Darcey prese a correre verso le scale di emergenza, spingendo con forza la maniglia rossa, e fregandosene degli addetti che le stavano urlando dietro.
Mai si sarebbe immaginata di fare una cosa del genere, specialmente se il motivo era un ragazzo milionario e alquanto famoso.Appena i suoi piedi poggiarono sull'asfalto della pista, Darcey, riprese la sua corsa a gran velocità, cercando di raggiungere Tom prima di vederlo scomparire dietro al portello dell'aereo.
"Tom!" Urlò tra un affanno e l'altro, cercando di farsi sentire dal castano. Ripetè il nome più volte finché, abbastanza vicina, lui la udì, e si girò verso la ragazza.
"Darcey?" Domandò confuso, mentre lei riuscì finalmente a raggiungendo. La giovane sorrise beffarda, prima di appoggiarsi alle ginocchia per riprendere fiato.
I due rimasero in silenzio per indeterminati istanti, mentre Tom si perse nei suoi pensieri mentre fissava Dy.
"Non puoi andartene così, cazzo. Con un dannatissimo messaggio?" Esclamò lei, diventando improvvisamente arrabbiata.
"Io... Scusa, davvero..." Tom d'altro canto non sapeva cosa dire, e di certo non si aspettava una visita del genere giusto 10 secondi prima del suo volo.L'attore si voltò verso la passerella attaccata all'aereo, su cui la fila si stava sfoltendo.
"Darcey, ti prego! Sono stato un imbecille e non avrei dovuto lasciarti qui così, senza nemmeno un vero saluto, ma...""No, davvero, tranquillo: ormai sono abituata alle persone che mi abbandonano." Sbuffò Darcey, lasciando cadere una lacrima incontrollata sulla sua guancia.
"Vorrei poter tronare indietro e restare." le disse dolcemente Tom, asciugando con il pollice la gocciolina d'acqua sul suo zigomo.
"E allora fallo. Resta."
I loro occhi si incontrarono, intrecciandosi tra loro, come i loro pensieri: che sembravano appartenere ad entrambi, come a nessuno.
"Non posso stare qui, Dy! La Marvel ha bisogno che torni per il nuovo film ed io..." Si bloccò, non sapendo più come giustificare tutta quella merda a cui cercava di aggrapparsi.
"No, non dire cazzate Tom, lo so benissimo che il tuo ritorno a New York era previsto tra settimane. È scritto sui giornali." e fu a quelle parole che Tom rimase infine zitto, comprendendo che si era definitivamente buttato da solo tra le sabbie mobili.
"Scappi anche tu, vero? Come tutti, d'altronde! Perché nessuno resta? Perché mi fate tutti questo?" Darcey scoppiò in un pianto liberatorio, mentre Tom la circondò con le sue braccia, cercando di rassicurarla.
Anche se alla fin fine era lui la causa di quel pianto, e lo sapeva bene.I due si dovettero voltare di scatto verso l'aereo, interrotti dalla voce di Donno, "Tom, muoviti, dobbiamo andare"
Il castano fece un veloce segno d'assenso, e poi tornò a guardare Darcey. Le regalò un ultimo sorriso, prima di voltarsi ed incamminarsi verso il veicolo.
Ma venne fermato dalla stretta di Dy, che gli aveva afferrato il polso.
"Ti prego Tom, resta. Io non ce la faccio più, ho bisogno di te, qui. Thomas..." lo implorò, mettendo a nudo ogni sua debolezza, levandosi del tutto la maschera che per anni l'aveva coperta.E Tom questo non potè far a meno di notarlo. Si avvicinò nuovamente a lei, stringendola una volta ancora tra le sue forti braccia.
"Io resto." disse infine, all'orecchio di Darcey.
~•-»
"Perché avevi anticipato il volo, Tom?" domandò Darcey, mentre si guardavano l'una in faccia all'altro in quel bar vicino all'aeroporto, ben nascosto dalla gente.
STAI LEGGENDO
Le 7 disfatte, e poi te. {Tom Holland}
FanfictionÈ difficile tenersi tutto dentro, ma lei era convinta fosse più semplice di aprirsi. Un passato difficile, un presente monotono e un futuro incerto. Sembra la classica fan fiction, ma in realtà nasconde 7 segreti, a lungo celati, dietro ad una masch...