-Guardate chi è risorto dagli inferi-
-Jugh, ti hanno dimesso!-
Mi avvicinai per abbracciarlo ma appena lo sfiorai mi precedette, era tornato.
-Quelle ore passate senza di te sembravano giorni, anche quando ti ho visto sul letto d'ospedale mi sono sentita con il cuore fermo.-
-Mi sei mancata Betts-
Il nostro abbraccio diventò una catena, ci dimenticammo del mondo esterno e per un secondo eravamo due ragazzi normali che si amavano, lontani dalle insicurezze e dalle malvagità di Riverdale, non credo che nessuno dei due avrebbe voluto separarsi dall'altro, ma ovviamente mia madre ci interruppe, come sempre.
-Perciò immagino che da ora non prenderai più la moto dopo che hai messo in pericolo due vite.-
-Mam..-
Venni subito interrotta da Jug che era pronto a rispondere alla provocazione.
-In realtà signora Smith, non credo, non è stata colpa mia e non capisco il motivo per il quale dovrei smettere.-
Ora mai aveva capito come funzionava con mia madre, non annullare la tua risposta per paura, intimorisce sì, ma non così tanto.
-Jugh, ti hanno chiamato Archie e V questa mattina. Ci vogliono incontrare da Pop's, non gli ho ancora risposto. Ti va?-
-Betty, non potrei mai rinunciare ad un panino, neanche dopo un incidente stradale, pensavo mi conoscessi.-
Avrei dovuto immaginarmelo, in fondo era sempre Juggie, non poteva cambiare così tanto in una notte.
-Ok, allora gli scrivo.-
*
*
*
Da Pop's
Al tavolo in fondo c'erano seduti V e Archie, ora mai era il nostro tavolo, ogni volta che dovevamo vederci da pop's ci sedevamo lì, a meno che non dovevamo festeggiare qualcosa in grande quando invece andavamo allo speakeasy, il locale clandestino di V.
-Oddio mio ragazzi-
Veronica era sconvolta dal vederci in quello stato mentre Archie stava ancora metabolizzando l'immagine nella mente.
-Cosa è successo?-
-Incidente in moto.-
Jug rispose prontamente come fece con mia madre poco prima.
-State bene?-
Archie si era svegliato dal suo sogno ad occhi aperti ed era corso verso di noi vedendoci con una gamba fasciata per uno e le stampelle per darci il suo aiuto.
-Si arch, non preoccuparti-
-Hanno preso il colpevole?-
Eccolo lì, il lato giustiziere del rosso paladino, da quando lo conosciamo ha sempre avuto una parte vendicativa, e dato ciò che era successo al padre è una cosa comprensibile, ma non aveva ancora capito che lui non è la polizia e che può morire.
-Si è costituito subito dopo aver chiamato i soccorsi, Gio Dalmes, guidando non ha visto il rosso e ci è venuto contro.-
-Abbiamo passato la notte in ospedale, ci avete chiamato ed eccoci qui. Tutto ok.-
-Bhe, se è così, cosa prendete?-
Lì a quel tavolo da Pop's ci sentivamo uniti, la maggior parte del tempo passato insieme era dentro quel locale e nessuno avrebbe mai potuto toglierci ciò.
*
A casa
-Jug-
Lo vedevo strano, era cupo, impegnato nei suoi pensieri, con lo sguardo basso e vuoto.
-Che c'è?-
-Ti ho messo in pericolo, ho messo in pericolo la tua vi..-
Lo zittii con un bacio, non doveva dire così, non era colpa sua. Nel momento nel quale le nostre labbra si scontrarono sentii un misto di tutte le emozioni ora mai dimenticate dalla mia mente, io avevo bisogno di quel contatto, ne sentivo il bisogno, del suo tocco.Jughead's pov
Mi baciò. Finalmente sentii le sue labbra, mi mancavano, mi mancava lei, ci vedevamo ogni giorno ma dopo aver passato quello passato la sera prima era come se il mondo mi fosse crollato addosso, letteralmente, solo che il mondo in questo caso è una moto. Quel momento bellissimo durò un eternità, o almeno sembrava un eternità, appena ci dividemmo l'uno dall'altra ricominciammo a respirare e tutti e due alzammo i lati della bocca come per fare un sorriso. Cazzo se la amo.

STAI LEGGENDO
legati nei serpent, nella vita, in tutto
FanfictionBetty Cooper e Jughead Jones, due semplici ragazzi di una strana cittadina, Riverdale, tra risse da bar, drammi della scuola questi due ragazzi riusciranno a stare insieme superando tutto ciò che la vita gli pone contro.