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Non è che Quinn non fosse preoccupata per l'amica, ma proprio non riusciva a guidare ad una velocità che superasse i 60km/h.
Quindi percorse il tragitto dalla scuola al centro commerciale con il senso di colpa per non poter essere lì con lei, ma con la consapevolezza che non avrebbe rischiato un incidente a causa della sua guida spericolata; non si fidava troppo di se stessa anche se non lo dava a vedere, ed al volante la situazione non migliorava per nulla.
Il parcheggio a quell'ora era incredibilmente vuoto perciò riuscì velocemente a fermare la macchina e schizzare dentro il primo ascensore disponibile; il cellulare di Evie risultava irraggiungibile, allora appena le porte scorrevoli si aprirono decise di cercarla da sola.

Dove andrei io per piangere da sola senza essere notata? Probabilmente in bagno.

E probabilmente non sbagliava, s'incamminò verso la toilette delle donne e dopo aver spalancato le porte cominciò a bisbigliare il nome dell'amica, un po' per pudore e un po' per vergogna; grazie al cielo non ci volle molto

''Sono qui, l'intero bagno è vuoto perché bisbìgli?'' il tono era piuttosto rassegnato

Quinn entrò frettolosamente nell'ultimo bagno della fila e la trovò seduta a terra, il viso ricoperto da mascara sciolto e le braccia conserte in vita.

''Che è successo?'' Avrebbe voluto più chiedere perché si ritrovava a dover stare seduta per terra in un bagno pubblico, ma evitò quella cattiveria per dare spazio ad Evie di spiegarsi.

''Era qui con un'altra.''

''Oh Dio, non pretendi davvero che io riesca a star dietro ad ogni idiota che frequenti? Ti sono solidale e voglio aiutarti, però spiegati bene.'' Si era già ampiamente scocciata della situazione infantile in cui si trovava, perché credeva che si potesse passare sopra le cose senza per forza dover essere così melodrammatici; o forse non aveva mai avuto il cuore infranto e non riusciva a comprendere tale dolore.

''Ero venuta per fare una sorpresa a Tyler''

''Quello che per davvero corre dietro una palla?''

''Si. Fammi finire. Sapevo sarebbe venuto per comprare delle scarpe e allora avevo semplicemente pensato di raggiungerlo, invece l'ho trovato qui con una ragazza, ho aspettato di vedere quello che facevano fin quando si sono baciati. Allora sono andata lì e gli ho chiesto spiegazioni, e lui ha troncato dicendomi che non potevo avere alcuna pretesa dopo un mese di frequentazione.
Sono un'idiota non avrei dovuto...''

''Non avresti dovuto fare che? C'è qualcosa che non mi stai dicendo?''

Evie era nuovamente sprofondata nelle lacrime e Quinn non sentiva il bisogno di appesantirla chiedendole ulteriori informazioni; sapeva che c'era qualcosa che l'amica non le aveva detto e che probabilmente era il vero motivo del suo pianto, ma aveva deciso che sarebbe stato un problema che avrebbe risolto successivamente, per il momento le premeva ripulire il viso di Evie ed alzarsi da quel pavimento sporco.

''Okay, non m'importa. Adesso ci alziamo ti sciacqui il viso e usciamo da qua.'' Evie fece un cenno e si tirò su.

''Vuoi che ti porti a casa o vuoi venire da me?''

''Verrei volentieri da te.''

Si avviarono verso la macchina, al posto del passeggero la bionda con il viso spento dalle precedenti lacrime si abbassò gli occhiali da sole ed allacciò la cintura, stessa cosa ma con sguardo diverso fece Quinn pronta a prendersi cura dell'amica a casa sua.
Il tragitto fu ovviamente silenzioso, nessuno delle due voleva infastidire l'altra; Ad Evie scoppiava la testa ed era preoccupata per questioni a Quinn sconosciute e l'altra era già abbastanza infastidita per essere stata 15 minuti seduta su un pavimento freddo e sudicio.

Arrivate davanti il portone di casa Yard entrarono senza dare nell'occhio, altrimenti i genitori di Quinn avrebbero notato sicuramente la faccia di Evie e chiesto spiegazioni, salirono velocemente le scale e si chiusero in camera della lady.

''Non sederti sul letto con quei vestiti.''
La sola idea dello schifo di quel bagno nella sua stanza la disgustava, prese velocemente una tuta comoda per lei e una per l'amica così che potessero cambiarsi.

''Bene, adesso puoi sdraiarti.''

Notava quanto fosse stanca dopo la crisi di pianto isterica che aveva avuto, perciò decide si farla stendere, scese al piano di sotto ordinò alla governante di preparare della camomilla e tornò in camera;
Evie era seduta con la schiena appoggiata al muro, la testa le girava troppo per poggiarla al cuscino e rimanere sdraiata; allora Quinn prese la sua spazzola e delle salviettine struccanti, gattonò fino a sederci accanto ad Evie, spazzolò quel groviglio di capelli biondi e tolse delicatamente il resto del trucco che non era scomparso a causa del pianto, poi le prese la mano e la strinse nella sua

''Quando sarai pronta mi dirai tutto ed io farò in modo che quell'idiota non riesca più a correre dietro una palla.''
Evie poggiò la testa sulla sua e strinse più forte la mano, sapeva che non scherzava e sapere di avere una buona amica in quel momento la confortava.
Per quanto la stronza senza cuore non lo dimostrasse, le voleva bene, le voleva davvero bene, che per lei significava dimostrare totale lealtà e appoggio delle sue scelte, anche quelle stupide che non le stavano a genio.
Quinn era davvero una buona amica, contro ogni aspettativa era pronta a raccogliere i pezzi di Evie che andavano distrutti dopo ogni relazione finita male, e per quanto volesse dire all'amica di arrestarsi nella ricerca disperata dell'amore, non poteva pensare di causarle un ulteriore danno dandole involontariamente della stupida. Anche perché le volte in cui cercava di farle notare che a sua avviso stava sbagliando, le due finivano sempre in una discussione interminabile in cui Evie era la stupida che s'innamorava a prima di vista qualunque idiota le passasse davanti e Quinn era la fredda distaccata regina di ghiaccio bloccata in una relazione senza amore.
Entrambe rimanevano offese dalle verità esposte e si tenevano il muso per un paio di giorni prima di far pace.
Quinn ricordava perfettamente tutte quelle sfuriate e perciò decise di rimanere in silenzio e bearsi della tranquillità, Evie ne aveva passate già abbastanza durante quella giornata.

𝐈𝐦𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭 𝐡𝐢𝐠𝐡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora