Quando mi sveglio, mi ritrovo illuminata dalla luce del giorno e circondata dal verde. Ci troviamo in una stradina immersa in un boschetto.
L'auto si muove in modo irregolare a causa delle radici degli alberi che sorpassiamo durante il tragitto. È un dondolio quasi rilassante.
Dopo aver svoltato, la ormai monotona visuale di arbusti, alberi e erba, cambia, davanti a noi diventa sempre più vicina una grande villa nera con davanti una piscina anch'essa enorme. Mi sistemo sul sedile per vedere meglio lo spettacolo di casa davanti a me.
Mi chiedo chi cavolo abbia creato questa casa da sogno.
<< Buongiorno. >> Quasi mi spavento per quanto la sua voce sia potente.
Buongiorno? Ma siamo seri?
L'auto si ferma cautamente.
<< Posso scendere? >> Mi sembra quasi surreale il fatto di poter uscire dall'abitacolo.
<< Si.>>
Entro in casa, lasciandomi alle spalle i due uomini robusti che fiancheggiano l'entrata.
<< Tutto libero Signore.>> Questo è tutto ciò che dicono con il loro solito tono neutro.
Subito dopo l'entrata proseguo per un lungo corridoio che porta al salotto. Ma non uno dei tanti salotti... Il soffitto è altissimo e composto da quadrotti in vetro contornati da legno scuro. Sopra di noi, si vedono le folte chiome degli alberi mosse da un leggero vento, che spaziano dal delicato verde chiaro delle betulle al selvaggio verde scuro dei pini.
Quando abbasso lo sguardo noto che il resto del salotto segue lo stesso stile, ci sono grandi finestre contornate dal legno scuro che ricopre anche il pavimento. Dalle finestre e dal tetto entra la luce del sole mattutino creando un'atmosfera surreale.
<<Vuoi rimanere lì tutto il giorno principessina, oppure ti va di fare colazione?>> Seguo la sua voce arrogante e lo trovo poco distante intento a cercare qualcosa in un mobile della cucina completamente nera.
Alza la testa quando si accorge che lo sto guardando male per avermi chiamato "principessina".
Non mi scordo affatto come si è comportato ieri notte con me. È stato cattivo, sputava fuori le parole con una rabbia feroce. E inoltre ha ribadito che io non sono altro che un suo ostaggio. Può essere un bravo attore, sa fingere alla perfezione che gli importi qualcosa di me. Ma sono tutte fottutissime bugie.
Mi avvicino alla penisola sotto la quale lui sta cercando, mi sporgo poggiando i gomiti sul marmo freddo e lo guardo dall'alto con sguardo seducente.
Vedo i suoi occhi verdi diventare estremamente confusi
<< Tu mi hai rapita, io sono solo un tuo stupido ostaggio. E tu non hai la minima idea del perché mi rivolgi la parola da quanto inutile io sia. >> Il mio tona cerca il più possibile di imitare il suo.
Riesco esattamente nel mio intento perché lui si alza repentinamente e posso leggergli in faccia quanto sia incazzato.
Mi sposto dal bancone ma prima che io sia fuori dal suo raggio di azione mi afferra con forza un braccio tenendomi ferma.
E senza volerlo le immagini di quella sera si fanno spazio nella mia testa cancellando tutto il resto. In un attimo sono di nuovo sotto le sue grinfie.
Lui che mi afferra per le braccia, bloccandomi, prima di scaraventarmi per terra. L'impatto con l'asfalto duro e freddo sotto il mio viso. E poi il sangue che scorre caldo denso sul mio viso.
Come fosse un miraggio nel deserto, la voce di Aiden mi riporta alla realtà.
<<Davvero sei così ingenua? Davvero non riesci a capire che tu, per quanto lo vorrei anche io, non sei per niente inutile?!>>
<<Cosa vuoi dire?!>> Ora sono io a essere confusa, non ho seguito le parole dette in precedenza. Maledizione! Per una volta che decide di parlare io non lo stavo ascoltando.
<<Cosa pensi che volevano quelle persone che hanno provato a ucciderti ieri sera?>>
Nella mia testa prende forma un pensiero insensato..
Volevano me?
<<Esatto.>>La sua voce mi riporta alla realtà.
Solo ora mi accorgo di non averlo solo pensato ma anche sussurrato.
<< Quelli erano uomini dei tuoi genitori a cui era stato dato l'ordine di ucciderti.>> Quello che dice non può essere vero.
<<Non ci hanno nemmeno provato a salvarti da viva.>> Non può essere la verità, eppure non sta mentendo.
<< Stai zitto. Ti prego non dire altro.>> Strattono il mio braccio divincolandomi dalla sua presa ferrea e corro su per le scale, non riuscendo nemmeno a trattenere le lacrime.
Arrivata al piano di sopra mi rifugio in bagno, dove c'è l'unica porta che può essere chiusa a chiave.
Lo specchio ampio riflette la mia immagine e quasi non mi riconosco. I capelli scompigliati mi circondano il viso in modo disordinato, i miei occhi sono leggermente rossi a causa del pianto e il mio aspetto è veramente orrendo.
Sento qualcuno bussare forte alla porta.
<<Madison? Esci dal bagno per favore.>> Percepisco dell'agitazione nella sua voce.
Poi un'idea folle si crea nella mia testa.
<<Lasciamo stare, voglio stare un po' da sola.>> Mi avvicino alla finestra del bagno.
<<Non hai tutti i torti in fondo.>> Sento Aiden allontanarsi dalla porta e capisco che è il momento di agire.
Tiro l'acqua del water per fare rumore e nello stesso momento, con estrema delicatezza apro la finestra sulla destra.
È grande e non c'è nessuna inferriata quindi posso passarci facilmente.
Qualcuno qui non ha pensato a una mia possibile fuga.
Mi affaccio. L'unico problema è l'altezza, saranno circa tre metri di caduta libera prima di atterrare sul terreno ricoperto di foglie.
Ma devo farcela, se non vado ora non avrò mai un'altra occasione del genere.
Ho bisogno di sapere la verità, non posso fidarmi di lui e di quello che dice. I miei genitori mi vogliono bene e non manderebbero mai e poi qualcuno a uccidermi. È una follia soltanto pensarlo, quasi mi viene da ridere per la convinzione con cui quell'idiota lo ha detto. Come se lui sapesse tutto di me, della mia vita, dei miei genitori...
La rabbia mi scorre dentro come fosse un fiume in piena. Mi asciugo le lacrime dal viso e mi butto, impaziente di sentire l'impatto con il terreno.
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Mi rendo conte che è tanto che non aggiornavo. Lo so, sono pessima. Ma sono successe un sacco di cose e ora sono più pronta di prima a dedicarmi alla scrittura. Perciò spero che ci sia qualcuno disposto a leggere.
Aggiornerò molto spesso.
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Perchè lui?
Roman d'amourMadison, una ragazza pura e innocua, viene rapita da qualcuno che invece non lo è per niente. Aidan Parker vuole vendetta. E' un uomo normale, all'apparenza. Cosa lo spinge a tanto? Cosa vuole da un'ingenua ragazzina? Dai suuu! Vieni a leggere il mi...