𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟛

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Apro gli occhi, la luce del sole, nonostante sia dietro le tende, è forte e illumina uniformemente la stanza, mi ritrovo a fissare il tetto, per l'esattezza, il lampadario: è appeso al soffitto da un filo molto fine, quasi non si vede e se non presto attenzione sembrerebbe che l'aggeggio volteggi nell'aria, invece eccolo lì, è piccolo, eppure sostiene tutto quel metallo e vetro decorato.

Nessuno pensa al fatto che potrebbe crollare da un momento all'altro, si sostiene che quel filo debba reggere tutto quel peso.

Se la gravità fosse al contrario il lampadario lo avrebbe già schiacciato senza lasciargli vie di scampo, lo avrebbe aggredito con tutto il suo peso, facendolo sparire.

Ma a nessuno importerebbe.

È solo uno stupido lampadario.

È solo una stupida ragazzina...

Scuoto la testa.
È stupido paragonarsi a un lampadario.

Decido di staccargli gli occhi di dosso e analizzare l'ambiente in cui mi trovo.

È una stanza davvero grande, ha le pareti bianche e il pavimento è ricoperto da mattonelle lucide nere con disegnate delle crepe bianche, credo sia marmo. È più pulito di me, in questo momento, dato che non mi lavo, né cambio i vestiti da due giorni.

A sinistra ci sono due porte, una credo che porti fuori di qui e l'altra deduco che sia quella del bagno.

Mi alzo dal letto, un po' dolorante, per vedere se le mie deduzioni sono vere ma mi ritrovo di fronte a una finestra con davanti un divanetto di pelle nera; da cui si scorge un enorme giardino, vedere tutto questo verde mi avrebbe messo una certa felicità, se solo non mi avessero rapita e non mi sentissi una merda.

L'equilibrio scarseggia ma decido di continuare l'esplorazione.

Mi dirigo verso il "forse bagno", apro la porta e i miei occhi si ritrovano davanti un bagno letteralmente enorme. A destra c'è uno specchio molto grande circondato da una luce e appena vedo il mio riflesso mi sembra di star guardando un mostro.

Ho le occhiaie che mi arrivano fino a sotto i piedi, il mio viso è pallido, molto pallido, e dei capelli non parliamone proprio, noto che il mio naso è sporco di sangue così apro l'acqua gelida e mi lavo la faccia.

Nel bagno c'è anche una doccia molto grande, una vasca da bagno con idromassaggio, un wc, il bidet e una piccola finestra, però è molto in alto e data la mia altezza, non ci provo nemmeno a cercare di arrampicarmi per uscire da qui.

Vedo un'altra porta alla fine del bagno, vado ad aprirla e noto che c'è una stanza, relativamente "piccola" rispetto alle altre, con una cabina armadio tutta nera, non freno i miei istinti e la apro, ma è vuota.

Speravo ci fossero dei vestiti? Si, dato che i miei puzzano di sudore in una maniera assurda e odio sentirmi sporca.

Finito il tour mi ributto sul letto, tanto che posso fare?!

Penso a quanto questa camera e il bagno mi urlino "sono ricco!".

Neanche il tempo di mettermi comoda che avverto delle voci vicino alla porta che viene subito spalancata, un uomo si dirige verso di me, tento di scansarlo ma mi afferra bruscamente per il braccio facendomi alzare dal letto.

-" Muoviti! Il capo ti aspetta." -  Urla mentre mi porta in giro per questa enorme casa strattonandomi per il gomito.

-" Lasciami! Mi fai male idiota!" - Cerco di divincolarmi ma senza nessun successo.

Si ferma davanti a una porta e mi butta dentro, poi la richiude subito non dandomi nemmeno un secondo per poter fuggire; cerco di forzare la maniglia ma niente, non si apre.

Perchè lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora