison lo guardava sorridente, tenendo la mano ad Hermione. <Vai. Io arrivo.> Salì sulla moto e partì. La Grifondoro si portò una mano alla bocca e lo guardò allontanarsi. <Tranquilla Madison. Draco torna.> impostò il navigatore e ingranò la marcia, partendo alla volta di casa Malfoy.


-- TRE ALL'IMPROVVISO --

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𝗧𝗥𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗜𝗠𝗣𝗥𝗢𝗩𝗩𝗜𝗦𝗢  𝗗𝗿𝗮𝗺𝗶𝗼𝗻𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora