capitolo 8

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P.O.V. Grace

Pur dopo avendo deciso cosa fare, io non mi mossi da quella poltrona finché tutti quanti non se ne fossero andati.

Volevo parlare una volta per tutte con John B da soli, senza Clay o tantomeno Sarah. Odiavo il fatto che lei fosse quasi riuscita a dividerci. Ormai vedevo John come uno dei miei migliori amici e non volevo perdere tutto questo per colpa di una sua stupida ex.

Quando lui si rese conto di me, ancora rannicchiata con le ginocchia al petto su quella (comodissima) poltrona, lo vidi prendere posto nel divano di fronte, probabilmente intuendo che volessi parlare con lui.

La cosa più difficile da fare in quel momento fu parlare per prima. Cosa avrei dovuto dirgli? "Ehi John, ricordi quello che è successo questa mattina, beh ecco, perché non lo dimentichiamo e andiamo avanti?" oppure "Perché diavolo a quella festa parlavi con Sarah? E perché hai preso un gelato con lei?" Perché non con me? oppure ancora "John sei il mio migliore amico, ma allora perché mi da' così fastidio vederti con lei ?"

-Penso di sapere già di cosa vuoi parlare- mi anticipò lui, cominciando a giocherellare con il suo anello, evitando il mio sguardo.

Io, al contrario, non potevo far a meno di fissarlo. Adoravo quando era imbarazzato, quando sorrideva debolmente rigirandosi i pollici o quando si passava una mano fra i capelli biondi, che mi piaceva tanto accarezzare quando a volte rimanevamo gli unici svegli durante un falò in spiaggia.

-Ti starai chiedendo perché mi trovavo in quel bar con...Sarah- continuò, per poi alzare finalmente lo sguardo su di me, fissandomi con quei suoi occhioni da cucciolo.

Mi sentii praticamente nuda sotto ai suoi occhi. Cominciai a mordermi le labbra e portai dietro le orecchie alcune ciocche castane, distogliendo lo sguardo.

-So che può sembrarti strano, ma io-

-No, non mi sembra per niente strano il fatto che tu abbia parlato per una serata intera e abbia preso un gelato insieme alla tua ex, della quale non hai fatto altro che parlarmi per tutta l'estate ripetendo quanto stessi meglio senza di lei e che quella di lasciarla fosse stata definitivamente la scelta giusta- sputai acida...forse un po' troppo in fretta.

Lo vidi boccheggiare alcuni istanti, stupito dalla mia affermazione e dal mio sguardo accusatorio.

-So quello che ti ho detto- disse con calma -Ma Sarah resta comunque una mia amica e ultimamente sta passando un brutto periodo. Con la storia di suo padre e tutto il resto-

Sentendolo dire quelle parole mi sentii un po' una stupida. Come potevo essermela presa così tanto! Era ovvio che fossero amici e chi ero io per poter decidere con chi lui dovesse stare?! Avrei tanto voluto sotterrarmi in quel momento. Mi morsi la lingua un paio di volte avendo paura di dire qualcosa di sbagliato.

-In ogni caso- continuò lui, guardandomi dritto negli occhi -Nonostante quello che ho passato con lei, la nostra amicizia non potrà mai cambiare. Non dimenticarlo-

Ebbi un tuffo al cuore e probabilmente le mie guance erano diventante rosse. Mi sentii decisamente meglio sentendolo dire questo, ma sentii comunque una sorta di vuoto interiore, come se mancasse qualcosa.

In ogni caso, prima che potessi rispondergli, il suo telefono cominciò a squillare, interrompendo quel contatto visivo. Lo vidi recuperare il cellulare dalla tasca e guardare lo schermo, leggendo il messaggio che gli era arrivato.

-E' JJ- annunciò -Dice di aver preparato l'occorrente per sta sera-

Io annuii distrattamente. Non potevo far finire la conversazione in quel modo.

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