Sono le 20.30, ho appena finito di cenare e finalmente posso sdraiarmi sul letto. Prima però devo preparare lo zaino per la scuola . Domani ho di nuovo biologia, la professoressa sembra molto carina anche se è molto severa con gli alunni per quanto visto oggi. Avrò anche la prima lezione di francese, ho scelto di fare francese perchè l'ho già studiata per tre anni alle medie in Italia e per un anno alle superiori, adoro la Francia e non vedo l'ora di iniziare il corso. Butto in terra il mio zaino della Eastpak e mi dirigo all'armadio per scegliere i vestiti da mettere domani. Alla fine, indecisa se mettere un pantalone cargo beige o un jeans normale, scelgo il jeans normale, maglietta grigia e la camicetta che avevo su anche oggi e ai piedi le mie air force one nere tutte rovinate che ho da un sacco di tempo.
Sono le 9.00 quando finisco di programmarmi tutta la giornata di domani sull'agenda. Sono una persona organizzatissima e devo organizzare qualsiasi cosa e qualsiasi giornata. Infilo l'agenda nello zaino, prendo la mia cartelletta rosa e mi metto sul davanzale della mia camera. Sto disegnando un vestito da sposa ma il mio sguardo cade in continuazione sulla vista che ho dalla mia finestra su New York, mentre la mia testa continua a pensare a quel concorso di moda, potrei chiedere a mia mamma se mi farebbe partecipare, sarebbe veramente bellissimo se mi dicesse di si, devo solo trovare un modo per poterglielo chiedere e per poterla convincere, iniziare ad andare bene a scuola penso che sia l'ideale. Mi addormento sul letto con ancora la matita in mano, sogno abiti da sposa, le luci di New York e una ragazza dai capelli biondi.
16 ottobre, New York, Manhattan -Bonjuor garcon, ho visto che abbiamo una nuova compagna di classe, Stella, giusto?- Alzo la mano per farmi vedere. La professoressa Alix Martin: sulla quarantina di anni, con un fortissimo accento francese, porta una gonna a fiori lunga che arriva alle caviglie, e un maglietta bianca a maniche lunghe e una giacca color panna e sul lato sinistro c'è . Ai piedi invece a le espandrillas rosa. Ha i capelli neri legati in una ciocca dietro la nuca, è molto sorridente e sembra simpaticissima. -Oh, perfetto Stella, noi per ora non abbiamo fatto molto, da oggi inizieremo un nuovo argomento perciò se non capisci alza semplicemente la mano. L'argomento che abbiamo fatto precedentemente lo recupererai a casa, copiando gli appunti di Alison che è molto brava in francese e ha il quaderno molto ordinato.- Mentre parla, mi giro per guardare il quaderno di Alison tutto scarabbocchiato e con una scrittura indecifrabile, entrambe ci guardiamo e ridiamo e lei alza un sopracciglio guardando verso il quaderno. La mia nuova prof, fa una breve pausa, prende fiato e poi ricomincia spiegando un nuovo argomento. La lezione passa molto in fretta, e a volte faccio fatica a capire quello che dice per via del suo accento francese mischiato con quello americano. Io e Alison stiamo uscendo da scuola insieme, oggi dovrò andare a casa da sola perchè Kevin è uscito prima per andare ad allenamento(gioca nella squadra di football della scuola). La prima settimana di scuola è già passata, io e Kevin abbiamo continuato a vederci qualche pomeriggio e mi ha invitato anche alla partita di football di domani. -Alison, ti andrebbe di venire con me alla partita di football sabato? Mi ha invitato Kevin ad andare. -Kevin? State sempre insieme, non è che siete fidanzati? Comunque contaci, ci sarò. -No, noi non stiamo insieme, è solo un amico di famiglia ed è una delle poche persone che conosco qui. -E fra di voi non c'è mai stato niente? -No. Non c'è mai stato nulla. - Mi rendo anche io conto del fatto che le mie parole non sono per nulla convincenti. Saluto Alison e metto le cuffiette, mentre attraverso la strada passo di nuovo di fronte al manifesto sul corso della moda già visto il giorno prima. Non mi ci soffermo più di tanto a guardarlo e continuo a camminare, quando incrocio lo sguardo di Meave. La ragazza con i capelli lunghi biondi in classe con Kevin, non l'ho più vista durante la settimana. Sta camminando verso di me con un sorriso stampato sulla faccia. Quando passiamo l'una accanto all'altra le nostre mani si sfiorano ed istintivamente mi giro a guardarla, lei si gira di conseguenza e mi sorride per la seconda volta.
17 ottobre, New York, Manhattan Finalmente oggi è sabato, sono stanca morta e non vedo l'ora di andare alla mia prima partita di football stasera e di prendermi un attimo di pausa dallo studio. Metto dei leggings neri e un top sportivo dell'adidas, sopra metto una felpa nera e le scarpe da ginnastica. Ho preso l'abitudine di andare a camminare a Central Park, mi piace moltissimo vedere il sole che tramonta dietro gli alberi altissimi del parco. È uno dei miei posti preferiti qui a New York, non che ne abbia viti molti, però quando sono qui sono felice. Mi ricorda molto il mio ''posto segreto'' che avevo in Italia. Sono presa ad ascoltare ''Laughing on the Outside''* di Bernadette Carrol, una delle mie canzoni preferite. Quando la ascolto ho una scarica di adrenalina pazzesca e mi fa spazzare via ogni singolo pensiero. Non mi accorgo nemmeno di aver fatto cadere dei libri che un ragazzo ha in mano, mi chino per raccoglierli e lui mi ringrazia, gli sorrido e ricomincio a camminare osservandolo mentre se ne va perla sua strada.
-Oddio scusami, non ti avevo visto, stavo guardando...- brava Stella, sei proprio un'imbranata, non guardi mai dove metti i piedi, prima quel ragazzo e ora... -Sei Meave giusto?-
-Si, tu sei Stella vero? - dice lei porgendomi una mano ovviamente sempre sorridendo.
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A dream in New York
ChickLitStella è una giovane ragazza di 15 anni che si trasferisce con sua madre (Bleir) e il suo compagno (Leo) a New York per lavoro. Stella si ritrova catapultata in un altro universo, riesce quasi subito ad ambientarsi nella città. Fino a quando non inc...