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I nostri sguardi erano fissi sul dottore,che stava togliendo la mascherina verdazzurra;allora?

Dopo quei pochi secondi,la sua testa iniziò a passare da sinistra a destra come segno di negazione..

Un brivido mi passò per la schiene e il mio sguardo andò dritto verso il figlio,che non si era mosso,sicuramente aspettando le parole dell'uomo con il camice.

-Sua madre,era affetta di un tumore al seno,lei lo sapeva benissimo,ma non ha mai voluto farsi operare,purtroppo,se solo fosse arrivata prima ora il cielo non avrebbe un angelo in più-disse lui,andandosene.

Ormai avevo finito le lacrime per piangere,e dovevo consolare il ragazzo accanto a me.

/felix/

Quindi..era morta,davvero?L'unica donna della mia vita,l'unica rimasta anche dopo aver detto di essere bisessuale,anche dopo..ormai non ha più senso.

Nella mia mente tutto iniziava a collegarsi,il suo via e vai dall'ospedale,la frequenza in cui sveniva,le medicine sempre in camera sua.

Sono uno scemo,pensai,quando la millesima lacrima cadde sul mio viso secco;ma solo una.

Dopo essa un corpo caldo invase il mio,ed era quello di Hyunjin che mi stava abbracciando,le mie braccia lentamente raggiunsero le sue,ricambiando.
Tutta la mia rabbia che avevo contro lui,ora non c'era più,volevo solo un contatto.

In fondo non ha causato la lui la causa di tutto,no?

Si,invece.

I miei occhi s'infuocarono,quando nella mia mente comparve la scena di dove avesse il mio duro lavoro.
Mi staccai e lo presi per le spalle.

-Tu,perchè hai fatto quello,quel giorno?-chiesi d'un tratto.
-Non era mia intenzione giuro,in quel momento mi venne in mente..mia madre..io mi sono arrabbiato..mi-lo interruppi.
-Ho capito..-mi girai e feci per andarmene,ma ancora una volta mi fermò.
-Dove vai?Non dovresti stare qua per il resto?-chiesi dolcemente.
-Dovrei,ma i miei zii sono qua vicino,loro prepareranno,quello,hai capito,no-risposi senza guardarlo in faccia.
-Ora ti pregherei di-non mi lasciò finire che lentamente lasciò la presa dalla mia felpa.

I miei passi erano lenti e pesanti,non sapevo neanche io dove ero diretto esattamente.

In così poco tempo,ero passato da odiare a quasi farmi piacere quel ragazzo dai capelli corvini,da non poter più sentire la voce di mia madre,ad odiare quell'uomo più di mio padre.

Presi il telefono per avvisare il mio migliore amico che non c'era bisogno che si preoccupasse,sapevo benissimo che non aveva senso scriverglielo,ma aggiunsi di non cercarmi e sarei tornato da solo.

Mi ritrovai a casa mia,quella casa in cui avevo passato la mia vita;entrai dall'entrata dal retro,dato che quella porta era rimasta aperta.

Era tutto intatto,nemmeno un bicchiere era stato spostato,mancavano la corrente elettrica e le risorse idriche,si,ma non mi interessava,volevo solo stare lì e ricordare i miei bei momenti.

Non buttavo la colpa su nessuno se non sull'uomo che fino a poco tempo fa definivo "secondo papà",ora avevo capito perché suo figlio lo trattasse così,era privo di cuore e non meritava quello di mia madre;non si era presentato neanche una volta all'ospedale,l'amava proprio...

Andai in quella che una volta era la mia camera da letto,e presi il quadro più grande con me e mia madre abbracciati con lo sfondo della Torre Eifell,lo presi delicatamente e lo portai giù in soggiorno.
Mi sedetti con il mento sulle ginocchia e il quadro che contornava il tutto e iniziai a liberare tutto quello che avevo dentro.

L'unica luminosità presenta era quella del sole che era bello in altro,come lei..

/hyunjin/

Era ormai sera e non era ancora tornato,mi stavo seriamente iniziando a preoccupare,come potevo essermi affezionato così tanto a lui?






|spazio autrice|
Vi giuro voglio troppo pubblicare tutti i capitoli in un giorno,ma no.
MI DEVO TRATTENERE

ꮎℙℙꮎѕℐꮖℰѕDove le storie prendono vita. Scoprilo ora