Capitolo 5

13 1 0
                                    

...Zitao: "che cosa c'è?" Chiese lui accorgendosi dello sguardo di Lian.
Lian: "niente..."
Tornata a casa, Lian si stese sul divano con gli occhi fissi sul soffitto.
Nel frattempo pensava al comportamento premuroso di Zitao. Non pensava che son una semplice ferita potesse diventare così dolce.
E soprattutto non si aspettava quello sguardo così profondo quando l'ha presa quasi al volo. Quel pensiero la fece sorridere anche se non le era chiaro il motivo.
Arrivò la sera. Lei era ancora distesa sul divano. Era talmente stanca che preferì dormire tutta la notte sul divano.
La mattina dopo fu svegliata di nuovo di soprassalto dal campanello della porta.
Molto lentamente si alzò e zoppicando andò ad aprire la porta. Alla sua vista il suo cuore saltò un battito.
Lian: "ciao..." *faccia incredula*
Zitao: "che fai? Non mi lasci entrare?"
Lian: "sì certo. Entra."
Zitao entrò e subito si lasciò cadere sul divano.
Zitao: "domani c'è una conferenza secondo la lista. Tu sei la mia assistente. Quindi devi essere presente per occuparti delle varie cose e per risolvere eventuali problemi. Ma in queste condizioni non puoi venire."
Lian si sedette vicino a lui sempre con molta calma e smorfie di dolore.
Lian: "posso venire senza problemi."
Zitao: "alzati."
Lian: "perché?"
Zitao: "ho detto alzati." *voce leggermente più forte*
Lian decise di assecondarlo. Si alzò in piedi. Si girò verso di lui. Zitao incrociò le braccia guardandola con sapienza.
Lian: "perché mi guardi così? Che ci faccio in piedi?" *tono stufo*
Zitao: "aspetta e vedrai."
Passarono pochi minuti. Lian cominciava a sentire un dolore lancinante alla gamba. Cercò di non darlo a vedere ma la sua faccia diceva tutto.
Perse di nuovo l'equilibrio e cadde in avanti. Dopo la smorfia di dolore si accorse dove era caduta. Sentiva le sue mani nuovamente sui suoi fianchi.
Di nuovo lo sguardo profondo di Zitao guardava il suo. Era caduta letteralmente sopra di lui.
Questa volta fu lui a distogliere lo sguardo.
Zitao: "potresti levarti?" *voce ironica*
Con molta velocità Lian si mise a sedere vicino a lui. La sua faccia era diventata rossa per l'imbarazzo.
Zitao: "non fare la testarda. Non riesci a rimanere in piedi. Andiamo in ospedale."
Lian: "ma..."
Zitao: "zitta e appoggiati a me."
Lui si alzò. Lei decise di assecondarlo e si alzò. Zitao attorcigliò il suo braccio intorno ai fianchi. Prese il braccio di Lian e lo attorcigliò intorno al suo collo e con molta calma riuscirono ad arrivare alla macchina di Zitao.
Arrivati in ospedale, nel giro di poco tempo si ritrovarono in una stanza in attesa del dottore.
Dottore: "buongiorno." Disse il dottore entrando nella stanza.
Zitao: "buongiorno."
Dottore: "bene qui abbiamo la signorina Lin. Qual'è il problema?"
Zitao: "penso che sia caduta e si è fatta male ad una gamba. Sa...non è ancora capace a camminare."
Lian guardò storto Zitao fece un ghigno.
Dottore: "alzi la stoffa dei pantaloni."
Lian sollevò la stoffa dei pantaloni facendo vedere il livido.
Dopo aver osservato e fatto esami cominciò a scrivere su un foglio.
Dottore: "non è grave. Ha solo bisogno di una fasciatura e di riposo." *gli fasciò la gamba*
Lian: "ma domani devo per forza camminare."
Dottore: "le consiglio di no. Ma se proprio deve andare le prescrivo degli antidolorifici per evitare che senta dolore." *scrisse su un foglietto e lo porse a Zitao*
Lian: "la ringrazio."
Dottore: "potete andare. Buon proseguimento." *uscì dalla porta lasciando Lian e Zitao da soli*
Lian: "grazie."
Zitao: "grazie per cosa...?" *faccia incredula*
Lian: "per esserti preoccupato per me."
Zitao rimase sorpreso ma si riprese subito.
Zitao: "non ringraziarmi. Te l'ho detto. L'ho fatto solo perché non ho voglia di cercare una nuova assistente. Andiamo."
Lui si mise davanti a lei per aiutarla a scendere e a camminare.
Prima di tornare a casa si fermarono in farmacia per comprare gli antidolorifici.
Poi ritornarono a casa.
Zitao: "scrivimi il discorso da fare domani. Deve essere perfetto. Bada a quello che scrivi." Disse per poi uscire e chiudere la porta con forza.
Lian guardò la porta chiudersi poi si mise a sedere sulla sedia del tavolo della cucina.
Per quanto ci provasse, non riusciva a scrivere. Pensava solo a tutto quello che era successo quel giorno. Scosse la testa per scacciare via quei pensieri e riprese a pensare al discorso che doveva scrivere.

______________
Ciao raga. Questo è il mio quinto capitolo. Spero vi piaccia. Buona lettura ❤️

Love in the melody Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora