One Shot 3: Pt. 2

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_ una donna come capo pt. 2 _

Il sole stava sorgendo, illuminando con i suoi flebili raggi mattutini Nuova Berk.

Appena Astrid si svegliò a causa di un raggio di sole che le si posava delicatamente sul volto, ebbe come primo istinto quello di girarsi dal lato opposto e abbracciare il marito, ritrovandosi tra le braccia un freddo cuscino fu presa da un attimo di paura e ricordandosi solo dopo, quando, nella sua mente, iniziarono a collegarsi tutti gli avvenimenti dei giorni precedenti, si ricordò che Hiccup era ai mercati del Nord, probabilmente ancora in viaggio e non sarebbe tornato prima di quel fine settimana.

Rimase ancora un po' di tempo a godersi la luce che illuminava la stanza mentre pensava al da farsi e cercava un buon piano di battaglia per andare a cercare la famigerata bestia nel bosco, che avrebbe potuto incontrare da lì a poche ore.

Si alzò anche un po' svogliatamente ma nel pieno delle sue forze, era sempre stata una persona mattutina fin da piccola.

Decise di raccogliere i suoi capelli biondi e leggermente mossi in un'acconciatura molto simile a quella che aveva portato per tutta la sua infanzia e che non faceva più da tempo.

Si mise dei vestiti più comodi e adatti ad un eventuale combattimento con la tanto temuta bestia o non inappropriati per la ricerca dei Berkiani dispersi nel bosco.

Prese il mantello di pelliccia per ripararsi dal freddo, dall'umidità della foresta e dalla pioggia che Gothi aveva annunciato, confermata poi dagli innumerevoli versi di lamentela di Sven, che, fin da quando era rimasto incastrato nel secchio aveva sempre avuto la fortuna o meglio sfortuna di "predire" il maltempo, e avveniva in momenti casuali del giorno: la testa iniziava a fargli male come se si fosse improvvisamente dilatata e il secchio si fosse magicamente rimpicciolito, schiacciandogli le tempie e la nuca).

Scese a fare colazione, accese il camino con la legna che aveva portato in casa la sera prima e si mise a mangiare qualcosa per colazione, dopodiché andò a svegliare Nuffink e Zephyr.

Dopo essersi assicurata che avessero mangiato e si fossero cambiati li salutò calorosamente, non voleva che il loro possibile ultimo saluto fosse qualcosa di triste e strappalacrime; disse loro che avrebbero passato la giornata con la nonna: Valka, che si sarebbe presa cura di loro fino al suo ritorno o nel peggiore dei casi, quello di Hiccup.

Poco dopo, quando il sole era spuntato illuminando l'isola da circa un'ora: Astrid, Moccicoso, Axel, Magnùss, Hannes, Odin, Eskol e Kaira si stavano addentrando del fitto del bosco.

As: <Moccicoso riesci a portarci dove avete visto l'ultima volta gli altri della squadra? >

Mo: <Si, siamo anche già abbastanza vicini, state attenti, andiamo>

Od: <Mi raccomando, stiamo tutti uniti, non voglio succede come ieri>

Ka: <Esatto, ieri ci siamo divisi leggermente e siamo scomparsi uno dopo l'altro>

Arrivati nel luogo del rapimento e della prima comparsa della bestia si misero ad ispezionare, trovarono segni di grossi artigli e anche un dente;

As: <Potrebbe essere benissimo un orso con quel dente ma come abbiamo già detto ieri, non ci sono orsi su quest'isola da quello che sappiamo, teniamo l'ipotesi che potrebbe essere un drago, non si sa mai>;

Ka: <E quale potrebbe essere? Sono troppi per poterseli ricordare tutti a memoria, nessuno li può ricordare>

Astrid e Moccicoso si scambiarono un'occhiata complice ed esclamarono contemporaneamente: <GAMBE DI PESCE E HICCUP!>.

un inizio dopo la fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora