Capitolo 4 - Il piano

768 32 0
                                    

Avevo un piano, non volevo più stare in questa famiglia, volevo andare dalla mia famiglia biologica, qualcuno che non mi tratti da schiava...

Sarei rimasta ancora due giorni in quella casa, per non dare sospetti che me ne volevo andare, preparerò la mia valigia con le poche cose che ho, mi riprenderò quei 50€ che mi sono stati tolti (forse prenderò qualcosa di più, perché non si sa mai) e dopo che loro se ne andarono a lavoro io me ne andrò, lascerò un bigliettino con scritto che me ne sono andata e addio.

Erano le 23:00, mi preparai e andai a dormire con Scott che a quanto pare è il nome di mio fratello, "spero che non sia un lupo almeno" dissi con una risatina.

*Biip biip biip* suonò la sveglia del telefono, mu preparai e andai giù e come sempre, preparai il caffè per Sarah e Mattew  quando erano al tavolo mi chiese Mattew
"Come stai?"  Con un tono dolce.
Rimasi scioccata, non me lo avevano mai chiesto.
"...bene, perché?"
"Per la scoperta di ieri"
"No no, sto bene" sorrisino falso.
"Tra poco arriverà un poliziotto, che starà davanti casa per sorvegliarti per non farti scappare"  rispose con un tono deciso.
"Ok.., tanto non scappo, non ho una casa dove andare. E se mi hanno abbandonato significa che non mi vogliono" dissi decisa, per non dare qualche sospetto.

Se ne andarono. Rimasi sola come sempre "se questo poliziotto rimarrà qui anche domani come farò a scappare? Mi chiesi.
Andai in camera a cercare una borsa dove possano entrare tutti i miei vestiti più cibo, acqua etc..

"Loro sono pieni di soldi, se gliene prendo 200 mica muoiono." Andai in camera loro a cercare i soldi, guardai nei comodini, cassetti, armadio, dappertutto e non avevo trovato niente. "e se fosse in un muro, o per terra?" "Sarebbe molto stupido" Andai davanti un quadro e lo tolsi, c'era una cassaforte "ma quanto possono essere stupidi? Me ne sono resa conto io che poteva essere dietro un quadro". Il problema era ora che la cassaforte aveva una combinazione a cifre, quattro cifre. "E adesso che faccio?" Mi chiesi. Cercai di mettere dei numeri a caso ma non andava niente, pensai che fosse la data del mio compleanno ma ne dubitavo "0512" digitai e si aprì rimasi scioccata. Mi sentivo quasi in colpa per ciò che stavo per fare, ma se lo meritavano, mi avevano mentito per 17 anni che io ero loro figlia, non mi mandavano a scuola, non potevo avere amici, e mi trattavano da schiava, questo è il minimo che posso fare io. Scappare.

Presi 200 euro, e andai a nasconderli in camera mia. Tanto loro li non ci erano mai entrati.

Era arrivata la sera, cone ultimo pasto fatto da me per loro feci le patate al forno con pollo. Arrivarono si misero a tavola e come sempre loro non mi hanno neanche guardato. Mangiai anche io dopo e me ne andai in camera.

Poco dopo arrivò Sarah in camera mia. Iniziai a tremare e avere paura che loro avevano scoperto che io avevo presi quei 200€ e che si erano resi conto che volevo scappare. Iniziò a guardarsi intorno, sotto il letto, dentro l'armadio, in bagno e poi se ne andò. Io non dissi niente e neanche lei così presi Scott e mi addormentai.

"Biip biip" ero gia sveglia da un po', stavo pensando come arrivare a Beacon Hills.

7:00, oggi è il giorno, oggi me ne vado.


Nota autrice:
Ciaoo! Scusate se questo capitolo è più corto, il prossimo di sicuro sarà più lungo.

La sorella perdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora