7.

66 5 0
                                    

                    ** Bellie **

Il suono di un' ambulanza mi sveglia, apro gli occhi svogliata e alzo lo sguardo.

Will mi fa da cuscino, purtroppo per lui l' unica cosa che gli può stare è il mio tutone unicorno.

Amo gli unicorni e lui è così dolce vestito così, non potevo non farglielo mettere.

Che fottuto casino ieri! Prima mi ha baciata, e io di sicuro non mi sono tirata indietro, poi mi ha chiesto di andare con lui ad Halloween, non che non mi faccia piacere ma già ero mentalmente confusa prima figuriamoci ora.

Rimango poggiata sul suo petto per qualche minuto ancora, non per fare la romantica ma mi piace stare così, sentire il suo respiro, il suo battito percepire tutti i suoi movimenti.

Mi alzo e vado a prendere il telefono, 7:55, il compleanno sarà alle dieci, Dar ha organizzato tutto alla perfezione, non possiamo arrivare in ritardo.

Mi faccio la doccia e mi vesto, torno in cucina e noto che Will è ancora nel mondo dei sogni, è spaparanzato sul divano a pancia in sù, sembra un bambino quando dorme.

Mi scoccia svegliarlo ma se arriviamo tardi Dar ci uccide.

Mi avvicino cauta a lui e gli accarezzo delicatamente il viso, lui mugugna in segno di protesta.

- Ehi Will, svegliati, la colazione è pronta. - gli sussurro ad un orecchio.

- Hai fatto i pancake? - mi chiede con la voce leggermente roca senza aprire gli occhi.

- Ma certo mio piccolo unicorno. - mento io.

- Non è vero bugiarda! Non sento il profumo! - dice tirandomi verso di lui e facendomi il solletico alla schiena.

Alla fine mi stringe in un forte abbraccio e rimaniamo in quella posizione per pochi secondi.

Ci alziamo e ci sediamo a mangiare i nostri cereali con il latte.

- Comunque sei carino quando sbavi. - gli dico in tono scherzoso e noto che arrossisce.

- Will i tuoi vestiti sono ancora umidi. - gli dico mentre a lavarsi e io ritiro le tazze della colazione.

- Non mi interessa Bellie, non mi vestirò da Unicorno ancora, io sono punk. - mi dice in tono ovvio.

- Ma ti ammalerai Will il punk. - dico preoccupata e lui non mi ascolta.

- Bellie? - mi chiede entrando in cucina in boxer, ha in mano il phon e sta facendo gli occhi dolci.

- Che c'è Will? - gli chiedo guardandolo negli occhi.

- Vero che asciughi i capelli al tuo unicorno?- dice in tono accondiscendente.

- Non eri Punk? - dico asciugandogli i capelli.

- Sappi che con te sono un automa, posso essere punk ma anche unicorno. - dice in tono serio e non posso fare a meno di ridere.

Alle dieci in punto siamo davanti al portone ad aspettare Dar, spero arrivi in fretta dato che quel coglione ha i vestiti fradici.

Dopo circa cinque minuti una smart con la musica a tutto volume inchioda davanti a noi, siamo in tre quindi Will si è infilato nel mini cofano, Dar guida e io tengo la torta nell'altro sedile.

Sfrecciamo per i vicoli del quartiere rischiando la vita parecchie volte per la guida " alternativa " di Dar.

- Ho mandato Davis a predere il latte al supermercato, dobbiamo muovere il culo ragazzi. - dice con la sua solita voce poco mascolina tirandosi il ciuffo indietro.

Cold LipsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora