25 Maggio 1920
Firenze
Mi risveglio e non c'è nessuno,sono sola.Cosa mi sta succedendo,non capisco,l'unica cosa che ricordo è che Matteo mi diceva di andarmene, perchè era pericoloso rimanere affianco a lui, "Corri Valeria,corri",le uniche parole che mi rimbombano nella testa,poi qualcosa,qualcuno che mi attacca da dietro,alla fine buio.Il risveglio più brusco della mia vita,mi sento come stanca,mi gira la testa,mi viene da vomitare,dolore dapperttutto.Sono in un piccolo vicolo,illuminato solo dalla lieve luce del sole che stava tramontando,che oltre ad illuminare me illuminava anche qualcos'altro.Mi avvicino molto lentamente,mi trascino verso quella cosa, e vedo che è una persona,un uomo con la gola squarciata pieno di sangue.Sono spaventata,non so cosa stia succedendo,le lacrime che scendono,dove è Matteo,è scomparso e ormai è quasi notte, i miei genitori saranno preoccupati.Mi accovaccio in un piccolo angolo e piango,fiumi di lacrime,forse non ho mai pianto cosi tanto in vita mia,non mi sono mai sentita cosi vuota e persa.Sento sangue in bocca,tocco le mie labbra ed è proprio cosi,e anche i miei vestiti sono corparsi di quel liquido rosso.
Ho fame,quella fama che ti mangia dentro,che ti distrugge,che ti uccideresti,sento che sto diventando altro.Sento l'odore forte di sangue che proviene da quella persona accanto a me.Arriva un uomo,credo che sia un povero barbone,il sangue che che pulsa sotto le sue vene,una voglia irrefrenabile di attaccarlo,ma perchè.Neanche mi vede,è interessato più al pezzo di pane che ha in mano.Cammino lentamente verso di lui,mi abbasso,ha un odore cosi buono,ma come è possibile.Mi avvicino a lui con un piccolo scatto,vedo già la paura nei suoi occhi,che bello,mi sto già abituando.Sento l'istinto che sale,le gengive che fanno male,i canini che si allungano,mi avvicino e.............................e lo sbrano,gli porto via ogni di quella che era per lui essenza vitale.Qualcosa di buono c'è,la sete diminuisce.Mi stacco dal suo corpo senza vita,ho paura di me stessa,sono un mostro.
23 Gennaio 2015
Roma
Finalmente a casa,oggi è stata una giornata troppo pesante,ho solo voglia di rilassarmi con um bicchiere di birra,forse,e una sigeretta e non sentire nessuno,nemmeno....................eccola già urla per le scale.<<Vale!!>> Urla,apre la porta in modo brusco e vedo una lei triste e arrabbiata.
<<Dimmi Fede>>
<<Claudio fa ancora lo stronzo>> Dopo tutto questo tempo crede ancora a quello che i ragazzi gli dicono,ma che devo farci,se non ci fosse lei non sarei qui.Lei è la mia migliore amica da sempre,viviamo insieme da troppo tempo ormai,ma non mi sono stufata di lei,chi lo farebbe,a quanto pare solo questo "Claudio".
<<Fede ormai è quasi un anno che state insieme e ti tratta male,perchè continui a stare con lui,per sentirti quello che non siamo?>>
Silenzio.Era ancora convinta di essere un umano.
<<Ma io lo amo>> Sempre cosi.
<<Amore,amare,dici sempre cosi quando si tratta di lui>>
La rabbia sale.
<<Questo sentimento l'hai provato con Fabio,lo sappiamo entrambe,è inutile che fingi,come è stato per me Matteo,persone che abbiamo amato troppo tempo ormai, ma che non sono scomparse dalla nostra testa>> Quasi urlo.
<<Non è vero,Fabio non deve essere l'unico,tutto questo tempo,io almeno sto cercando di andare avanti,tu nenache quello fai>> Dice tra le lacrime,tutto vero,ho paura di innamorarmi di nuovo.
<<Novantaquattro anni che cerchiamo di dimenticarli>> Dice come se fosse un sussurro.
Piango anche io,le lacrime scendono da sole.
Mi abbraccia e sussurra un "Non volevo,scusa,ti voglio bene".Dentro me stessa crollo e lei mi stringe sempre di più da togliermi il fiato.Finiamo sempre cosi lei che consola me.Si stacca facendomi un lievo sorriso e gli occhi arrossati.Afferra il pacchetto di Marlboro Gold sul comodino alla sinistra del grande letto in cui dormiamo da due anni ormai.Apre la finestra che da sul piccolo balcone,che abbiamo decorato con due sedie sdraio e piccole piantine,dove quasi ogni sera ci mettiamo a fissare le stelle a parlare,o a ricordare i vecchi tempi.Si siede su quella a destra e accende una,mi passa il pacchetto e accendo anche io.Rimango in piedi mentre aspiro rillessandomi,osservo il panorama e si sentono persino gli schiamazzi dei ragazzi in strada.
Silenzio di nuovo,ma almeno è uno liberatorio.
<<Andiamo a caccia>> Dice Federica come se fosse un obbligo.
Cacciare.Predatori e prede.
<<Si ho fame anche io>> Un sussurro che viene portato via dal vento.
SPAZIO ME
Questo è il primo capitolo,spero che vi piaccia ci tengo molto a questa storia. Votate e commentate grazie.
Bacioni
Adoroleggere
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Vampira
VampireEra l'ormai lontano 1920 quando tutto cambiò,quando Veronica divenne qualcos'altro. Con la parola "Mostro" che la ossessionava e con il "per sempre"che la terrorizzava,è riuscita ad andare avanti. Persone che andavano e venivano,persone amate ormai...