Qualcuno mi scuote il braccio, sta anche dicendo qualcosa, che però non riesco a capire.
Scopro la testa da sotto le coperte, mi giro e sussulto.
Un tizio mai visto prima è davanti a me e mi sta guardando con aria di disprezzo, come se gli facessi schifo. Eppure, non mi sembra di essere un mostro.
- "Alzati. Ti aspetto fuori dalla porta tra cinque minuti esatti." - Questo è tutto quello che dice, nemmeno si presenta ed esce dalla camera.
Mi alzo, vado in bagno e lavo il viso con dell'acqua gelida. Non ho nemmeno un asciugamano per potermi asciugare così uso la felpa.
Mi dirigo fuori dalla stanza dove trovo l'uomo di prima.
- "Seguimi senza parlare."- Qualcuno si rivolgerà mai a me non dandomi ordini?
Mentre camminiamo per la casa, i miei occhi curiosano in giro; qui è tutto in ordine, troppo in ordine, non c'è nemmeno un po' di umanità in questa abitazione.
È triste.
Mi rendo conto di dovermi fermare solo quando vado a sbattere contro l'uomo davanti a me.
Una risata mi fa tornare alla realtà. Mi volto e lo vedo, è in cucina e sta tagliando della frutta. Mi fa segno con il capo di raggiungerlo e così faccio.
È sempre vestito di nero, le maniche della camicia sono arrotolate fino ai gomiti e i capelli ricci gli ricadono sulla fronte.
Mi avvicino al tavolo ma tengo comunque una certa distanza e lui sembra accorgersi che io non voglio avvicinarmi a lui più di tanto.
Mi guarda in un modo strano, non riesco a capire se anche lui ha lo sguardo schifato, come tutti gli altri uomini all'interno di quella casa, oppure ho qualcosa di orrendo sul viso.
Mi raggiunge mi passa un piatto dove ci sono una banana, delle fragole, una mela e un kiwi tagliati.
- "Mangia" - Dice mentre mi porge una forchetta.
Ora che ho del cibo davanti mi rendo conto di avere davvero tanta fame però non so se fidarmi.
- "Chi mi garantisce che lì dentro non c'è del veleno per farmi fuori?" - Domando incrociando le braccia e spostando il peso del mio corpo su una gamba.
Soffoca una risata.
Questa situazione è tutto tranne che divertente, sembra psicopatico.
- "Hai delle occhiaie davvero orrende, dovresti mangiare qualcosa.
E poi, non voglio ucciderti, non sono io il cattivo qui." - Abbassa lo sguardo e si siede .
Non è lui il cattivo? Ma siamo seri?!
Però non sembra stia mentendo, del resto se mi uccide non avrà più le sue preziose informazioni.
Il mio stomaco, come per consigliarmi inizia a brontolare.
E va bene.
Mi siedo sull'unica altra sedia che c'è di fianco a lui e inizio a mangiare.
Mi sento decisamente osservata.
Quando ho finito prendo le medicine, anche se mi sento già meglio.
Mi incammino verso la mia stanza ma vengo fermata.
- "Vieni con me." - Ordina con tono serio e tranquillo.
- "Dove?" - Ovviamente non mi risponde.
Afferra il mio avambraccio, al suo tocco mi irrigidisco.
Mi conduce dentro un ascensore, preme un pulsante che poi si illumina, iniziamo a scendere e pochi secondi dopo le porte di metallo si aprono mostrandomi un garage pieno di auto di lusso.
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Perchè lui?
RomansaMadison, una ragazza pura e innocua, viene rapita da qualcuno che invece non lo è per niente. Aidan Parker vuole vendetta. E' un uomo normale, all'apparenza. Cosa lo spinge a tanto? Cosa vuole da un'ingenua ragazzina? Dai suuu! Vieni a leggere il mi...