CAP. 4

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Arrivati a casa non c'era niente da mangiare allora decisi di preparagliene io.
"Cosa vuoi da mangiare?"
"Ma va ordiniamo qualcosa"
"No, l'altro giorno mi hai preparato la colazione e adesso ti preparo il pranzo"
Vidi nel frigo del pesce, dei gamberi, pomodoro e mi venne in mente un bel piatto di spaghetti con sugo di pesce.
"Ti piacciono gli spaghetti con il sugo di pesce?"
"Si, va bene. Vuoi una mano?"
"Potresti iniziare a sgusciare i gamberi"
"Ok"
Nel frattempo ho tagliato i pomodori e li ho messi in una pentola a cuocere. Lo raggiungo ad aiutare a fare i gamberi.
"Chi ti ha insegnato a cucinare?" Mi chiede
"Da mia madre"
"Non me ne hai mai palato dei tuoi genitori"
"Beh son morti qualche anno fa in un incidente aereo e adesso vivo con mio fratello, è tutto ciò che mi rimane"
"Mi dispiace"
"Non fa niente"
Nella ciotola rimaneva un solo gambero da pulire, mentre stavo per prendere ci fu un tocco tra la mia mano e la sua. Ci stiamo guardando negli occhi. Si avvicina sempre di più a me. Siamo a un millimetro di distanza quando l'acqua della pasta esce fuori dalla pentola e mi stacco per abbassare il fuoco. Sono tutta rossa dalla situazione.
Finito di mangiare iniziamo a parlare del mio presunto potere.
"Da quando riesci a leggere nella mente?"
"Non lo so, da dopo quella sera"
"Ti avevano dato qualcosa?"
"Non penso. Aspetta se ci penso mi avevano dato una pasticca e mi avevano costretto a ingogliarla" appena detto mi scese una lacrima.
"Tranquilla è tutto passato"
"Ok"
"Riesci a fare qualcos'altro?"
"Non lo so"
"Ok"
"Quella sera ho visto che ne avevano più di una di quelle pasticche infatti subito gliel'avevo sputata, ma la seconda che mi avevano dato beh....."
"Tranquilla"
"Adesso vai pure in camera mia e riposati un pochino, intanto io vado su quel prato per vedere se ne trovo una per terra"
"Ok"
Vado in camera sua è bellissima e dormire prendo una sua maglietta a caso come pigiama. Non penso che gli dispiaccia.
Mi addormento.
"Lasciatemi stare!! Lasciatemi"
"Elena svegliati è solo un incubo"
Mi sveglio tutta sudata con davanti a me Tony.
"Tranquilla ci sono io" e ci abbracciamo, mi serve quel abbraccio.
"Dai vieni ti devo presentare alcune persone"
Mi rimetto i miei vestiti e vado in soggiorno. Mi trovo davanti a me i Avengers.
"Oh mio dio" dico
"Penso sai già chi siano" Tony
"Si li conosco tutti"
"Ciao" dissero in coro
"Che bella che è" Thor
"Mica male" Loki
"Grazi per i complimenti Thor e Loki ahaahahha"
La loro faccia è tipo WTF?, e iniziamo a ridere. Nel frattempo prende parola Tony.
"Ragazzi lei è Elena, una mia alunna, da pochi giorni per colpa di una pasticca si è trovata ad avere dei poteri per adesso sappiamo che sa leggere nella mente"
"Figo" dissero Nat e Climt
"Piacere io sono..."
"Si sei Captain America. So praticamente tutto di voi.Adesso scusate ma devo andare a casa mio fratello mi sta aspettando"
"Mi raccomando Ele non dire niente a tuo fratello e se non ti senti bene chiamami subito" disse Tony
"Ok, ciaoo"
Appena esco dalla porta sento Tony dire alla squadra.
"Allora ragazzi, quella ragazza è molto speciale. Trattala bene ne ha passate tante. Steve potresti accompagnarla a casa?"
"Certo" steve
"Ti stai innamorando?!" Nat
"È una bambina" Tony
Appena sentii quella frase corsi ma non a casa nel prato davanti a casa. Perchè mi importa di quello che dice quel bastardo. Mi sto innamorando di uno stronzo, strano. Vedo Captain America avvicinarsi a me. Adesso cosa vuole lui.
"Ehi cosa è successo?" Mi chiede vedendomi piangere
"No niente"
"Con me puoi dirmi tutto"
"Sta accadendo tutto troppo in fretta. Tony non si fida si me, ti manda a controllarmi, pensa che io sia una bambina ma non sa quello che ho passato nelle mia vita. Tutte le delusioni che ho dato hai miei genitori, che poi sono morti in un incidente aereo che dovevano prendere per me, per un mio maledetto sogno, di incontrare quello stronzo di Iron Man e tutti gli Avengers."
"Mi dispiace, lui vuole proteggerti" 
"Si lo so ma non mi serve una guardia del corpo. Grazie mi serviva sfogarmi."
"Adesso meglio che torni a casa se no tuo fratello si preoccupa"
"Ok a domani ma non dire niente agli altri"
"Tranquilla non dirò niente"
Torno a casa a fare i compiti. Ma quanto è gentile Steve, mamma mia. Mentre facevo chimica mi suona il telefono, guardo il display.... è Tony.
"Cosa succede?" Rispondo fredda
"Potresti venire a casa mia devo analizzare un campione del tuo sangue"
"Ok arrivo"
Esco di casa mettendomi qualcosa di comodo e mi porto dietro i libri di chimica da studiare.

Prendo la mia moto perchè non ho voglia di farmela a piedi

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Prendo la mia moto perchè non ho voglia di farmela a piedi. Io sono innamorata della moto è la mia vita. Mi fa sentire libera.
Arrivo e noto che tutti mi stanno guardando dalla finestra di casa.
"Sa pure guidare la moto!" Thor
"È fantastica" Tony
Mi apre il cancello e salgo in casa.
"Ho scoperto un altro potere che ho..... posso sentire le voci da lontano"
"Quindi hai sentito quello che abbiamo detto" Thor
"Si. Tony però c'è un problema.... ho paura degli aghi"
"Tranquilla non fa niente"
"Ok"
Facciamo le analisi del sangue e dopo vado in salotto. Dove prendo i libri di chimica e mi metto a studiare aspettando l'esito.
Steve si avvicina vedendo che sono frustrata.
"Cosa succede?"
"Non riesco a capire questo esercizio"
"Beh io non ti posso aiutare, faccio schifo in chimica ahahhaha"
"Ahahhaha"
Entra Tony nella stanza e quando ci vede ridere assieme sembra incazzato.
"Cosa succede Tony" Thor
"Abbiamo scoperto che questa pasticca che ti hanno fatto ingerire, si era rotta a causa dei colpi che hai ricevuto e ha creato una reazione chimica che ha dato sfrutto ai tuoi poteri."
"Ok, adesso cosa devo fare?"
"Devi rimanere qua per qualche giorno ad allenarti e a capire quali poteri hai"
"Devo dire qualcosa a mio fratello se no si preoccupa con me"
"Sta sera ci andiamo a parlare assieme" Tony
Tony se ne stava per andare quando mi viene in mente l'esercizio.
"Tony hai mica cinque minuti?"
"Si, dimmi"
"Mi potresti dire cosa sto sbagliando in questo esercizio"
Con un solo sguardo capisce cos'ho sbagliato.
"Hai sbagliato a calcolare la massa nucleare dell'atomo, controlla bene la formula."
"Grazie"
Se ne torna in laboratorio con il Dottor Banner. Ha qualcosa che non va.
"Ragazzi cosa sta succedendo a Tony è diverso"
"È preoccupato per te" Thor
"Se ma vai, sono solo una bambina come ha detto lui"

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