Capitolo 4.

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Mostro.

Mostro.

Mostro.

Sei un mostro.

Fai paura.

Nessuno ti vorrà.

Sarai per sempre odiata.

Mostro.

Sono un mostro,mostro,uno schifo.

Non posso farcela.

Dopo quel giorno ormai ho perso il conto,non mi nutro da non so quanto tempo.

Con me,con la mia famiglia,vive la persona che mi ha trasformato così per salvarmi. Matteo.

Mi ripeto che è l'unico che può aiutarmi,che sa cosa sono veramente.

Ha soggiogato tutta la mia famiglia per aiutarmi,li ha convinti che io abbia una leggera febbre.

Mi rifiuto di nutrirmi,faccio male solo ad altre persone,e non voglio.

Matteo si arrabbia.
È sempre arrabbiato.
Nervoso.
Non accetta che io non mi nutri.
Dice che morirò così.
Ma io voglio morire,non posso andare avanti così.

Mi rifiuto.
Meglio lasciarsi morire.

Ormai sono solo una figura,un'ombra bianca,con una pelle quasi trasparente stesa su quel letto che puzza di morte,la mia stanza,la mia casa puzza di morte.

Morte.

Morte.

Morte.

Mi dico che morirò tra poco,con una pelle bianca come il latte,le labbra screpolate che hanno perso colore,gli occhi stanchi e incavati come le mie guance,i miei capelli scuri che stanno perdendo la luce di sempre.

Non ho il coraggio di prendere lo specchio.

Non voglio vedere il mostro che sono diventata.

Da ragazza di una famiglia rispettabile a questo.

Il tempo sta rallentando.

Ormai mia mamma è solo una donna dagli occhi spenti,non sa neanche lei quello che fa,oramai è asservita,porta un bicchiere di sangue ogni mattina,ogni pomeriggio,ogni sera.

Non sorride più.

Non mi rivolge più la parola.

Sto cercando di non guardarla più.

Preferisco guardare fuori.

Anche se fuori è bel tempo per me non è così,sono vuota dentro,piene di nuvole scure e pioggia caduta,ed è la stessa cosa che vedo al di fuori di quella finestra.

Matteo non sta quasi mai a casa.
Sempre stanco.
Nervoso.

Esce e ritorna tardi che puzza di sesso,di donna.

Va a puttane lo so,non lo dice ma io lo so.

Torna,apre e chiude la porta di camera mia canticchiando da ubriaco,gli unici momenti in cui lo vedo felice. Quando è ubriaco.

Osserva i bicchieri di sangue ancora pieni sopra il comodino. Sono tutti ammassati,ci sono ancora quelli dei giorni scorsi. Non mi attira nemmeno più l'odore di sangue.

"Principessa non hai mangiato neanche oggi"

Mi dice sempre così, sorridendo,accarezzandomi la guancia come se fossi una bambina.

Mi rivolge un altro sorriso,si siede su un divanetto che ormai è diventato il suo letto e dorme.

Io invece non dormo.

Non c'è la faccio.

Penso soltanto al momento in cui me ne andrò,quando morirò e sarò felice.

Quello che mi mancherà sarà la mia famiglia,Federica la mia amica e l'amore che c'era con Matteo.

Ecco che piango,quando si tratta di lui piango sempre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2015 ⏰

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