Capitolo 6

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Mentre cercavo le parole giuste per rispondere all' sms di Callum, il cellulare vibrò di nuovo. Com'è insistente! Pensai.

Poi aprì il messaggio e il mio cuore perse un battito, era lui.

Lo lessi tutto d'un fiato e alla fine mi sentì in colpa per aver pensato che non gli importasse di me. Iniziai a pensare ad una risposta ma non mi venne in mente niente, normalmente ero abbastanza brava con le parole ma con lui non sapevo mai come comportarmi o cosa dire e ciò era davvero frustrante. Andai in cucina avanzando a tentoni nel buio, misi a bollire l'acqua e aspettai che la mia camomilla fosse pronta rannicchiandomi sul divano gelido. Chiusi un'attimo gli occhi combattendo con la stanchezza ma quando li riaprì era mattina. Mi alzai barcollando e notai la mia camomilla ormai ghiacciata, ancora sul fornello spento, la versai nel lavandino e andai in camera a cambiarmi. Passando di fronte al frigorifero notai un post-it fermato da una di quelle calamite che si comprano come souvenir quando si va in vacanza, così mi avvicinai per leggere.
Abbiamo portato i tuoi fratelli in montagna, dopo pranzo andiamo a trovare i nonni torneremo per cena. Abbiamo pensato di non svegliarti, sembravi stanca.
Baci. Mamma

Ed ecco che venivo abbandonata di nuovo dalla mia famiglia. Sorrisi tra me e me pensando alla tranquillità che c'era in casa senza quelle due piccole pesti, impagabile.

Mi feci una doccia veloce e mi vestì optando per una semplice felpa e un jeans, chiamai Medison e le dissi di venire da me, nel frattempo preparai qualcosa per pranzo.

Dopo aver mangiato ci vedemmo un film e chiacchierammo del più e del meno.

"Non mi hai più raccontato come è andata con Logan! Dopo che ti ha accompagnato a danza non è più tornato da Jennifer" disse mia cugina con tono accusatorio. Non sapevo se parlarle della lettera, del messaggio e... oh no... Il messaggio!! Mi ero scordata di rispondergli dopo essermi addormentata e mi sentivo sempre più in colpa. Medison notò subito la confusione sul mio volto "Ei è tutto okay? Non volevo impicciarmi dei fatti tuoi ero solo curiosa" "Non è colpa tua mi sono dimenticata di fare una cosa aspettami quì torno subito" dissi cercando di tranquillizzarla. Annui silenziosamente così mi alzai e corsi in camera per scusarmi con lui.
Logan Pov

Quando mi svegliai ero piuttosto stordito. Mi faceva male la testa come dopo una sbronza e le gambe non reggevano il peso del corpo. Guardai l'ora, erano le 12 e 30 e il silenzio si faceva sentire, la casa era fredda e deserta come pure il nostro giardino, ricoperto di uno spesso strato di bianca e candida neve. Il cielo era grigio, privo di vita e gli alberi si agitavano mossi dal vento. Mi alzai e l'aria gelida mi penetrò le guance accaldate per via del calore delle coperte. Andai in cucina, stanco di osservare il nulla dalla finestra e mi preparai la colazione.

Stavo leggendo un libro parecchio noioso, quando il cellulare prese a suonare.

La voce squillante di Jennifer fu come un colpo per la mia testa. Era così fastidiosa e stridula che avrebbe fatto invidia a qualsiasi volatile.
Loghii!

Odiavo quel soprannome era così infantile.

Ciao Jennifer

Sei sparito dopo aver portato via Greta

Grace non Greta. Ero stanco e sono tornato a casa.

Si è la stessa cosa. Bhe se vuoi vengo a farti compagnia

Disse con tono malizioso. Non volevo vederla e soprattutto non volevo sentirla, ma come sempre lei, non faceva caso al mio tono infastidito continuando per la sua strada
Non ce n'è bisogno

Vabene tra dieci minuti sono li, bacetti!

Dopodiché riattaccò. Diamine se non la sopportavo.

Dopo un pò ripensai a Grace, non mi aveva risposto come avevo previsto. Ero deluso, pensavo fosse diversa dalle altre, pensavo potessimo diventare amici, mi attirava, era così misteriosa ed io così curioso di sapere che cosa nascondeva dentro, volevo scoprire di più, conoscerla, ma lei, non mi aveva permesso di farlo.

Quando Jennifer arrivò rimasi sbalordito dal suo abbigliamento. Indossava un vestitino rosso molto corto e leggero, come non sentisse freddo era un mistero. Aveva un corpo maledettamente bello e formoso, forse, l'unico reale motivo per cui stessimo insieme, perchè poi la testa, era completamente priva di cervello.

Camminò sensualmente verso di me e subito mi cinse il collo con la braccia avventandosi sulle mie labbra e trascinandomi sul divano.

Grace Pov.

Presi il cellulare e composi di getto il messaggio senza pensarci troppo.
Ciao.
Sono io, Grace.
Mi dispiace di non averti risposto prima, ma mentre pensavo a cosa scriverti mi sono addormentata. Non è una scusa ma mi sento così in colpa!
Il tuo messaggio mi ha un pò stupito a dir la verità, e sia chiaro non in senso negativo. Pensavo ti fossi dimenticato di me, che non eri venuto al parco perché non volevi vedermi, quando semplicemente c'é stato un malinteso. Ho fatto tardi ieri sera e quando sono arrivata al parco tu non c'eri più. Mi sono sentita stupida, ho addirittura abbracciato un ragazzo pensando che fossi tu e adesso non so neanche perchè te lo sto raccontando visto che normalmente non parlo molto.
Stavo pensando che i nostri, effettivamente sono dei papiri non dei messaggi.
Bhe spero che questo sia servito a qualcosa. Ora vado, Medison mi sta aspettando. A presto
Spero
XX Grace

Tornai in salotto con un peso in meno, mi sentivo davvero sollevata.

La serata passo tra risa e lunghe chiacchierate finche non tornarono i miei, Medison salutò tutti e tornò a casa.

Stavo aspettando che la cena fosse pronta quando Eddy mi si avvicinò con un sorriso irritante sul volto. "Ci siamo divertiti molto oggi" disse con fare maligno "Buon per voi" succedeva sempre così, sembrava gli facesse piacere sapere che io non avevo condiviso quei momenti felici con loro. Mi sentivo così fuori posto, come se non fosse realmente la mia famiglia.

Ancora un anno e mezzo e tutto questo sarebbe finito, avrei lasciato la città e sarei andata in giro per il mondo a cercare la mia felicità.

Vivi Sogna AmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora