parlami quanto vuoi

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                                                             se ti rende felice, non è mai una perdita di tempo          


pov millie 

mi svegliai presto quella mattina , giusto in tempo per vedere l'alba , visite e controlli come sempre e poi mi cambiai.      verso mezzogiorno cercai di mangiare qualcosina e fui felice quando mandai giù qualche boccone di pasta.   le cose belle non durano molto e infatti mi ritrovai a vomitare il tutto verso le tre . beh meglio che niente no ?

una cosa che amavo era vagare per i corridoi dell'ospedale , avrei voluto stare a casa mia , ma non me lo permettevano . ero monitorata h24 7 giorni su 7 da macchinari bilance e metri in tessuto . cartelline mediche , infermieri ,dottori   e psicologi erano la mia routine quotidiana .

eh si , niente amici, prima di diventare anoressica di amici ne avevo ma furono proprio loro a buttarmi dentro a questo infernale loop , era colpa loro , e questo lo sapevo bene.


mi appoggiai a una panchina nel retro dell'ospedale , almeno qualche ora d'aria me la permettevano .  vi dirò la verità , non avrò pure amici , ma io osservo tutto . Millie bobby brown non è capace a socializzare , ma se non altro sa osservare , conosco tutti i ragazzi e ragazze dell'ospedale , non di persona , li vedo nei corridoi o nelle sale ricreative . ma c'è un ragazzo in particolare , Finn Wolfhard stanza 254 terzo corridoio a sinistra . non prendetemi per stalker , so di lui perchè  è arrivato da poco ,     e grazie alle infermiere sono sempre informata .


sembra simpatico , ma anche piuttosto timido . come biasimarlo , entrare qui dentro non è proprio una passeggiata . cambi routine , cambi mondo e cambi il modo di essere . non è facile vivere in 4 mura con miliardi di medici , pillole e macchinari da cui dipende la tua intera vita.

ma quel ragazzo non sembrava disorientato ne confuso , sembrava che sapesse già tutto , magari vedeva le cose con occhi diversi.


mentre pensavo questo notai il respiro farsi pesante , gli occhi che pregavano di chiudersi e il battito cardiaco farsi sempre più veloce , ero in pericolo e non lo sapevo.


finn pov

hey, sono finn ho diciassette anni e sono di vancuver , perchè sono finito qui?  soffro di cherofobia, e per chi se lo chiedesse è la paura di essere felici. non sono depresso , quella è una cosa ben diversa , ho paura, ho questa paura immensa di essere felice . voglio trovare una persona che mi faccia passare questa fobia , e finchè non la trovo resterò qui , con specialisti, psicologi e così via. non sono bravo con le parole ma so ascoltare.

mentre camminavo verso il retro dell'osopedale una ragazza si stava accasciando a terra con la mano sul petto. stava avendo un attacco di panico o una cosa simile . era molto bella , capelli mori lunghi fino alle spalle occhi piccoli marroni che guardavano verso il pavimento e le dita fragili che si stringevano tra le braccia a loro opposte.  corsi da lei , avevo quasi paura a toccarla , sembrava così delicata ma in quel momento aveva bisogno di aiuto. le presi la mano che fino a poco tempo prime era appoggiata a sinistra del petto , come a voler bloccare quel battito sfrenato .     " ehi ehi , calma , respira , ci sono io ora . non ti conosco, possiamo farlo dopo , ma ora ti prego cerca di guardarmi e mantieni il respiro regolare "  a quanto pare non stava funzionando , vedevo che si sforzava a guardarmi negli occhi ma evidentemente le risultava difficile , il battito era ancora accellerato . non chiamai i medici , nonostante sapevo che avrebbero potuto aiutarla , ma in quel momento c'ero io , e mi sentivo in dovere di farle passare qualsiasi cosa le stesse accadendo in quel momento. 

bilanciati - FillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora